2024-09-28
Sui migranti Berlino sposa il modello Meloni
Frank Walter Steinmeier, presidente della Repubblica federale tedesca insieme al presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella (Ansa)
Frank Walter Steinmeier riceve Sergio Mattarella e si complimenta con Roma per aver ridotto gli arrivi. E ammette che la tematica è alla base del successo di Afd alle ultime elezioni. Il capo dello Stato invece fa la predica alla destra: «Risposte facili a temi complessi».Pragmatismo contro ideologia. Nell’incontro di ieri tra il presidente tedesco, Frank Walter Steinmeier, e Sergio Mattarella questa diversità di approccio si è misurata in tutta evidenza su un tema strategico come la lotta all’immigrazione clandestina. Il socialdemocratico tedesco, uomo politico di lungo corso, ha elogiato il lavoro del governo italiano, che ha ridotto drasticamente il numero degli sbarchi, confermando che la sua Germania intende correre ai ripari dopo anni di lassismo e dopo l’esplosione dell’estrema destra. Il nostro capo dello Stato invece si è rifugiato in una fumosa dissertazione sui «cambiamenti nel mondo» e ha parlato di «popolazioni disorientate» e non meglio precisati populisti che propongono soluzioni semplicistiche. «Nella mia ultima visita in Sicilia (lo scorso anno, ndr) in Italia c’erano 160.000 arrivi dal Mediterraneo e ora sono 40.000», ha osservato Steinmeier, 68 anni, nella conferenza stampa congiunta a palazzo Bellevue, a Berlino. E ha proseguito: «Ci sono dei cambiamenti. Cambiano gli arrivi dal Mediterraneo. Ma sono appena tornato dall’Egitto, un Paese circondato da conflitti che hanno creato nove milioni di profughi in movimento». Il presidente tedesco si è poi detto «molto lieto che alcuni mesi fa in Europa si sia arrivati a un’intesa sull’asilo comune, che rafforza le frontiere esterne, ma coopera con i maggiori Paesi di provenienza dei migranti». Oltre a tributare un riconoscimento alle politiche italiane, Steinmeier ha riconosciuto che la conversione tedesca sulla strada di una maggior severità ha ragioni elettorali. «La questione dell’immigrazione ha in gran parte determinato l’esito del voto nei Laender della Sassonia della Turingia e del Brandeburgo. Il dibattito ha portato i partiti del governo a cercare mezzi e percorsi per ridurre i migranti illegali e di questo fanno parte anche i controlli alle frontiere, che adesso sono iniziati». E sulle ulteriori misure «decideranno il governo e il Parlamento». Più chiaro di così, il presidente tedesco non poteva essere. E del resto è questa la linea anche del cancelliere, Olaf Scholz, sempre più spaventato dall’ascesa di Afd e delle destre locali. Mattarella invece ha glissato sul riconoscimento di Berlino al lavoro del governo italiano e si è concesso un lungo ragionamento sui massimi sistemi. «Il mondo sta cambiando molto, cambiano le modalità di lavoro, la comunicazione e l’economia», ha affermato il capo dello Stato, e «questi cambiamenti portano anche a forti movimenti migratori che disorientano la popolazione». Popolazione che non è «disorientata» dalla mancanza di sicurezza, dalla riduzione dei salari e dal crescente dumping sociale, ma dal «populismo». Mattarella ha infatti vestito anche i panni del censore, lamentando che «c'è chi a queste crisi dà risposte facili, affermando che “vi faremo tornare all’epoca d’oro di 50-60 anni fa”. Ma il mondo non torna indietro. Serve affrontare i problemi in maniera seria e costruttiva». Peccato che Steinmeier, al suo fianco, avesse parlato di frontiere, porti, accordi bilaterali, criteri di selezione degli ingressi. Insomma, era stato «serio e costruttivo», mentre Mattarella ha preferito alate teorie e messaggi in codice al centrodestra. E quando l’inquilino del Quirinale si è chinato per un attimo su questioni concrete, lo ha fatto alla sua maniera: «Risolveremo il problema migratorio quando saremo in grado di organizzare ingressi regolari, autorizzati, togliendo chi desidera emigrare dalle mani dei trafficanti». Come dire: il tema non è non far venire tutti, migranti economici compresi, senza neppure una minima selezione professionale (come avviene in larga parte dell’Occidente) e facendo più attenzione a non importare terroristi e fanatici religiosi (problema che ha scioccato la Germania) No, per Mattarella l’importante è che i migranti non arrivino sui barconi. Il presidente tedesco, nel corso della visita di due giorni del collega italiano, ha poi parlato dei rapporti tra i due esecutivi in termini positivi. «Io credo, dalla mia percezione, che la collaborazione fra i due governi proceda in modo molto professionale», ha detto Steinmeier, rispondendo a una domanda diretta sui rapporti fra il governo Meloni e quello di Olaf Scholz. E, rispetto al passato, con l’arrivo del leader di Fdi a Palazzo Chigi, in generale non è cambiato nulla nei rapporti tra Italia e Germania anche secondo Mattarella. Per il nostro capo dello Stato, le relazioni «non sono mutate perché sono così solide che superano i diversi cambiamenti, e perché è oggettivo il buon rapporto, come dimostra il piano siglato l’anno scorso tra i due governi e la telefonata di ieri (giovedì, ndr) tra il premier e il cancelliere Scholz». Nel corso del bilaterale si è ovviamente parlato anche della guerra tra Russia e Ucraina. I due presidenti hanno manifestato la medesima visione e Steinmeier l’ha riassunta così: «Italia e Germania restano salde al fianco dell’Ucraina». Mattarella ha aggiunto che per mettere fine alla «sconsiderata avventura russa» serve una pace che «non può significare sottomissione e abbandono dei principi di dignità di ogni Stato». Oggi, in programma anche un colloquio con il cancelliere.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.