Dal discorso del premier a Montecitorio emerge una visione conservatrice in otto punti: dalla riforma fiscale, alla proprietà pubblica delle reti, fino alla tutela delle infrastrutture strategiche. E fine dei bonus.
Prima uscita pubblica dopo il voto per la leader di Fdi: «Non abbiamo un approccio negativo verso gli altri ma positivo verso noi stessi. Serve sovranismo alimentare».
Da sinistra: Luca Zaia, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana
I governatori che guidano la fronda interna contro il Capitano sono gli stessi che hanno fatto scappare gli elettori. Per colpa del loro appiattimento sul disastro del Covid. Il leader ha le sue colpe e paga soprattutto l’appoggio a Mario Draghi (voluto pure dai detrattori).
Nel Carroccio la minoranza si muove ma per ora il capo è saldo al comando. Roberto Maroni attacca Matteo Salvini sui giornali: «Serve un nuovo segretario». E le bordate arrivano pure dal Senatur e da Roberto Castelli. Al consiglio federale però la leadership non viene messa in discussione. Anche se la base ribolle.
Da sinistra, Carlo Cottarelli, Monica Cirinnà, Roberto Fiano (Ansa)
Tantissimi candidati eccellenti, soprattutto del Pd, rimarranno fuori dal Parlamento. Carlo Cottarelli è stato battuto da Daniela Santanchè, Roberto Fiano da Isabella Rauti. +Europa: «Vogliamo una verifica, esclusi per uno 0,5% in meno».
I dem strillano che un governo guidato da Giorgia Meloni e soci sarebbe un cataclisma per investimenti e status internazionale, ma è solo strategia elettorale. Gli States sono pronti ad aprire un ombrello sul Belpaese.