Confesso: conoscendo da che parte pende la maggioranza dei giudici della Corte costituzionale, sull’autonomia differenziata temevo il peggio. Invece, il verdetto della Consulta ha di fatto tenuto in piedi la riforma Calderoli, affossando il referendum che puntava ad abolirla.
Mica male come autogol della sinistra, che quest’estate si era impegnata a raccogliere centinaia di migliaia di firme per abrogare la legge che attribuisce maggiori poteri alle regioni. Già, perché se Elly Schlein e compagni pensavano di fare campagna elettorale in primavera raccontando agli italiani che il centrodestra vuole spaccare il Paese, grazie alla pronuncia della Corte costituzionale l’opportunità è sfumata, con il risultato paradossale che il ricorso delle Regioni di sinistra ha mandato al macero le firme che proprio la sinistra aveva raccolto in vista della battaglia per l’abrogazione.
Intendiamoci: non penso che i giudici della Consulta abbiano sabotato il plebiscito per fare un piacere a Giorgia Meloni, evitandole l’ennesima sfida dell’opposizione. Credo, piuttosto, che abbiano trovato il modo di levarsi dall’imbarazzo di dover scegliere se bocciare, in base alla giurisprudenza consolidata, il quesito che era stato loro sottoposto in maniera omnicomprensiva oppure dare il via libera alla consultazione popolare contraddicendosi rispetto a precedenti sentenze. In questo modo, alla fine, se ne sono lavati le mani rimandando la palla al Parlamento cui spetterà il compito di decidere sui livelli essenziali di prestazione. Quanto, poi, al finanziamento delle ulteriori funzioni attribuite alle Regioni, secondo la Consulta dovrà avvenire con la compartecipazione, tenendo come riferimento i costi standard e i criteri di efficienza, superando il criterio della spesa storica perché, altrimenti, si rischierebbe di premiare le Regioni più inefficienti.
Al dunque, non proprio un successone per Vincenzo De Luca e compagni: sarà per questo che il governatore della Campania ha aspettato un po’ prima di dichiarare che la sentenza della Corte costituzionale lo ha fatto respirare? Di sicuro, oltre ad aver fatto autogol affossando, con il ricorso alla Consulta, il referendum, la sinistra si è fatta male da sola, ottenendo che la riforma Calderoli venisse di fatto legittimata, anche se «rinviata» alle Camere per delle modifiche, da una pronuncia dei giudici della legge. Adesso cancellarla sarà impossibile: al massimo potranno proporre in futuro qualche altro quesito ma al dunque, oggi, non possono fare altro che gioire di una vittoria di Pirro.





