2025-02-26
Salvo D’Acquisto sarà presto beato
Bergoglio autorizza il decreto sul carabiniere che sacrificò la sua vita per salvare 22 innocenti dalla rappresaglia nazista. Già Wojtyla esaltò il suo atto «di santità».Salvo D’Acquisto sarà beato. A stabilirlo, firmando lunedì il decreto del Dicastero delle cause dei santi - nel corso della degenza al Policlinico Gemelli, all’udienza concessa al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, e a monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli affari generali della segreteria di Stato - è stato papa Francesco in persona, che ha così dato avvio all’iter di beatificazione dell’eroico carabiniere napoletano - già «servo di Dio» e ora venerabile -, che immolò la sua vita per salvare 22 innocenti dalla rappresaglia nazista. Un sacrificio però non isolato, bensì inserito «in uno stile di vita consapevolmente e coerentemente cristiano».Per motivare tale decisione, contestuale a quella della canonizzazione del beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario della Madonna del Rosario a Pompei, il citato Dicastero delle cause dei santi ha ricordato come l’eroico militare dell’Arma «fin da giovane aveva manifestato una particolare sensibilità per i bisogni e le necessità del prossimo» e «nei momenti di difficoltà legati al suo servizio in zone di guerra, comunicò sempre ai commilitoni e ai subalterni la speranza nell’aiuto di Dio». In effetti, la vita di D’Acquisto, già medaglia d’oro al valor militare, fu tutto fuorché semplice eppure segnata da indubbio valore, come si può evincere ripercorrendola anche solo per sommi capi. Classe 1920, nato nel quartiere Vomero di Napoli come maggiore di cinque figli da Salvatore D’Acquisto e Ines Marignetti, l’infanzia del futuro beato fu segnata da non poche difficoltà, a partire dalla difficile situazione economica familiare, dovuta in particolar modo alle criticità che il padre riscontrò nella pratica della sua attività professionale a seguito d’un grave incidente alla gamba destra occorso nello svolgimento delle sue mansioni sul luogo di lavoro. Questi e altri non meno lievi ostacoli non fermarono però il giovane, che si arruolò come volontario nell’Arma dei carabinieri reali, iscrivendosi alla scuola allievi di Roma. Ad appena un mese dal termine di questo percorso, venne assegnato alla Compagnia di comando della Legione di Roma e, nel giugno del 1940, venne quindi spostato al Commissariato generale per le fabbricazioni di guerra. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando un reparto tedesco, come segno di rappresaglia per le perdite subite in seguito allo scoppio di una bomba, intendeva fucilare 22 ostaggi, D’Acquisto -che era in servizio presso la stazione di Torre in Pietra - si fece avanti, dichiarandosi unico responsabile dell’atto di sabotaggio, al quale era invece estraneo. Venne pertanto fucilato il 23 settembre, mentre gli ostaggi furono lasciati in libertà. Un gesto di grande eroismo che ha anche, a ben vedere, un chiaro profilo di respiro cristiano.Il primo a farlo presente, il 23 settembre 1983, nel quarantesimo anniversario della morte del militare, fu l’allora ordinario militare Gaetano Bonicelli, che disse: «Salvo D’Acquisto ha fatto il suo dovere in grado eroico, ben oltre quello che il regolamento gli chiedeva. Ma perché l’ha fatto? Forse, in quel momento tragico, gli sono risuonate nel cuore le parole di Cristo: “Non c’è amore più grande che dare la vita per chi si ama”». In un discorso ai Carabinieri del 26 febbraio 2001, fu poi Giovanni Paolo II a sottolineare che «la storia dell’Arma dei Carabinieri dimostra che si può raggiungere la vetta della santità», citando proprio D’Acquisto, il quale ebbe a dire: «Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me e io non ho paura!». Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso un plauso alla decisione di papa Francesco, definendolo «un riconoscimento straordinario per un uomo che ha dato la vita per salvare quella di altri, incarnando i valori più alti di umanità e servizio».
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)