2024-09-16
Quei rischi di collaborazione sul nucleare tra Mosca e Teheran
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Keir Sarmer e Joe Biden (Ansa)
Non diminuisce la preoccupazione per le ambizioni nucleari iraniane. Stati Uniti e Gran Bretagna temono che, in cambio della fornitura di missili balistici, Mosca possa trasmettere a Teheran dei segreti nell’ambito atomico. A parlarne sono stati venerdì a Washington il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il premier britannico, Keir Starmer. Pochi giorni prima, il segretario di Stato americano, Tony Blinken, aveva lanciato un avvertimento simile, dichiarando: “Da parte sua, la Russia sta condividendo la tecnologia che l’Iran cerca –questa è una strada a doppio senso– anche su questioni nucleari e su alcune informazioni spaziali”. La situazione appare particolarmente preoccupante, anche perché si interseca con la crisi in corso nella Striscia di Gaza: non dimentichiamo infatti che l’Iran è il principale finanziatore di Hamas, oltre che di Hezbollah e degli Huthi. D’altronde, Teheran non ha mai rinunciato alle proprie ambizioni nucleari. Non è probabilmente un caso che, nella prima metà di quest’anno, il regime khomeinista abbia rafforzato i propri legami sia con il Pakistan che con la Corea del Nord: entrambe potenze atomiche non esattamente raccomandabili. “Quello che vediamo ora con questa amministrazione è che l’Iran potrebbe dichiararsi uno Stato dotato di armi nucleari entro la fine dell'anno: i resoconti che sono stati pubblicati hanno riportato che c’è una possibilità”, ha dichiarato, il mese scorso, il presidente della commissione Intelligence della Camera dei rappresentanti, Mike Turner. Non è del resto un mistero che l’amministrazione Biden-Harris abbia delle grosse responsabilità nell’avanzamento del programma nucleare iraniano. Nel 2021, l’attuale Casa Bianca ha avviato un vero e proprio appeasement nei confronti degli ayatollah, togliendo gli Huthi dalla lista delle organizzazioni terroristiche e intavolando dei colloqui indiretti per rilanciare il Jcpoa: il controverso accordo sul nucleare da cui Donald Trump si era ritirato nel 2018. Non solo. L’attuale amministrazione americana ha anche approvato alcune deroghe alle sanzioni contro Teheran, sbloccando vari asset iraniani precedentemente congelati. Tutto questo ha reso gli ayatollah più baldanzosi: hanno continuato a scommettere sul nucleare e, al contempo, hanno consolidato i propri rapporti con Mosca e Pechino. E attenzione: si tratta di una questione che rischia seriamente di finire nella campagna elettorale americana per le presidenziali del 2024. Oltre a condividere le politiche mediorientali dell’attuale amministrazione, Kamala Harris è storicamente favorevole al ripristino del Jcpoa. Trump, di contro, ha intenzione di rispolverare la sua politica della “massima pressione” su Teheran, in un’ottica di rilancio della logica che fu alla base degli Accordi di Abramo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.