2020-12-19
Ue muta su indennizzi e costi del vaccino. E gli effetti collaterali si moltiplicano
Malore per due infermieri Usa. L'Europa nasconde i contratti ma alcuni dati filtrano per sbaglio: l'Italia pagherà 1,5 miliardi.Il nuovo presidente della Consulta, Giancarlo Coraggio, apre: «Possibile limitare la libertà per la salute». Il 27 la «profilassi simbolica».Lo speciale contiene due articoli.Nemmeno il tempo di partire che negli Stati Uniti la campagna di vaccinazione contro il Covid fa già segnare i primi effetti collaterali di una certa importanza. Due infermieri di un ospedale in Alaska, alle quali era stato somministrato il farmaco sviluppato dall'americana Pfizer e dalla tedesca Biontech, hanno riportato giovedì una forte reazione allergica. La prima infermiera ha mostrato i segni tipici dello shock anafilattico: prima la sensazione di arrossamento, poi il rush cutaneo sul viso e sul busto e infine la mancanza di respiro e il battito accelerato. Una volta ricoverata, i medici le hanno somministrato epinefrina e antistaminici, ma i sintomi si sono ripresentati, e a quel punto i dottori hanno deciso di darle degli steroidi. Secondo quanto si apprende dalle autorità sanitarie, la donna non ha mai sofferto di allergie in passato. Un elemento preoccupante, perché non esclude reazioni gravi anche a carico di soggetti con precedenti. Nonostante l'esperienza da dimenticare, l'infermiera ha detto di sentirsi bene e di essere ancora «entusiasta del vaccino». Più stoica di così - letteralmente - si muore. Il secondo operatore è stato colpito da una reazione meno grave rispetto alla collega: occhi gonfi, sensazione di testa vuota e gola irritata appena dieci minuti dopo aver ricevuto la dose. È bastato somministrargli un antistaminico e nel giro di un'ora i sintomi sono spariti. Entrambi i casi sono stati inseriti nel database delle reazioni avverse del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie. Certo, viene spontaneo chiedersi come sarebbe andata a finire se una sintomatologia del genere avesse interessato, anziché soggetti giovani e in salute, una persona anziana e affetta da altre patologie. Uno dei target, cioè, di questa prima fase della campagna vaccinale. C'è poi il caso di Tiffany Dover, operatrice sanitaria al Chi memorial di Chattanooga (Tennessee), svenuta in diretta davanti alle telecamere pochi minuti dopo aver ricevuto il vaccino. Ma stavolta non è chiaro se a causare la reazione sia stata la puntura o l'eccessiva pressione psicologica.«Ci aspettavamo che effetti collaterali di questo tipo potessero verificarsi, specie dopo le segnalazioni inviate in Inghilterra a seguito della somministrazione del vaccino Pfizer», ha spiegato il direttore medico dell'Alaska Anne Zink. Come chiarito dal capo dell'autorità regolatrice britannica June Raine, «chiunque abbia sperimentato in passato una reazione anafilattica a un vaccino, un farmaco o un alimento non dovrebbe assumere il vaccino Pfizer-Biontech». Una linea confermata anche dal professor Guido Forni, accademico dei Lincei e docente di immunologia all'università di Torino il quale, intervistato ieri dalla Stampa, ha spiegato che «nel caso di persone allergiche le reazioni possono essere più intense», e dunque questi soggetti «in rari casi possono provare fastidi maggiori». Secondo il dottor Paul Offit, pediatra e membro del comitato consultivo sui vaccini della Food and drug administration, la probabilità che si verifichi una reazione allergica grave è una su un milione. Molto rara, dunque, ma non impossibile. Considerando che nel lungo periodo gran parte della popolazione mondiale si vaccinerà contro il Covid, dovremmo aspettarci che a essere colpiti siano alcune migliaia di individui. Come spiega sempre il professor Forni, il vaccino Pfizer-Biontech «è molto reattogenico, cioè induce reazioni più forti dei vaccini soliti: la metà delle persone, in particolare giovani, prova mal di testa, febbre e brividi, che però si risolvono in 24 ore». L'uso su larga scala del vaccino potrebbe, come ammesso dal comitato di esperti della stessa Fda, poi rivelare effetti collaterali nuovi e potenzialmente più gravi rispetto a quelli emersi nel corso dei test.Big pharma ha già messo le mani avanti: nel caso di danni causati dal vaccino anti Covid a pagare dovranno essere i governi. E così, dopo aver ricevuto miliardi di euro di finanziamenti per la ricerca, le case farmaceutiche in futuro non dovranno sobbarcarsi nemmeno il rischio di elargire risarcimenti. Consci dei reali seppur remoti pericoli sulla popolazione, Regno Unito e Stati Uniti hanno scelto la linea della trasparenza. Se a margine dell'autorizzazione del vaccino Pfizer-Biontech rilasciata ai primi di dicembre Londra ha annunciato che i danneggiati sarebbero rientrati nel piano nazionale di risarcimenti (120.000 sterline a persona, circa 130.000 euro), sull'altra sponda dell'Atlantico il Prep act ha chiarito che a farsi carico delle spese sarà il governo americano.Nulla è dato sapere, invece, sul versante dell'Unione europea. I contratti siglati tra le case