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Pnrr, governo, partenza lumaca Spesi solo 5,1 miliardi su 13,7

Pnrr, governo, partenza lumaca   
Spesi solo  5,1 miliardi su 13,7

Spesi solo 5,1 miliardi su 13,7 del Pnrr

Com’è che dicevano? Soltanto uno come Mario Draghi avrebbe potuto spendere al meglio i soldi dell’Europa, senza sprechi, senza favoritismi e senza lungaggini. Per non sciupare la storica opportunità del Recovery Fund non si doveva lasciare l’iniziativa ai partiti: ci voleva la competenza di un tecnico come l’ex presidente della Banca centrale europea. La più potente giustificazione alla base della nascita di un governo di emergenza nazionale era questa. Eppure, a quattordici mesi dal suo insediamento il “governo dei migliori” non sembra proprio impeccabile nell’attuazione del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza con cui l’Italia spenderà (forse) gli oltre 190 miliardi, tra sovvenzioni e prestiti, sbloccati da Bruxelles. A certificare le difficoltà nello spendere i soldi preventivati è stata giovedì la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) Lilia Cavallari, intervenendo in audizione davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato riunite in seduta congiunta.

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Pd contro un’Alta corte per le toghe. Peccato che l’avesse nel programma
Elly Schlein (Getty images)
I dem vogliono affondare la riforma Nordio ma dimenticano che alle ultime elezioni politiche assicuravano la creazione di un nuovo «tribunale» disciplinare per i magistrati. Se lo fa il governo, però, è da boicottare.

«Proponiamo di istituire con legge di revisione costituzionale un’Alta corte competente a giudicare le impugnazioni sugli addebiti disciplinari dei magistrati e sulle nomine contestate». La citazione sopra riportata non proviene da un documento elettorale del centrodestra o da un intervento pubblico del guardasigilli Carlo Nordio, bensì dal programma elettorale del Pd alle elezioni politiche del 2022. Eppure, nonostante questo, durante l’approvazione della riforma della giustizia varata dal centrodestra, i dem, contrari al pacchetto di modifiche varato dalla maggioranza, hanno lanciato strali anche contro questo punto, dimenticandosi che era parte del loro programma. «Si vuole costituire una magistratura giudicante e una magistratura requirente come due corpi separati e culturalmente distanti, selezionati da due concorsi diversi, con due Csm distinti e con un’Alta corte disciplinare che risponde a logiche esterne alla magistratura stessa.

Il papa censurato da France Presse
Papa Leone XIV (Ansa)
Nel commentare la dichiarazione dei vescovi Usa sull’immigrazione, il pontefice ha ribadito il diritto a controllare i confini. I media francesi hanno omesso il passaggio.

Papa Leone XIV ha risposto ai giornalisti che si trovavano a Castel Gandolfo martedì sera e si è espresso su vari argomenti: la pace in Ucraina, le stragi in Nigeria, i suoi progetti di viaggi apostolici per il 2026 e anche delle sue abitudini quando soggiorna a Villa Barberini. Tra temi trattati c’era anche la gestione dell’immigrazione negli Stati Uniti. Come scritto da Vatican News, il Santo Padre ha commentato la dichiarazione sui migranti pubblicata, giovedì scorso, della Conferenza episcopale statunitense.

L’Ue pronta ai tank senza frontiere
Ursula von der Leyen (Ansa)
La Commissione prepara nuove regole per la circolazione rapida (massimo tre giorni) di truppe e cingolati tra i Paesi dello spazio Schengen. Un tempo simbolo di pace...

«Vi sono molte cose che contrassegnano l’Ue e la sua storica integrazione, ma due ne esprimono appieno l’anima: Erasmus e Schengen. È poco responsabile mettere a rischio la libertà di movimento degli europei». Firmato Sergio Mattarella. Correva l’anno 2018 e l’Austria in accordo con la Germania aveva proposto di chiudere il confine con l’Italia per non far arrivare i migranti. Sono passati sette anni e la Commissione europea presenta un regolamento per far viaggiare i carri armati senza frontiere. Schengen doveva essere il simbolo della pace e della libertà e ora diventa la Schengen con le stellette che ci costa malcontati 270 miliardi in dieci anni, in modo che le truppe si muovano liberamente e velocemente.