2025-09-20
Un terrorista chiede asilo in Uk. Vive all’Hilton e stupra una donna
Il soggiorno pagato con soldi pubblici. E un somalo ringrazia Keir Starmer: «Mi fa restare».Il Regno Unito sembra il Paese dei balocchi dell’immigrazione clandestina, tra accoglienza in alberghi di lusso e burocrazia bonaria. La situazione paradossale è emersa in questi giorni, con la condanna per violenza sessuale inflitta ad Abdelrahmen Adnan Abouelela, quarantaduenne originario dell’Egitto, per mesi accolto nell’hotel Hilton di Londra malgrado le sue note attività terroristiche. Nel frattempo, un altro immigrato, questa volta di origine somala, ha ringraziato il primo ministro Keir Starmer «dal profondo del suo cuore» dopo aver ottenuto il diritto di soggiornare in Gran Bretagna. È stato ospite del Bell di Epping, un hotel dove le proteste sono divampate nelle scorse settimane dopo un episodio di molestie sessuali a una bambina. «La gente deve calmarsi. Non siamo cattive persone» ha aggiunto, però, l’uomo originario dalla Somalia.La storia di Abouelela comincia nel 2015, quando viene arrestato in Egitto con l’accusa di aver fabbricato bombe per i Fratelli musulmani, un’organizzazione terroristica ispirata al fondamentalismo islamico. Secondo i media, Abouelela e altre sei persone stavano progettando di bombardare torri elettriche e gasdotti nelle città di Decimo Ramadan e di Bilbeis. È seguita l’evasione dal carcere e la fuga in Turchia, dove ha vissuto per diversi anni formando anche una famiglia. Lo sbarco in Gran Bretagna avviene nell’aprile 2023. Il suo «curriculum» era già noto alle autorità e sulle sue pagine social le sue opinioni erano sbandierate. Però la sua domanda di asilo si faceva forte dell’etichetta di «prigioniero politico» e delle presunte torture subite in Egitto. Così Abouelela ha potuto beneficiare delle lungaggini burocratiche (durate oltre un anno) e, soprattutto, dei soggiorni in alberghi pagati dal ministero degli Interni.Nel novembre è pure autore di una violenza sessuale. Abouelela ha attirato una ragazza in un luogo appartato nell’Hyde Park di Londra, alle nove di sera, mentre stava rientrando a casa da sola. Solo martedì scorso il tribunale ha pronunciato la condanna a otto anni e mezzo di carcere per la violenza. Il giudice Gregory Perrins ha respinto la tesi dell’avvocato difensore che insisteva sull’instabilità emotiva e sul disturbo post-traumatico da stress del violentatore. «C’è poca correlazione tra le circostanze psicologiche e la decisione di violentare la vittima quella notte. La vittima era sotto effetto dell’alcol, sola e vulnerabile e l’uomo ha deciso di approfittarsene, seguendo le proprie pulsioni sessuali», ha spiegato il giudice. Abouelela sarà soggetto a un ordine di espulsione automatica ai sensi dell’Uk Borders Act perché la sua pena è superiore a 12 mesi. La polemica, però, imperversa nel dibattito pubblico perché formalmente l’immigrato può presentare ricorso e rimanere in Gran Bretagna. D’altronde, può facilmente sostenere che un suo ritorno in Egitto costituirebbe un pericolo per sé e violerebbe la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.Sempre negli ultimi giorni, Khadar Mohamed, un altro immigrato di origini somale, ha potuto beneficiare del diritto di soggiorno per motivi umanitari con tanto di ringraziamenti pubblici rivolti a Starmer. Il ventiquattrenne si è imbarcato alla volta della Gran Bretagna dove ha ricevuto accoglienza nel noto Bell Hotel di Epping. Adesso è pronto a trasferirsi a Bradford, nello Yorkshire, affermando che «molti, molti altri» seguiranno il suo esempio. Anche qui, alla base, ci sono le maglie larghe del diritto internazionale. Ma a far rumore sono le dichiarazioni del ventiquattrenne.Secondo Khadar, gli inglesi stanno «prendendo atto» della permanenza degli immigrati nel Paese, avanzando critiche alle politiche laburiste. «Voglio lavorare, voglio dare il mio contributo», ha spiegato, «Non è colpa nostra. Se non sono contenti del sistema, allora è il sistema che deve cambiare. Non siamo noi il problema». Il riferimento è all’accordo «uno dentro uno fuori» tra Uk e Francia per contrastare le traversate illegali della Manica: l’ennesimo espediente che moltiplica i costi, i ricorsi giudiziari e le permanenze irregolari.
L’evento, intitolato Verità e libertà, nasce dall’idea di dare spazio a interviste, interventi e commenti che possano alimentare un dibattito autentico, lontano dalle distorsioni e dalle semplificazioni tipiche del clima politico attuale. La maratona è pensata anche come un omaggio a Charlie Kirk, il giovane leader e fondatore di Turning Point Usa, recentemente ucciso negli Stati Uniti, che ha incarnato con forza la libertà di espressione e dei valori tradizionali.
Nel corso della diretta interverranno giornalisti, intellettuali, politici e personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Sarà l’occasione per ascoltare punti di vista diversi, approfondire temi cruciali per la nostra società e ribadire la centralità della libertà come fondamento di ogni democrazia. Tra gli ospiti: Mario Giordano, Paolo Del Debbio, Giuseppe Cruciani, Antonio Padellaro, Marco Rizzo, Giuseppe Culicchia, Roy De Vita, Francesco Giubilei, Boni Castellane, Simone Pillon, Enrico Ruggeri, Jacopo Coghe, Maria Rachele Ruiu, Fabio Dragoni e Dino Giarrusso. La conclusione sarà affidata al direttore Maurizio Belpietro.
La maratona sarà visibile in streaming su www.laverita.info e su tutti i canali social ufficiali de La Verità. Un appuntamento da non perdere per chi crede nella forza delle idee, nella necessità di un confronto aperto e nella libertà di pensiero.
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