farmaceutiche e Bruxelles sono secretati, perciò non è dato sapere se a monte sia prevista o meno una clausola che esenti Big pharma dalla responsabilità civile. La legislazione italiana prevede un indennizzo solo nel caso di vaccinazioni obbligatorie, e sembra proprio che quella contro il Covid-19 non lo sarà. Si alza il velo su un altro aspetto tenuto top secret, e cioè il costo sostenuto dall'Ue per l'acquisto dei vaccini. Con un incauto tweet, il ministro del Bilancio belga Eva De Bleeker ha pubblicato una tabella con i prezzi per dose, frutto di un misterioso negoziato e mai rivelati dalla Commissione europea. Manco a farlo apposta, i due vaccini più cari sono quelli in procinto di essere autorizzati: 12 euro a dose per Pfizer-Biontech e 18 euro per Moderna. Complessivamente, l'esborso per 202 milioni di dosi spettanti all'Italia sarebbe di 1,53 miliardi di euro. Il tweet è stato poi cancellato dalla De Bleeker, ma la sensazione di aver preso una bella fregatura rimane.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/ue-muta-su-indennizzi-e-costi-del-vaccino-e-gli-effetti-collaterali-si-moltiplicano-2649548796.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="il-nuovo-presidente-della-consulta-apre-alla-puntura-obbligatoria" data-post-id="2649548796" data-published-at="1608357310" data-use-pagination="False"> Il nuovo presidente della Consulta apre alla puntura obbligatoria La «passerella» per il VDay è pronta. Il 27 dicembre le prime 9.750 dosi del vaccino Pfizer-Biontech per l'Italia arriveranno a Roma. Partiranno dalla fabbrica la vigilia di Natale, approderanno nella Capitale il 26 e la «cerimonia» simbolica si svolgerà l'indomani. Come annunciato dal commissario ì Domenico Arcuri, le dosi andranno all'ospedale Spallanzani, primo centro Covid della pandemia, e da lì partirà la distribuzione in tutta Italia in modo che nello stesso giorno si potranno somministrare in tutte le regioni. La divisione avverrà in una percentuale individuata sulla base del quantitativo totale previsto per ogni regione nella prima distribuzione. Ad avere il maggior numero di dosi sarà dunque la Lombardia, con 1.620, seguita dall'Emilia Romagna (975), dal Lazio (955), dal Piemonte (910) e dal Veneto (875). Ma ieri Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, ha messo tutti in guardia: «L'arrivo del vaccino contro il Covid non si tradurrà in un libera tutti. Anzitutto perché le dosi sono poche e quindi il numero di persone che sarà possibile proteggere con il vaccino sarà ancora molto limitato». Infatti Arcuri ha già anticipato che l'Italia ha opzionato 202 milioni di dosi «che non saranno distribuite più in 15 mesi ma in 21 mesi per i ritardi accumulati da Sanofi che dovrà fornire 40 milioni di dosi». La penuria ha quindi determinato, ha aggiunto Rezza, «la necessità di fare scelte e dare la priorità ad alcune categorie di popolazione ovvero garantire la protezione diretta alle persone che sono più a rischio di contagio e quelle che sono più fragili». Per ora non è previsto l'inserimento dei bimbi nella campagna vaccinale per diversi motivi, come ha sottolineato Rezza: «Non mi risulta ci siano sperimentazioni sui bambini e inoltre sono meno suscettibili al Sars-Cov-2 e più raramente hanno sintomi e malattia gravi. Terzo non sono stati identificati come popolazione che sostiene la trasmissione dell'infezione nella comunità». Comunque per l'immunità di gregge occorrerà vaccinare il 60-70% della popolazione e quindi bisognerà aspettare mesi e «questo significa che intanto il virus continuerà a circolare e gli italiani non vaccinati continueranno a essere facili bersagli» ha ribadito il dg del ministero che però ha anche specificato che tra «la vaccinazione e la capacità del nostro organismo di generare i meccanismi di risposta contro il virus c'è una finestra di circa un mese nel corso del quale anche i vaccinati restano vulnerabili e quindi devono mantenere comportamenti prudenti». E se il ministro della salute Roberto Speranza aveva parlato di «campagna di persuasione dei cittadini» il suo vice Pierpaolo Sileri, ha già detto che «non è un tabù pensare a una qualche forma di obbligo vaccinale anti Covid se dopo un anno, un anno mezzo, scopriamo che meno del 30-40% della popolazione ha fatto il vaccino». Nel merito, il neo presidente della Consulta, Giancarlo Coraggio, eletto proprio ieri, ha detto subito che l'obbligo non è un tabù neanche per la Corte costituzionale: «Abbiamo già riconosciuto in passato la possibilità di imporre il vaccino come obbligatorio. Uno dei casi in cui per la Costituzione è possibile la limitazione delle libertà è per la tutela della salute». Anche per il presidente emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli, «l'obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus può benissimo essere introdotto dallo Stato, purché a farlo sia non un Dpcm governativo ma una legge ordinaria».
Il ministro della Famiglia Eugenia Roccella (Ansa)
Giorgia Meloni e Donald Trump (Getty Images)
il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi (Ansa)