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È scontro con l'amministrazione Trump: il dipartimento dell'istruzione promette il taglio dei finanziamenti se continuano le discriminazioni contro gli studenti bianchi.

È scontro con l'amministrazione Trump: il dipartimento dell'istruzione promette il taglio dei finanziamenti se continuano le discriminazioni contro gli studenti bianchi.
Garofani, consigliere di Mattarella, davanti a politici, funzionari e sportivi ha parlato della necessità di dare «provvidenziali scossoni» per evitare la vittoria del centrodestra. Bignami gliene ha chiesto conto ma invece della giustificazione dell’ex pd è arrivato un comunicato del Quirinale che vaneggia: «Attacco ridicolo». Ma qui di ridicolo c’è solo il tentativo di mettere il bavaglio al nostro giornale.
Nella terza puntata, il Maestro Riccardo Muti affronta il tema del carisma e dell’autorevolezza per i giovani direttori. E racconta la sua esperienza in Cina, Corea e Giappone, dove le orchestre hanno «occhi di fanciullo» e sono immuni a vizi e «bieche tradizioni».
Essa s’indigna. È l’hobby preferito della sinistra unita quando non è impegnata a far eleggere occupatrici di case, a difendere i raid dei leonka, a bordeggiare verso Gaza per creare l’incidente diplomatico. E quando s’indigna chiama «Giorgia Meloni a venire in aula a rendere conto al Parlamento e al Paese» e «a prendere le distanze da dichiarazioni che rischiano di generare un conflitto senza precedenti con il Quirinale». Le formule sembrano prestampate in ciclostile, usanza gruppettara al tempo delle assemblee liceali. Le parole sono sempre le stesse, semplicemente questa volta le hanno scritte in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, forse perché erano di turno al Nazareno.
Le esternazioni di Francesco Saverio Garofani, ex parlamentare Pd, consigliere del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, riportate ieri dalla Verità, hanno scatenato un putiferio. Il direttore Maurizio Belpietro ha rivelato alcune considerazioni di Garofani, pronunciate in una occasione conviviale, a proposito di un «provvidenziale scossone» che faccia cadere l’attuale governo e di «una grande lista civica nazionale» in preparazione. Per Garofani, l’amico Ernesto Maria Ruffini, con il quale secondo alcune cronache pranza di frequente, può dare una mano, ma, riflette, «serve un intervento ancora più incisivo di Romano Prodi».

