2025-11-16
Gridano al fascismo inesistente per giustificare la loro intolleranza
Giannini su «Rep» favoleggia di un mondo parallelo di complotti neri, mentre sulla «Stampa» Emmott minimizza il video manipolato di The Donald. Quando giova ai loro obiettivi, indulgono su bavagli e odio.S’avanza la Cosa Nera. Un orrore primordiale simile all’It evocato da Stephen King, entità oscura che stringe la città di Derry nelle sue maligne grinfie. Allo stesso modo agiscono le «tenebre della destra mondiale» descritte ieri su Repubblica da Massimo Giannini, che si è preso una vacanza dal giornalismo per dedicarsi alla narrativa horror. E ci è riuscito molto bene, sceneggiando una nuova serie televisiva: dopo Stranger Things ecco Populist Things. Una narrazione ambientata in un mondo parallelo e totalmente immaginario in cui «populisti e estremisti deridono le istituzioni democratiche, avvelenano i nostri dibattiti, traggono profitto dalla paura». Un universo alternativo e contorto in cui «gli autocrati possono spacciare le loro verità alternative a community scientemente addestrate a un analfabetismo funzionale coerente con lo spirito del tempo».Stephen King scrisse «L’ombra dello scorpione», qui siamo nell’ombra del fascistone, una tenebra che s’allarga dai cori dei ragazzotti di Parma a Roberto Vannacci passando per i dazi di Donald Trump fino a giungere alla riforma della giustizia voluta dal centrodestra. Fa tutto parte di una trama unica e nerissima, un complottone alieno che Giannini - versione progressista di Roberto Giacobbo - dipana nell’ultima e suggestiva puntata del suo Cazzenger privato. Certo non è isolato nel suo trip lisergico: altri e blasonati editorialisti lo accompagnano nella capanna sudatoria della paranoia sinistrorsa. Sulla stessa traccia si muove un altro segugio come Bill Emmott, che sulla Stampa racconta il piano dei crudeli Maga per intimidire le emittenti pubbliche come la Bbc, che sono «ancora di salvezza per l’informazione affidabile». Per Emmott il fatto che la televisione pubblica britannica abbia consapevolmente manipolato un filmato del discorso di Trump per far passare The Donald come un pericoloso eversore è «un piccolo errore» (dice proprio così) del tutto irrilevante. E questo dà la misura della alienazione dalla realtà di questi commentatori il cui unico scopo è l’abbattimento del nemico politico con ogni mezzo necessario. Secondo Emmott, ad esempio, il problema non è che una rete pubblica autorevole mistifichi e racconti balle volontariamente per danneggiare un leader sgradito, no. Il problema sta nell’uso che questo temibile avversario potrebbe fare ora di questo irrilevante particolare: «Adesso questo ha offerto la possibilità di permettere ai denigratori della Bbc di scoccare le loro frecce». Siamo in pieno e costante ribaltamento della realtà, attuato quotidianamente da media totalmente infettati dall’ideologia. Giornali e tv secondo cui lo scandalo della corruzione in Ucraina è un bel segnale perché dimostra che là le istituzioni funzionano, la vergogna della Bbc è giustificata dalla caratura del mostro da sconfiggere, ogni azione di governi regolarmente eletti è autoritarismo fascista. E ci sarebbe perfino da riderne e passare oltre, se non fosse che questo delirio - complottismo puro, terrapiattismo di ritorno, negazione della ragione, della storia e dei fatti - è ancora predominante nell’industria dei media e dell’intrattenimento e contribuisce a oscurare evidenze ben più inquietanti. Gli editorialisti del terrore che sbraitano perché la destra italiana «depotenzia il parlamento» tacevano e approvavano quando l’Aula era calpestata a colpi di decreti emergenziali. Invocavano censure e sospensione delle libertà per i dissenzienti trattati alla stregua di malati di mente. E ancora oggi agiscono allo stesso modo. In Francia si viene arrestati per un post sui social critico verso l’immigrazione? Sulla stampa italiana silenzio totale. Frédéric Baldan, lobbista europeo, si vede chiudere i conti correnti (e quelli del suo editore e di suo figlio minorenne) perché pubblica notizie su Ursula von der Leyen che tutti i fenomenali inchiestisti hanno ignorato? Anche qui silenzio, manco un rigo in cronaca. Nel Regno Unito si incarcerano madri di famiglia per un commento online? Ancora silenzio, sempre silenzio. Agitatori antagonisti e Anpi intimoriscono e invitato a zittire un bravo scrittore non schierato come Giuseppe Culicchia? Si tace e acconsente, come ogni volta che accade qualcosa di simile nelle scuole e nelle università, nei Comuni e nei piccoli paesi, nei festival e nei programmi televisivi e radiofonici. Peggio: ogni forma di censura, se utile alla causa e alla distruzione del fascismo immaginario (un moloch che comprende tutte le sfumature della destra, del centro, del cattolicesimo non progressista e pure della sinistra critica) viene teorizzata, praticata, approvata, sostenuta, giustificata. Ogni manipolazione è promossa, ogni bugia è sdoganata, ogni forma di odio è concessa e incentivata, le opinioni differenti sono demonizzate, i critici disumanizzati. Non esiste tenebra di destra, vera o presunta, che sia altrettanto violenta e intollerante, ma ai nostri cani da guardia del potere interessa poco: loro preferiscono imitare Stephen King. Il quale però, quando scrive idiozie (tipo quelle su Charlie Kirk), ha la buona creanza di scusarsi.