
Dal 18 aprile, sui siti del ministero dei Trasporti, della Protezione civile e della Croce rossa è pubblicato un «Avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse per il servizio di noleggio di unità navali battenti bandiera italiana e/o comunitaria». Siete curiosi di sapere a che cosa servono le imbarcazioni? La spiegazione è nella riga seguente, sono «funzionali all'assistenza e sorveglianza sanitaria dei migranti soccorsi in mare o giunti sul territorio nazionale a seguito di sbarchi autonomi nell'ambito dell'emergenza relativa al rischio sanitario da agenti virali trasmissibili».
Per parcheggiare in quarantena i clandestini, il ministro Paola De Micheli mette a disposizione del proprietario di ciascun traghetto circa 1,2 milioni di euro (più Iva), per i 30 giorni previsti dal contratto. Le navi passeggero «con capacità di trasbordo da piccole unità che hanno effettuato il soccorso ai naufraghi», e autorizzate a trasportare ossigeno oltre che materiale pericoloso, «infettante», devono avere un numero di cabine sufficienti per ospitare 250 migranti «orientativamente da impiegare a uso singolo a eccezione di eventuali nuclei familiari, con impianto di ventilazione indipendente o possibilità di aerazione diretta con l'esterno».
Avete letto bene, un migrante per cabina sarebbe l'ideale per la signora ministro. Neanche fosse una nave da crociera. Indispensabile, inoltre, la presenza di un'area dove confinare almeno dieci migranti che risultassero positivi al Covid-19, «in cabina singola, comprensiva di locale igiene indipendente», intendasi bagno privato. Il personale sulle navi deve distribuire i regolamenti per gli ospiti scritti in dieci lingue (tra i quali amarico, tigrino, somalo, farsi), garantire pulizia e vitto per i clandestini «in conformità ai dettami delle diverse religioni». Non basta assicurare pasta, carne e verdura a persone ospitate gratuitamente a bordo e che possono pure usufruire della rete wi-fi (è tra i «requisiti minimi» richiesti alle società di navigazione per partecipare al bando di gara). No, bisogna impedire che islamici o indù abbiano a risentirsi per quanto troveranno nel piatto, quindi sono obbligatori menu etnici.
«Migliaia di marittimi italiani aspettano in porti di mezzo mondo di essere riportati a casa, ma il ministero pubblica un bando per reclutare navi per migranti che in questo modo arriveranno sempre più numerosi», tuona Edoardo Rixi, deputato della Lega. «La soluzione dei traghetti può essere funzionale, per non far sbarcare clandestini positivi nei nostri porti, ma economicamente dissangua le casse di un Paese che potrebbe utilizzare quei milioni di euro per potenziare il sistema sanitario nazionale». Il parlamentare fa notare che «il Pd, mentre si è scandalizzato per i costi della nave ospedale destinata dalla Regione Liguria ai pazienti di media intensità Covid, quando la spesa per l'armatore Gnv era solo relativa all'allestimento e alla gestione del personale, tace invece sui finanziamenti per le quarantene dei migranti. I soldi per la salute degli italiani, evidentemente, sono meno importanti».
Domani a mezzanotte scade il termine di presentazione delle offerte. Le navi ritenute idonee avranno l'obbligo «di raggiungere le coste meridionali della Sicilia entro le 24 ore successive alla sottoscrizione del contratto di noleggio». Ancora ignoriamo quanti saranno gli «hot spot galleggianti», attrezzati a ospedale e pagati a nostre spese, però sappiamo che intorno ai migranti il giro dei soldi è ripreso anche grazie al coronavirus. La prefettura di Caltanissetta ha fissato un importo a base d'asta di 192.418 euro per accogliere 50 migranti sottoposti a misure di isolamento sanitario o di quarantena. Una spesa di 3.840 euro (42,80 euro al giorno per tre mesi) per ogni ospite, cui verrà garantita una stanza singola a partire dal primo maggio, 2,50 euro per le spese giornaliere (il cosiddetto pocket money) e 5 euro di tessera telefonica. «Una disparità di trattamento che non possiamo accettare», ha dichiarato il vice presidente della Lega alla Camera, Alessandro Pagano, osservando che per «un singolo nisseno in stato di bisogno Conte e soci hanno previsto solo 5 buoni spesa da 20 euro, erogati dal Comune (di Caltanissetta, ndr) per un totale di 100 euro». Il regolamento dell'appalto impone anche qui di «rispettare i princìpi e le abitudini alimentari degli stranieri in accoglienza». A Trapani, la prefettura ha emesso tre bandi rivolti ad alberghi, centri di accoglienza e operatori sociali per ospitare migranti che approdano sulle coste della Sicilia e «che devono necessariamente essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria». Le spese previste sono di 42 euro al giorno per i centri di accoglienza, di 28 euro per le strutture ricettive con un numero minimo di 50 posti letto e i cui locali consentano il rispetto delle misure di contenimento e del distanziamento sociale. Quando altre navi, oltre alla Rubattino della Tirrenia, assieme a hotel e strutture varie saranno pronti ad accogliere, prepariamoci a nuovi arrivi di Ong con migranti a bordo.






