2019-05-14
Soldi in nero e party in disco nel palazzo occupato sequestrando un vigilante
Gli antagonisti nel 2013 presero possesso dello stabile con la forza. Da allora chi ci abita paga una quota. Con la quale il centro sociale finanzia notti bianche e dj set.Il leader dei disobbedienti, che da anni guida le occupazioni nella capitale, superato a sinistra dal clero. Il suo nome compare nelle intercettazioni di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati: «Diamogli 5.000 euro».Denuncia contro ignoti della società. Il collettivo Spin time regala la tessera onoraria a Jorge Bergoglio: «Se toccano il cardinale ci costituiamo tutti». Matteo Salvini: «Il prelato paghi».Lo speciale contiene tre articoli.La storia dello stabile ex Indap in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma ha inizio il 12 ottobre del 2013, giorno che per la capitale passerà alla storia per una quantità di occupazioni senza precedenti, messe a segno dai movimenti di lotta per la casa di estrema sinistra, nell'ambito di quello che fu annunciato dalle stesse sigle antagoniste come lo «Tzunami tour».Il contesto politico è quello dei primi mesi della giunta di centrosinistra del sindaco Ignazio Marino, insediatasi nel giugno del 2013, dopo cinque anni di consiliatura Alemanno. Succede così che i movimenti vicini ai centri sociali rialzano la testa e indicono un grande corteo per «il diritto alla casa» sabato 19 ottobre, sette giorni prima però danno vita a una serie di occupazioni lampo, molte delle quali ancora oggi sono al centro della complicata gestione dell'emergenza casa da parte del Campidoglio.In mattinata gli attivisti del Movimento per i diritti dell'abitare prima occuparono e poi lasciarono i locali della ex Dogana allo scalo di San Lorenzo a Roma. Poi i Blocchi precari metropolitani occuparono uno stabile in piazza Indipendenza e l'Area di Casal Boccone, mentre il Coordinamento di lotta per la casa occupò lo stabile in via Curtatone, con oltre 600 rifugiati eritrei, che furono poi sgomberati nell'estate del 2017 dopo violenti scontri con la polizia. Sempre i Blocchi precari metropolitani entrarono con circa 100 famiglie nell'ex sede della Stampa, abbandonata da anni, in zona Tiburtina e in un altro stabile oltre il raccordo anulare.Anche Action entrò in azione con un'occupazione in zona Ponte di Nona e in via Santa Croce in Gerusalemme, in pieno centro, nel quartiere dell'Esquilino. Quest'ultima diventerà la sede di Spin time labs e finirà per ospitare le circa 450 persone che ieri hanno beneficiato dell'intervento del cardinale Konrad Krajewski, che ha riportato l'elettricità nello palazzo occupato.Ma procediamo ancora in ordine cronologico attingendo all'accurata ricostruzione fatta dal Messaggero di Roma. Quel 12 ottobre, un gruppo di antagonisti, ai quali si unirà Andrea Alzetta, detto Tarzan per la sua capacità di scalare e occupare i palazzi, si presenta con martelli e frullini davanti al palazzo, già sede dell'Istituto di previdenza dei dipendenti pubblici e, nel 2004, acquistato dalla Investire Sgr.A presidiare il complesso di otto piani e 17.000 metri quadrati complessivi, per un valore di circa 50 miliardi di euro (siamo dentro le mura aureliane, non in estrema periferia) i militanti trovano due guardie giurate, pagate dalla società proprio per evitare gli ormai consueti blitz dei movimenti che a Roma avvengo in continuazione. Eppure, come ricorda la stampa locale, neanche i vigilantes armati scoraggiano l'irruzione. Il cancello viene forzato e mentre un agente viene invitato a uscire, l'altro veniva trattenuto. «Tu resti qui con noi», gli ordinano. In breve arrivano gli inquilini abusivi, tra cui anche molte donne straniere con bambini piccoli.Ovviamente saltano le trattative per la vendita del palazzo da parte della Sgr, anche se si parlava della realizzazione di un grande hotel che avrebbe dato lavoro a 150 persone, e negli anni prende forma una delle più importanti occupazioni romane, sede sia di numerosi alloggi per le famiglie occupanti sia di ampi spazi comuni che sono teatro delle attività di quello che è diventato un vero e proprio centro sociale, con tanto di cinema, discoteca, palestra e un punto bar che vende anche bevande alcoliche. E come ogni centro sociale che si rispetti nei fine settimana vengono organizzate serate, con dj set e concerti, con buona pace degli abitanti della zona, costretti a sopportare la musica a tutto volume.Tra gli eventi più memorabili la «Notte scomoda» che si è tenuta nella stessa serata in cui a Corinaldo si consumava il dramma all'interno della discoteca La lanterna azzurra. In pratica un evento privo di autorizzazioni che ha visto centinaia di