Il Ftse Mib fa registrare una crescita del 13,7% nei primi mesi dell’anno. Merito delle azioni a maggiore capitalizzazione, cresciute del 101% in un quinquennio. Tra i titoli medi alcune chicche, ma anche molti rischi.
Il Ftse Mib fa registrare una crescita del 13,7% nei primi mesi dell’anno. Merito delle azioni a maggiore capitalizzazione, cresciute del 101% in un quinquennio. Tra i titoli medi alcune chicche, ma anche molti rischi.Dopo un 2023 molto positivo, anche i primi mesi del 2024 per Piazza Affari sembrano regalare soddisfazione agli investitori. Quest’anno, infatti, il Ftse Mib si è mostrato in ottima forma con una crescita del 13,7% nei primi quattro mesi e mezzo dell’anno. Si tratta di un andamento particolarmente positivo per Piazza Affari, che sta persino tenendo il passo dell’S&P 500 americano, «bagnando il naso» a molti listini europei. In realtà, una lettura più attenta rivela che non tutto sta salendo a Piazza Affari e sono principalmente le azioni a maggiore capitalizzazione (le cosiddette blue chip) a tirare la volata, ovvero i titoli contenuti nell’indice Ftse Mib 40, i pesi massimi del listino. A tre anni, questo indice è cresciuto del 63,2%, mentre a cinque anni del 101%. Se si scende ai piani inferiori e si guardano gli indici delle azioni a media capitalizzazione o piccola capitalizzazione, la musica è ben diversa con una salita molto più modesta tra il +10% e il +15% a tre anni. A sostenere le quotazioni ci sono poi anche i multipli di Piazza Affari che non sono cari e sono fra i più bassi del Vecchio continente. «In particolare fra i titoli piccoli e medi ci sono alcune “pepite” (mischiate però a specchietti per le allodole) e le valutazioni di molte società sono sicuramente più interessanti e vanno osservate con maggiore attenzione», dice Salvatore Gaziano, direttore investimenti di SoldiExpert Scf. «Tra le società a media capitalizzazione ritengo interessante Sanlorenzo, che si è sempre distinta per la produzione di poche barche, ma ad alto valore aggiunto», spiega Giorgio Vintani, analista e consulente finanziario indipendente. «Tra quelle con capitalizzazione minore, Revo Insurance si propone come nuovo player innovatore nell’ambito di un mercato assicurativo statico. C’è anche Sicily by car con una forte espansione verso l’Europa e una valutazione e un dividendo particolarmente attraente».«A Piazza Affari, attenzione ai titoli di private equity, da Tamburi a Italmobiliare, i quali stanno guadagnando attenzione nel contesto attuale del mercato», spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro. «Con le pressioni sui tassi di interesse che si attenuano, e un rinnovato interesse per le attività di m&a e Ipo, il settore potrebbe essere ben posizionato per capitalizzare su queste dinamiche. Anche Campari ed Eni potrebbero rappresentare opportunità di investimento interessanti. A questi si aggiunge Iveco: l’incremento significativo dei margini Ebit suggerisce un efficace controllo dei costi e un miglioramento dell’efficienza operativa da parte della società. Più sfidante, invece, la posizione di Ferrari. Il titolo del Cavallino viene attualmente scambiato a un rapporto prezzo/utili di 48,8 volte e questo elevato rapporto riflette la forte fiducia degli investitori nella capacità dell’azienda di continuare a generare una crescita solida, ma anche aspettative elevate e pressioni sugli utili futuri. Infine, c’è Prysmian. Le solide performance in termini di crescita posizionano bene l’azienda per sfruttare le opportunità future».
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