2020-02-03
«Pressioni internazionali dietro questo accanimento»
Il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa: la Commissione Ue e il Fondo monetario insistono per colpire la proprietà immobiliare diffusa. «L'accanimento fiscale, particolarmente intenso negli ultimi otto anni, ha fatto perdere al patrimonio immobiliare un 30% del suo valore. Ma ci sono picchi ben superiori e vanno considerati anche i numerosissimi casi di immobili senza mercato, invendibili e di fatto con valore azzerato. Sono andati in fumo tra i 1.000 e i 1.500 miliardi di euro. Rispetto ai 9 miliardi annui che dava l'Ici, si è arrivati a un prelievo della sola Imu di 22 miliardi». È duro l'attacco del presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. Tra le sue ultime battaglie concluse con successo, l'aver costretto ad accantonare la riforma del catasto che avrebbe portato a un aumento importante delle imposte. Ora il ricorso alla Corte costituzionale contro il tetto massimo dell'Imu, fissato in via definitiva a 11,4 per mille per alcuni Comuni tra cui Roma e Milano: «Non c'è giustificazione per cui a regime alcuni Comuni debbano avere un limite più alto di altri». Quanto ha pesato sull'economia l'aumento delle tasse sul mattone? «Il prelievo fiscale spropositato ha avuto tre effetti principali: ha impoverito gli italiani, ha ridotto il valore degli immobili e ha contribuito a deprimere l'economia. Come spiegano il sociologo Luca Ricolfi e gli economisti Francesco Forte e Riccardo Puglisi, i contribuenti di fronte alla riduzione del valore dei loro risparmi, hanno limitato i consumi. Sono state danneggiate le attività collegate al settore, dalle imprese edilizie all'industria dell'arredamento, al comparto bancario: gli immobili rappresentano la principale garanzia per gli istituti di credito». Da quest'anno la Tasi viene inglobata nell'Imu. L'imposta aumenterà? «Il primo effetto, nel caso degli affitti, è il trasferimento della Tasi sulle tasche del proprietario: finora solo una parte piccola era a carico dell'inquilino. Poi è stato introdotto un aumento dell'aliquota di base, sia per la prima casa, da 4 a 5 per mille, sia per gli altri immobili, da 7,6 a 8,6 per mille. Tutti i Comuni che erano sotto tali soglie saranno indotti ad aumentare le aliquote». Il Fondo monetario internazionale è tornato a chiedere di tassare di più il mattone per ridurre in modo più importante il cuneo fiscale. Come mai questa ossessione per il patrimonio edilizio italiano? «Ma quali aumenti! L'Imu va ridotta. Alzare le aliquote o solo mantenerle a questo livello vuol dire rendersi responsabili della conservazione del sistema introdotto dal 2012 dal governo Monti, che andrebbe invece smantellato. Gli istituti internazionali, compreso l'Ocse, si basano su teorie, smentite da autorevoli economisti, secondo le quali è meno dannoso tassare gli immobili rispetto ad altre manifestazioni economiche». Si vuole impoverire il Paese e renderlo facile preda di acquisizioni straniere? «C'è un pregiudizio nei confronti della proprietà immobiliare diffusa, se poi ci sia altro non lo so. Anche la Commissione europea sollecita una riforma del catasto con l'obiettivo di recuperare risorse. Noi saremo sempre contrari». Quante sono le imposte che gravano sulle case? «Almeno una quindicina, più alcune meno visibili come i contributi ai consorzi di bonifica. Questi ultimi sono versamenti teoricamente collegati a un beneficio, al miglioramento dei territori, ma colpiscono anche i proprietari di immobili urbani, che quasi mai traggono un vantaggio dall'attività dei consorzi. Si tratta spesso di piccole cifre ma che, siccome interessano una vasta platea, garantiscono un gettito considerevole. Proprio questi piccoli esborsi durano a lungo anche quando siano ingiustificati, perché difficilmente le persone fanno ricorso, considerati i costi del contenzioso».
La Global Sumud Flotilla. Nel riquadro, la giornalista Francesca Del Vecchio (Ansa)
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)