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Pnrr, governo, partenza lumaca Spesi solo 5,1 miliardi su 13,7

Pnrr, governo, partenza lumaca   
Spesi solo  5,1 miliardi su 13,7

Spesi solo 5,1 miliardi su 13,7 del Pnrr

Com’è che dicevano? Soltanto uno come Mario Draghi avrebbe potuto spendere al meglio i soldi dell’Europa, senza sprechi, senza favoritismi e senza lungaggini. Per non sciupare la storica opportunità del Recovery Fund non si doveva lasciare l’iniziativa ai partiti: ci voleva la competenza di un tecnico come l’ex presidente della Banca centrale europea. La più potente giustificazione alla base della nascita di un governo di emergenza nazionale era questa. Eppure, a quattordici mesi dal suo insediamento il “governo dei migliori” non sembra proprio impeccabile nell’attuazione del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza con cui l’Italia spenderà (forse) gli oltre 190 miliardi, tra sovvenzioni e prestiti, sbloccati da Bruxelles. A certificare le difficoltà nello spendere i soldi preventivati è stata giovedì la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) Lilia Cavallari, intervenendo in audizione davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato riunite in seduta congiunta.

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Il ds specializzato in promozioni: «L’obiettivo era la salvezza, ma passo dopo passo abbiamo alzato l’asticella. Il mio segreto? Zero social e 20 ore di lavoro al giorno. L’algoritmo serve, però è l’occhio a fare la differenza».
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Il protocollo d'intesa tra la Dnaa e l'Agenzia delle dogane e dei monopoli punta a migliorare l'efficienza dei rispettivi strumenti di contrasto ai fenomeni criminali. «I nostri sistemi di intelligence devono adattarsi a un mondo che cambia velocemente, per cogliere le opportunità offerte dal progresso tecnologico e dall'evoluzione dell'ordinamento giuridico» ha detto il direttore di Adm Roberto Alesse.

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