2025-11-09
Il Garante: «"Report" mente su Meta»
Ennesimo scontro tra la trasmissione Rai e l’Autorità, che dice: «Inchiesta errata sugli Smart glasses, il servizio non vada in onda». La replica: «È danno erariale».Non si ferma lo scontro tra Report, la trasmissione di Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci e il Garante della privacy. Anche questa settimana, alla vigilia della puntata di stasera, l’Autorità di controllo ha chiesto alla Rai lo stop alla messa in onda di un servizio sulle attività del Garante. Report ha infatti pubblicato sui social una clip con l’anticipazione di un’inchiesta sull’istruttoria portata avanti dal Garante della privacy nei confronti di Meta, relativa agli Smart glass, gli occhiali da sole che incorporano due obiettivi in grado di scattare foto e registrare filmati. Il servizio di Report punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio dell’Autorità Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia, «prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni». «Il primo modello di Smart glasses è stato sotto la lente dell’Autorità», si legge sul profilo Facebook di Report nell’introduzione alla clip, «perché avrebbe violato alcuni aspetti relativi alla privacy sia degli utilizzatori sia delle persone riprese. I dipartimenti propongono una multa di 44 milioni di euro, ma il collegio non è d’accordo. Il giorno dopo l’incontro tra Agostino Ghiglia e Angelo Mazzetti, responsabile istituzionale di Meta in Italia, la multa viene abbassata a 17 milioni di euro. Alla fine Meta pagherà la sanzione?». Secondo la clip, «ad agosto 2024 il collegio, non sapendo come gestire questa nuova tecnologia, ipotizza l’archiviazione del procedimento o il rinvio all’autorità irlandese, ma tra i garanti c’è chi ipotizza un danno erariale», viene ricostruito nel video, che riporta una presa di posizione di Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante: «Qui una sanzione da 44.000 euro che noi non irroghiamo. Di 44 milioni. Qui ci possono essere anche altri profili di responsabilità, d’accordo? Perché comunque sono soldi che non entrano nelle casse dello Stato. Questa è una vicenda delicatissima e molto, molto seria. E io non mi assumo la responsabilità». A stretto giro è arrivata però la smentita del Garante: «In relazione all’anticipazione diffusa nelle scorse ore dalle agenzie di stampa del contenuto della seconda puntata dell’inchiesta che Report sta conducendo sul Garante per la privacy e in particolare al preteso danno erariale che l’Autorità avrebbe determinato con la sua decisione nel caso Smart glasses, si ritiene necessario precisare che la ricostruzione proposta è destituita di ogni fondamento, frutto o di una scarsa conoscenza della disciplina della materia o, peggio, di malafede». Secondo la nota del Garante, «nessun rischio, neppure potenziale, di danno erariale è mai stato configurabile nel corso del procedimento nell’ambito del quale il collegio ha, semplicemente, ritenuto - all’esito di un’articolata discussione di una fattispecie nuova e particolarmente complessa mai affrontata da nessuna altra Autorità di protezione dei dati personali in Europa - di non aderire a una mera proposta sanzionatoria proveniente dagli uffici responsabili dell’istruttoria, non condividendone i presupposti di fatto e diritto». Per questo il Garante auspica che, «preso atto di quanto precede e svolti i necessari approfondimenti in diritto, il programma si astenga dal trasmettere, nei termini annunciati, il servizio relativo agli Smart glasses, riservandosi ogni opportuna valutazione in ordine alle iniziative da assumere nelle sedi competenti». Secca la replica di Ranucci, che sembra voler tirare dritto: «Non lo dice Report che c’è un possibile danno erariale, ma lo dice lo stesso membro del Garante nella persona della professoressa Ginevra Cerrina Feroni». Salvo colpi di scena il servizio sembra quindi destinato ad andare in onda stasera e lo scontro tra Report e il Garante appare lontano dalla conclusione.
La gentrificazione - cioè l’esproprio degli spazi identitari, relazionali e storici - quelli che Marc Augé ci consegna come i luoghi in opposizione ai non luoghi ha fatto sì che i ristoranti assumano sempre di più desolatamente le sembianze dello spaccio di calorie non obbedendo più a quella cucina urbana che è stata grandissima anche nelle case borghesi dall’Artusi in avanti.