Quasi 100 lanci all'anno: il fascino dello spazio per fortuna non ha fine

- A spingere la ricerca in campo spaziale sono i problemi che abbiamo sulla Terra. Nutrizione, inquinamento, salute, comunicazioni e naturalmente la difesa sono le aree di maggior interesse, così si cerca di tornare sulla Luna per imparare a produrre quanto occorre per vivere in un ambiente ostile alla vita, per fare il salto verso Marte.
- Quasi cento lanci all'anno, ecco l'elenco dei prossimi (fino a dicembre, salvo condizioni meteo avverse).
- La passione per lo spazio conquista anche lo shopping. Sono sempre di più i marchi che scelgono il logo della Nasa per customizzare i loro prodotti. E per acquistarli aprono addirittura liste d'attesa.
Lo speciale contiene tre articoli.
A spingere la ricerca in campo spaziale sono i problemi che abbiamo sulla Terra. Se detta così può sembrare banale sappiate che si tratta di una grande verità. Nutrizione, inquinamento, salute, comunicazioni e naturalmente la difesa sono le aree di maggior interesse, così dopo aver posto in essere grandi programmi per l'osservazione del nostro pianeta, per la navigazione satellitare e per l'esplorazione dell'universo, si cerca di tornare sulla Luna per imparare a produrre quanto occorre per vivere in un ambiente ostile alla vita, con lo scopo non tanto di approfondire quanto il nostro satellite possa darci, ma per fare esperienza in vista delle missioni marziane. Ecco perché cinesi, indiani, pakistani e arabi insieme con americani, giapponesi, europei e russi si stanno dando da fare per costruire sonde, satelliti da esplorazione, nuove capsule e moduli abitativi.
Proprio i russi hanno annunciato di voler lanciare una sonda lunare già l'anno prossimo e di voler presto recuperare terreno sugli usa riguardo a Marte. Il Pianeta rosso attira per quanto potrebbe dare ai terrestri in termini di territorio e risorse, e dal 10 ottobre 1960 (data in cui proprio i russi lanciarono Marsnik1, fallendo nell'intento di arrivare primi), fino a oggi, le missioni marziane sono già una quindicina. Ora, con il ritorno dei lanci con equipaggio dal territorio americano, grazie ai contratti commerciali tra la SpeceX di Elon Musk e la Nasa, quanto calcolato da Morgan-Stanley all'inizio del decennio si sta verificando: il mercato spaziale vale oggi oltre 500 miliardi di dollari e arriverà a superare il trilione di dollari entro il 2040. Perché oltre ad essere un'industria estremamente nobile e specializzata, quella spaziale traina settori interi come quelli delle nanotecnologia, dell'hardware IT (progettazione elettronica ai massimi livelli) e le telecomunicazioni. C'è dunque molto lavoro da fare, tanto che dando un'occhiata al portale Emits dell'Agenzia Spaziale Europea, ovvero il sistema centralizzato per poter presentare offerte in relazione agli appalti, si legge la necessità di realizzare progetti all'avanguardia come il «neutralizzatore di batterie esauste» oppure un telaio iperleggero per supportare i pannelli solari di un satellite, fino ai software antivirus per proteggere i collegamenti internet dei moduli della Stazione Spaziale Internazionale. Ma anche sistemi per trasportare i delicatissimi satelliti fino alle basi di lancio e le strumentazioni associate per il controllo dei veicoli spaziali, un indotto prezioso che moltiplica cento volte il costo degli oggetti da lanciare nello spazio.
Il portale Emits sta per (Electronic Mailing Invitation to Tender System) ed è operativo dalla metà degli anni Ottanta con l'obiettivo principale di garantire il principio della concorrenza leale e dell'accesso equo agli appalti dell'Esa a tutti i livelli, dai colossi dell'aerospazio fino alle piccole e medie imprese. Il sistema si è evoluto notevolmente nel tempo, acquisendo una dimensione interattiva rispondendo alle crescenti esigenze dei propri utenti sia all'interno che all'esterno dell'Agenzia. Quando l'Esa vara un progetto spaziale, ogni stato membro dell'Agenzia mette sul piatto una percentuale di denaro per il suo sviluppo. Come ritorno, tutte le commesse generate dalla costruzione ed organizzazione del programma saranno suddivise proporzionalmente all'investimento iniziale dei singoli Paesi. Così capita che se l'azienda di una nazione è bravissima nel realizzare quel componente o sistema, ma non può farlo perché ormai il budget di ritorno è stato esaurito, essa potrà accordarsi con un concorrente di un altro stato e agire "di rimbalzo". Ciascuna commessa elencata consiste in un riepilogo del lavoro da svolgere, una fascia di prezzo stimata (fino oppure oltre 500.000 euro, oltre 2 milioni euro, eccetera), la data di pubblicazione prevista e la documentazione necessaria per la partecipazione all'offerta. Ogni azienda interessata a partecipare dichiara il proprio interesse e concorre per ottenere la commessa, trovare informazioni sui potenziali partner e stabilire un contatto con loro.