ragazzi ballare nel seminterrato del palazzo di via Santa Croce in Gerusalemme e poi l'ingresso di alcune motociclette direttamente sulla pista da ballo. Nel video della bravata, visionabile sul sito del Messaggero, si vedono le moto arrivare fin sotto la consolle del dj.Le bollette che conteggiano tutta la corrente necessaria per mandare avanti questa città nella città non sono mai state pagate per stessa ammissione degli occupanti, che hanno creato un ammanco di circa 300.000 euro. Resta da chiedersi dunque a cosa serve la quota d'affitto che gli occupanti pagano ad Action, cifre non esose e in alcuni casi simboliche, ma che potrebbero essere utilizzate per coprire i costi delle utenze, visto che il risparmio di un affitto o di un mutuo in una grande città come Roma è un lusso che vorrebbero permettersi anche le oltre 20.000 famiglie che restano in attesa nella graduatoria per gli alloggi popolari. Intanto negli anni la proprietà ha presentato almeno cinque esposti alla Procura, oltre ad aver sollecitato più volte la prefettura senza mai aver ottenuto un intervento.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/soldi-in-nero-e-party-in-disco-nel-palazzo-occupato-sequestrando-un-vigilante-2637027939.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="a-roma-vige-la-legge-di-tarzan-tutto-gratis-per-gli-abusivi-rossi" data-post-id="2637027939" data-published-at="1756944095" data-use-pagination="False"> A Roma vige la legge di Tarzan: «Tutto gratis per gli abusivi rossi» Tarzan contro cardinal Krajewski. Forse è la prima volta, nella storia delle occupazioni, che un cardinale ruba la scena al re degli «okkupanti». Andrea Alzetta, 51 anni, nome di battaglia Tarzan, domenica è stato superato dal cardinal Konrad Krajewski che proprio a mo' di Tarzan è sceso nel pozzo delle centraline elettriche dello stabile di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, per riattaccare la corrente. I centri sociali, per bocca di Tarzan-Alzetta, hanno ringraziato non senza mostrare, però, un po' di fastidio. Dove non sono arrivati i compagni infatti è arrivata la Chiesa e lo smacco è stato un rospo difficile da digerire. Infatti Tarzan, ha provato a parlare di «esagerazione giornalistica». «Nel palazzo», ha proseguito, «vivono 450 persone di tutte le nazionalità, tra i quali 98 minori, alcuni in gravi condizioni di salute, e per una volta è stata ripristinata la giustizia invece della legalità», aggiungendo che non c'erano sigilli nelle centraline. Poi è stato smentito dal cardinale ma tant'è. Il soprannome di Tarzan se l'era guadagnato grazie alla capacità di arrampicarsi. Definito anche il «teorico delle occupazioni», ex tuta bianca, politico «antagonista» e disobbediente, nel 2013 è stato il primo a essere dichiarato «non proclamabile», in base alla legge Severino, a causa di un'«incandidabilità accertata» dovuta a una condanna per scontri di piazza. Aveva infatti una condanna in via definitiva a due anni (con pena sospesa) per degli scontri avvenuti nel centro di Roma nel 1990, in occasione della strage di Al Aqsa. Nel 2011, da consigliere comunale capogruppo di Roma in Action, dopo che la questura revocò un corteo disse: «L'invito è sempre quello di disobbedire a chi vuole imbavagliare il dissenso e il malcontento, o a chi preferisce ubriacare le menti con il commercio compulsivo piuttosto che agevolare e incentivare l'espressione del libero pensiero». Alzetta ha fatto anche ricorso al Tar contro l'annullamento della sua elezione (prese 1.700 voti), ma il tribunale respinse. Da sempre leader dei movimenti di lotta per la casa, Andrea Alzetta è rimasto coinvolto in numerose indagini della Procura di Roma, ultima delle quali quella in cui risultano i suoi contatti con i protagonisti di Mafia capitale, Massimo Carminati e Salvatore Buzzi. I presunti capi dell'organizzazione si erano mostrati disponibili ad aiutare l'ex consigliere comunale di Sel, come dimostra una conversazione ambientale intercettata in via Pomona (sede del consorzio Eriches 29 Giugno) il 17 novembre 2014 tra Carminati, il suo amico Emilio Gammuto, Buzzi e Nadia Cerrito, la segretaria responsabile della contabilità «parallela» delle cooperative del gruppo. L'organizzazione era pronta a versare 5.000 euro al leader di Action, in difficoltà economiche. «Tarzan», dice Buzzi a Carminati, «è un ex consigliere comunale, Andrea ti mando questo messaggino gli devi fa... gli regaliamo 5.000 euro praticamente». «Io gli ho detto», spiega il ras delle coop rosse, «ti servono soldi?». «No, non mi serve niente, non mi serve niente, ieri, invece, mi ha chiamato è uscito dall'ospedale e non c'ha proprio più una lira». Carminati commenta: «Va beh, poveraccio... Veramente questa qui, da quando lo hanno segnalato, veramente è una cosa...». Gammuto, indignato: «Ma è vergognoso» e l'ex estremista di destra concorda: «Cioè tutte cose per... carattere sociale, mica». Buzzi conclude: «Gli facciamo un bonifico oggi». Tarzan doveva organizzare una cosa facile per lui: la resistenza allo sgombero di un palazzo su via Tuscolana. