2022-11-17
        Vitto e alloggio gratis (e anche soldi) se parli bene del Mondiale sui social
    
 
L’immagine è tutto per il Qatar che ora compra, a colpi di benefit, le recensioni positive dei tifosi più influenti chiamati pure a fare la spia di quelle negative. Intanto è guerra alla birra: sarà salata (14 euro) e calmierata.Voli, soggiorni e, se servono, anche un po’ di soldi da spendere sul posto in divertimenti. In cambio, basta parlare bene sui social dei Mondiali di calcio del Qatar e segnalare chi non lo fa, magari con un bello screenshot. Centinaia di tifosi di tutto il mondo sarebbero stati avvicinati e convinti a vendere le proprie emozioni alle autorità locali, ansiose che tutto vada alla perfezione e la manifestazione sia un successo. Alcuni di questi singolari contratti sono finiti in mano al New York Times che, nei giorni scorsi, ha dedicato al fenomeno un’inchiesta. Ma anche altri giornali stranieri hanno raccolto testimonianze di capi tifosi, più o meno indignati per l’andazzo che si va delineando in quella che, del resto, non è famosa per essere una sincera democrazia. Oltre 6.500 vittime nei cantieri per la costruzione degli otto stadi mondiali; condizioni di lavoro per gli immigrati (in gran parte pachistani e nepalesi) ai limiti della schiavitù; seri dubbi sulla temperatura effettiva con la quale si giocherà; rischio di non riuscire a riempire gli impianti e assicurare quel colpo d’occhio imponente che l’Emirato pretende. Non mancano le materie, per chi volesse avere un occhio critico sui Mondiali di calcio che scattano domenica. Lo sanno bene anche i signori del Comitato supremo del Qatar per la manifestazione che, infatti, non lesinano mezzi e denari per prevenire possibili colpi negativi all’immagine del grande evento. L’ultima mossa, svelata dal quotidiano statunitense, sarebbe questa generosa offerta di ospitalità a un selezionato gruppo di tifosi stranieri, scelti per ogni nazionalità tra i personaggi più influenti del tifo organizzato. Il Qatar ha offerto, e ancora offre, visite anticipate al Paese, soggiorni, voli gratuiti, biglietti omaggio per le partite. Pare che centinaia di tifosi abbiano accettato, nonostante in cambio ci fosse da assicurare qualcosa. Ovvero, quantomeno di «non denigrare» il Paese e il Mondiale. Il tutto in appositi contratti, che prevedono anche un incredibile impegno a segnalare post negativi sui social media, cancellando quelli nella propria disponibilità e facendo lo screenshot dei rilievi critici.Una pratica così smaccata non poteva non lasciare qualche traccia. Un tifoso olandese ha raccontato alla tv Nos di aver accettato di controllare altri olandesi. Uno dei capi di American outlaws, la più grande organizzazione di supporter degli Stati Uniti, ha raccontato al New York Times di aver firmato e fatto firmare l’accordo. Ha fatto una prima gita in Qatar, come da programma, poi ha deciso di non accettare ospitalità e nient’altro. Un tifoso francese, invece, ha raccontato a Le Parisien: «Nonostante il lato appetitoso del piatto, ho preferito restare leale ai miei valori». E non ha firmato. Uno stralcio di contratto citato dal Nyt rende bene l’idea di questa ospitalità «non critica». «Non ti chiediamo di essere un megafono del Qatar», riporta il quotidiano, «ma ovviamente non sarebbe appropriato da parte tua denigrare il Qatar, il Comitato supremo e la Coppa del mondo Qatar 2022». Non solo, ma c’è anche un certo liberalismo, dove si dice: «Sappiamo che hai le tue opinioni e il tuo stile personale, quindi, basandoti sui fatti che noi ti presentiamo, condividili nella maniera che più ti aggrada». Il quotidiano statunitense ha anche contattato il comitato organizzatore del Mondiale, il quale ha provato a sminuire le richieste contenute nelle offerte in esame ai capi tifosi. «Non c’è alcun obbligo a promuovere o a fare qualcosa», ha detto Ahsan Mansoor, responsabile dei rapporti con i tifosi di Qatar 2022. Tra le clausole firmate da alcuni capi, però, ci sarebbero anche impegni a vigilare, nei vari social, sulla presenza di commenti negativi e a riportare agli organizzatori giudizi «offensivi, degradanti o abusivi». Non solo, ma chi non rispetta le regole d’ingaggio, esce dal programma dei benefici dell’ospitalità qatariota.Un’ospitalità non sarà ai massimi livelli per chi intende bere birra. L’emirato è un Paese musulmano e conservatore, dove non si vede di buon occhio il consumo di alcol. Secondo l’inglese Guardian, una singola birra costerà 14 euro e nessuno potrà ordinarne più di quattro. I vertici del comitato organizzatore avevano affermato che i prezzi della birra, nelle zone riservate ai tifosi e negli stadi, sarebbero stati non oltre gli 8-9 euro. La faccenda può creare qualche imbarazzo anche alla Fifa, che ha un ricco contratto di sponsorizzazione con Budweiser. Pare, inoltre, che lo sceicco Jassim bin Hamadbin Khalifa al-Thani, fratello del sovrano, abbia ordinato di spostare i distributori di birra in luoghi meno visibili, all’esterno degli stadi.Va detto che, alcol o meno, l’allegria non manca tra i tifosi stranieri giunti in Qatar. Su Instagram è spuntata una pagina di tifosi, «brazilfansqatar», che vanta già 16.231 seguaci ed espone foto di uomini in festa con la maglietta gialloverde. Sembrano tutti pachistani, come il grosso dei lavoratori che hanno costruito gli stadi, ma fanno lo stesso allegria. Idem per la pagina «argentinafans_qatar», con 17.300 follower, che mostra immagini di cortei festosi e una compatta presenza di uomini baffuti.
        Leonardo Apache La Russa (Ansa)
    
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
        Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)