2023-04-18
Ostruzionismo, sindaci e governatori per blindare la protezione speciale
La sinistra le tenta tutte per mantenere la norma che impedisce le espulsioni. Le barricate in commissione spostano la battaglia in Senato. Governo pronto alla fiducia. Matteo Piantedosi: «Equilibrio con obblighi umanitari».Primo round al Senato per la battaglia parlamentare sul dl Cutro. All’ordine del giorno della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama c’erano le votazioni su emendamenti e subemendamenti al cosiddetto dl Cutro sui migranti, licenziato dal governo nei giorni seguenti alla tragedia consumatasi sulle rive calabresi. La battaglia è sulle proposte di modifica in senso più severo presentate dalla maggioranza, le prime due sotto forma di emendamenti dell’esecutivo, la terza come subemendamento dei gruppi del centrodestra. E proprio quest’ultimo, che contiene un robusto giro di vite sull’istituto della protezione speciale, è quello che ha scatenato la reazione dei parlamentari e degli amministratori locali della sinistra, che hanno giocato di sponda dentro e fuori dalle aule parlamentari.Le opposizioni si sono presentate in modalità «campo larghissimo»: Pd, M5s, rossoverdi e Terzo polo (o quello che ne resta) hanno messo in atto l’ostruzionismo annunciato nei giorni scorsi. I senatori di centrosinistra hanno deciso di illustrare con tutto il tempo a disposizione (cinque minuti) ogni singolo emendamento e subemendamento presentato (per un totale di oltre 300), rendendo di fatto impossibile la conclusione dell’esame del decreto in commissione e sancendo di fatto ciò che era ampiamente prevedibile. E cioè che il provvedimento giungerà in aula (tra oggi e domani) senza il mandato al relatore Andrea De Priamo, costringendo i parlamentari ad azzerare le votazioni degli emendamenti svoltasi in commissione e a ripartire da capo in aula. Una strategia già usata in questo primo scorcio di legislatura dalle sinistre per altri provvedimenti e che potrà essere contenuta ricorrendo al voto di fiducia. Gli avversari del giro di vite stanno agendo anche sul fronte extraparlamentare: i quattro governatori di centrosinistra, infatti, hanno annunciato di non voler firmare l’intesa sul commissario per l’emergenza sbarchi (nella persona del prefetto Valerio Valenti) prevista dalla recente proclamazione dello stato d’emergenza, mentre i sindaci di sinistra di Milano, Roma, Napoli, Bologna, Torino e Firenze hanno firmato un documento comune in cui esprimono preoccupazione per modifiche annunciate al dl Cutro e chiedono al governo di tornare indietro. In questo quadro non poteva mancare il ricorso alla piazza e il sostegno delle Ong operanti nel Mediterraneo, che si verificherà puntualmente in più di una città italiana nella giornata di oggi.Eppure, se le modifiche al dl richieste dal governo saranno approvate in Parlamento, la protezione speciale non sarà abolita tout court ma verrà limitata ai casi conclamati di necessità, togliendo tutte le fattispecie che finora si sono rivelati degli escamotage per aggirare la mancata concessione del permesso di soggiorno. Entrando nel merito, il subemendamento della maggioranza interviene sull’articolo 7 del decreto, modificando l’istituto della protezione speciale così come era stato introdotto nel 2020, quando ministro dell’Interno era Luciana Lamorgese. In base al meccanismo attuale (vigente solo in Italia), quando a un richiedente asilo viene negato il permesso di soggiorno in quanto sprovvisto dei requisiti per accedere alla protezione internazionale, questo può fare richiesta di protezione speciale ed evitare il respingimento affermando di correre il rischio di essere perseguitato al ritorno in patria per una lunga serie di motivazioni che vanno dalla razza, sesso, lingua, religione, opinioni politiche fino ad altre decisamente più vaghe, come il «rispetto della propria vita privata e familiare». Una casistica così ampia ha di fatto consentito negli ultimi due anni a migliaia di immigrati sbarcati illegalmente nel nostro Paese di poter contare su una procedura accelerata per ottenere un permesso di due anni convertibile in permesso di lavoro. I numeri hanno poi indicato che pochissimi dei migranti che hanno beneficiato della protezione speciale hanno convertito questo permesso in lavoro, rimanendo di fatto sul territorio nazionale senza averne diritto. Inoltre, chi non ottiene nemmeno la protezione speciale può fare ricorso alla commissione territoriale attraverso un avvocato e potendo quindi mettere in atto anche una strategia dilatoria. La nuova normativa, se approvata, restringerebbe sensibilmente i requisiti per la concessione della protezione speciale e non consentirebbe più il rilascio di permessi di soggiorno convertibili in permessi di lavoro. La stretta colpirebbe anche la concessione dei permessi di soggiorno per motivi di salute o per calamità, che attualmente vengono rilasciati nel caso di «gravi condizioni psicofisiche o derivanti da gravi patologie» e che invece si otterrebbero solo con «condizioni di salute derivanti da patologie di particolare gravità, non adeguatamente curabili nel Paese di origine». Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha invocato la necessità di un «giusto equilibrio tra il rispetto degli obblighi umanitari e costituzionali e quella di non svilire l’alto valore di un istituto trasformandolo in un meccanismo surrettizio di elusione dei meccanismi di accesso al territorio nazionale». Nelle sue parole la consapevolezza che la partita non si gioca solo a livello parlamentare, ma deve tenere conto dei paletti dell’Europa e del Quirinale. Non a caso, il subemendamento di maggioranza è una versione più morbida degli emendamenti leghisti (attualmente accantonati), facendo salva la protezione speciale per il rischio di persecuzione per orientamento sessuale e identità di genere.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.