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/soldi-in-nero-e-party-in-disco-nel-palazzo-occupato-sequestrando-un-vigilante-2637027939.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="esposto-acea-action-si-autoaccusa" data-post-id="2637027939" data-published-at="1756944095" data-use-pagination="False"> Esposto Acea, Action si autoaccusa Da ieri Konrad Krajewski, 55 anni, cardinale polacco e dall'agosto 2013 elemosiniere apostolico di papa Francesco, rischia un'indagine per furto di energia elettrica. L'Acea, la municipalizzata romana che eroga l'elettricità, ha presentato un esposto contro chi, sabato 11 maggio, «ha illegittimamente riattaccato» i contatori nel palazzo occupato al numero 55 di via Santa Croce in Gerusalemme, un edificio di otto piani per 17.000 metri quadrati (e un valore di mercato sui 50 milioni) che sorge 600 metri in linea d'aria a Nord della centralissima basilica di San Giovanni in Laterano. Lo stabile, ribattezzato Spin time labs da Action, il centro antagonista che lo requisì il 12 ottobre 2013 al legittimo proprietario, la banca Finnat, da allora si è popolato di oltre 450 condomini abusivi, molti dei quali immigrati e in un centinaio di casi minorenni. L'elettricità era stata staccata dall'Acea il 6 maggio, per la grave morosità accumulata: oltre 300.000 euro di bollette mai pagate in oltre cinque anni di occupazione. L'esposto dell'Acea, formalmente, è contro ignoti. Tutti sanno però chi sia stato a riattaccare la luce al palazzo occupato abusivamente, anche perché ieri lui stesso l'ha confermato al Corriere della Sera: è proprio Krajewski. Il suo compito, in Vaticano, è «esercitare la carità». Ma l'11 maggio il cardinale si è superato: s'è fatto aprire lo sportello del contatore, è sceso due metri sotto l'asfalto e ha riattaccato anche la luce. A precisa domanda del Corsera: «Ma davvero si è calato lei nel tombino per staccare i sigilli?», Krajewski ha risposto, serafico: «Cosa vuole, era una situazione particolare, disperata». Gli antagonisti spalleggiano il prelato: in una conferenza stampa, Andrea Alzetta, detto Tarzan, uno dei capi di Spin time, ieri ha annunciato autodenunce collettive e la consegna di una tessera onoraria dell'associazione al Papa. Si è schierato con gli occupanti anche Paolo Maddalena, fino al 2011 vicepresidente della Corte costituzionale e oggi presidente dell'associazione Attuare la Costituzione: nella conferenza stampa indetta dagli occupanti abusivi, Maddalena ha detto che «la proprietà privata non è un diritto» e che «ci sono norme contro i quali è doveroso ribellarsi». Il cardinale è sereno: «Mi assumo tutta la responsabilità. Se dovesse arrivare una multa, la pagherò». A dire il vero c'è chi propone che paghi qualcosina in più. Domenica il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha ricordato che il rispetto della legalità dovrebbe valere per tutti, anche per l'elemosiniere del Papa, e ha suggerito: «Spero ora paghi anche i 300.000 euro arretrati». Krajewsky gli ha risposto, sorridente ma evasivo, che «da quando è stato riattaccato il contatore pago io, non c'è problema. Anzi, pagherò anche le sue, di bollette». Per giustificare il riattacco, cardinale e occupanti abusivi parlano di frigoriferi spenti, di poveri bambini senza luce e senza acqua calda, perfino di «macchinari medici funzionati solo con l'elettricità, come aerosol per chi soffre di asma». Gli antagonisti rivelano però che «all'interno ci sono un'osteria, un laboratorio di birra artigianale, una falegnameria, una sala prove…». Quindi l'elettricità «rubata» serve anche a ben altro. Secondo il Messaggero, lo stabile ospita un cinema e perfino una discoteca, e ogni weekend verrebbero organizzate serate con ingresso a pagamento. Ma si organizzano anche feste delle scuole superiori, perfino dj set con artisti stranieri, e tutti possono affittare una sala. Insomma, è il solito trionfo dell'illegalità mascherata da emergenza abitativa. Anche perché, aggiunge il giornale, ogni occupante «deve pagare ad Action una quota di affitto». La corrente no, per carità: l'elemosiniere del Papa dice che quella dev'essere gratis.
Il Gran Premio d'Italia di Formula 1 a Monza il 3 settembre 1950 (Getty Images)
Elbano De Nuccio, presidente dei commercialisti (Imagoeconomica)
Pier Silvio Berlusconi (Ansa)