Trump provoca per avvisare Pechino. Negli Usa torna la politica di potenza

Trump provoca per avvisare Pechino. Negli Usa torna la politica di potenza
Donald Trump (Getty images)
Le uscite dure su Canada, Panama e Groenlandia servono come avvertimenti a Cina, Russia e Iran. Con Biden, Washington non faceva più paura ai suoi nemici. Adesso la musica cambierà. E l’Artico sarà la prima sfida
La Cina osserva e si copre in India
Xi Jinping (Ansa)
Pechino giura di sostenere «tutti gli sforzi utili alla pace». In realtà, teme l’eventuale riconciliazione tra America e Russia. Così, intanto, cerca sponde con Nuova Delhi.
Le mosse e i risultati della Meloni fanno impazzire i rosiconi da salotto
Carlo Calenda, Marcello Sorgi e Angelo Bonelli (Ansa)
Mentre «Le Monde» ammette che Roma conta più di Parigi, la stampa nostrana parla di plagio del premier sull’idea dell’articolo 5. Opposizione e Fnsi si stracciano le vesti: «Gravissimo non dialogare con i media».
I leader pronti al bilaterale. L’ex attore: «Vediamoci senza condizioni», però rifiuta l’invito a Mosca. Trump: «Se andrà bene, faremo un summit a tre». Tra le possibili sedi, l’Ungheria, Ginevra (proposta dai francesi con l’ok italiano), Istanbul e l’Arabia.
(Ansa)

Il ministro e vicepremier sulla decisone di Schillaci: «Secondo me aver azzerato la Commissione è stato un pessimo segnale anche dal punto di vista scientifico e culturale».

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