Quasi cento lanci all'anno, ecco i prossimi (fino a dicembre, salvo condizioni meteo avverse)
Abbiamo stilato un calendario dei lanci previsti fino a fine 2020.
Agosto
Martedì 18: SpaceX Falcon 9, lancio di 58 satelliti Starlink, Cape Canaveral, Florida.
Martedì 18: lancio giapponese HTV-9 cargo per la International Space Station.
Mercoledì 26: razzo Delta IV per il lancio di un satellite spia Nrol-44 dello U.S. National Reconnaissance Office. Cape Canaveral, Florida.
Lunedì 31: vettore Arianespace Vega, lancio di 42 micro satelliti dal Kourou Space Center, Guiana francese.
Settembre
Martedì 1: un razzo SpaceX Falcon 9 lancerà il satellite argentino per osservazione climatica Saocom 1B, Cape Canaveral, Florida. Un razzo Soyuz porterà in orbita nuovi satelliti per la navigazione della costellazione Glonass dal cosmodrono di Plesetsk, Russia.
Mercoledì 16: un missile Northrop Grumman Cygnus NG-14 porterà rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale.
Venerdì 25: il razzo SpaceX Falcon 9 porterà in orbita un satellite della costellazione Gps 3 SV04, Cape Canaveral, Florida.
Ottobre
Mercoledì 14: con il razzo Soyuz MS-17 saranno lanciati verso la Spazione Spaziale Internazionale l'astronauta Kate Rubins (Nasa) e i cosmonauti russi Sergey Ryzhikov e Sergey Kud-Sverchkov, dal cosmodromo di Baikonur, Kazakhstan.
Venerdì 30: uno SpaceX Falcon 9 porterà rifornimenti alla ISS con la missione Crs-21. to Cape Canaveral, Florida.
Sabato 31: un vettore Arianespace lancerà il satellite militare francese Composante Spatiale Optique (Cso-2) delle agenzie Cnes e Dga dallo Kourou Space Center nella Guiana francese.
Novembre
Martedì 3: un razzo russo Angara A5 eseguirà un test di volo dal cosmodromo Plesetsk, Russia.
Mercoledì 11: un vettore SpaceX Falcon 9 porterà in servizio il satellite Sentinel 6A satellite realizzato dalle agenzie Esa, Nasa, Noaa, Cnes ed Eumetsat per lo studio delle maree, in sostituzione del vecchio satellite gemello ora in disuso, dalla base aerea di Vandenberg, California.
Dicembre
Sabato 12: un razzo russo Soyuz lancerà la capsula Progress 77 cargo per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale partendo da Baikonur, Kazakhstan.
Martedì 22: un vettore Arianespace Vega C lancerà il satellite per osservazione scientifica italiano Lares 2 dal Kourou Space Center, Guiana francese.
La nuova moda? Indossare il logo della Nasa
Perché limitarsi a guardare lo spazio da lontano quando lo si può indossare su capi di abbigliamento o accessori? Il marchio dell'agenzia spaziale più famosa al mondo, la Nasa, campeggia con successo su ogni tipo di accessorio.
Casetify, per esempio, ha lanciato una nuova collezione di custodie e accessori per iPhone realizzata in collaborazione con la Nasa. La collezione presenta una serie di custodie e accessori impreziositi da loghi Nasa, schemi dello space shuttle e altre immagini relative all'agenzia spaziale. Come di consueto, il case maker offre le nuove stampe in una gamma di diversi stili di valigie, come la Custom Black Mirror Case e la Puffy Case. Oltre alle custodie per iPhone, ci sono tutti gli accessori legati ad Apple nella collezione Nasa, tra cui cinturini in pelle per Apple Watch, custodie per MacBook e cover per AirPods. «Quando si tratta di tecnologia avanzata e di esplorazione, non c'è fonte di ispirazione migliore della Nasa», ha dichiarato Wes Ng, Ceo e co-fondatore di Casetify.







