2025-07-28
A Milano i furbacchioni del mattone mettono le mani pure sulle Olimpiadi
L'ex assessore comunale all'Urbanistica, Giancarlo Tancredi (Imagoeconomica)
Dall’indagine emergono le pressioni dell’assessore Tancredi su Marinoni (ex capo della commissione che approva le opere) per realizzare i progetti dei Giochi: Villaggio, edificio di Ripamonti e Arena. Il ruolo della società che ha finanziato il sindaco.«C’è un problema Olimpiadi». È il 2 luglio 2022 quando l’assessore comunale all’Urbanistica Giancarlo Tancredi scrive questo messaggio via WhatsApp a Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione per il Paesaggio del Comune di Milano.Un frammento di dialogo informale, ora agli atti dell’informativa della Guardia di finanza, che racconta molto di più di quanto non dica. È un dialogo che oggi assume un peso ancora maggiore, perché Tancredi e Marinoni sono indagati per corruzione, nell’ambito dell’inchiesta che scuote i vertici urbanistici della città. Entro questa settimana il giudice Mattia Fiorentini deciderà se i due finiranno agli arresti domiciliari o in carcere, come richiesto dalla Procura. L’indagine, avviata mesi fa, ha svelato un retroscena fatto di pressioni informali, incontri riservati, pareri pilotati, consulenze private e convergenze sospette tra funzioni pubbliche e interessi privati. Il cuore del caso riguarda anche tre operazioni strategiche per le Olimpiadi Milano Cortina 2026: il Villaggio Olimpico nell’area di Porta Romana, l’Arena di Santa Giulia e l’edificio multifunzionale di via Ripamonti 89. Tre progetti molto diversi tra loro, ma accomunati da un medesimo tratto: la presenza discreta ma costante dell’assessore Tancredi, che segue passo passo ogni pratica, e la figura ambigua di Marinoni, chiamato a valutare tecnicamente gli stessi progetti su cui, in alcuni casi, si muove come interlocutore e facilitatore. Nel caso del Villaggio Olimpico, il progetto presentato da Coima viene inizialmente criticato duramente dalla Commissione: debolezza insediativa, bordi urbani incoerenti, mancanza di una vera relazione con il tessuto circostante. Ma nei messaggi si muove un’altra dinamica. Tancredi scrive: «Parliamone martedì. In effetti c’è un problema Olimpiadi…». Poco dopo contatta Marinoni per organizzare un incontro con Manfredi Catella, amministratore delegato di Coima. Nei mesi successivi, il progetto torna più volte in Commissione e, dopo aggiustamenti e pressioni, arriva un parere favorevole condizionato. Un’escalation che si inserisce in un contesto istituzionale già teso: in quel periodo, il Cio (comitato olimpico) aveva espresso una «moderata preoccupazione» per i ritardi su alcuni fronti infrastrutturali, invitando il comitato organizzatore a velocizzare le procedure. Eppure lo stesso Tancredi, all’epoca, si mostrava fiducioso: «I lavori stanno procedendo assolutamente nei tempi previsti: col Villaggio Olimpico siamo addirittura in anticipo rispetto al nostro cronoprogramma». Dichiarazioni che oggi, alla luce delle intercettazioni, appaiono cariche di ambiguità. Situazione analoga si registra con l’Arena di Santa Giulia, progettata da Mario Cucinella per Cts Eventim. Anche in questo caso il primo giudizio è negativo: l’arena viene vista come un oggetto chiuso, autoreferenziale, poco integrato nel quartiere. L’architetta Monica Moschella, relatrice tecnica, denuncia «una grammatica urbana assente, un’operazione da outlet suburbano». Tancredi interviene, chiede incontri, fa pressione. Marinoni in alcuni momenti è assente, in altri si dichiara incompatibile. Nonostante tutto, il progetto passa, dopo modifiche che secondo diversi tecnici non incidono sui nodi strutturali. Ma un altro caso emblematico è quello di via Ripamonti 89. Un immobile ex De Angeli Farmaceutica trasformato da Real Step in edificio direzionale da 11.000 metri quadri, con finanziamento da 16 milioni da parte di Mediocredito Italiano. Nel febbraio 2022, la società cede l’edificio al fondo lussemburghese Patrizia Investement una cifra stimata attorno ai 45 milioni di euro. La plusvalenza è evidente. La Commissione Paesaggio, però, inizialmente boccia il progetto dell’architetto Daniele Coppi, con un intervento a fronte di una Scia. Ma a fine giugno 2023, Tancredi scrive a Marinoni, gli manda foto del cantiere, chiede se ha «già il parere di Ripamonti». Marinoni risponde: «Diciamo che abbiamo dato un contrario». Risposta di Tancredi: «Caspita». Passano pochi giorni, e la Commissione cambia posizione: via libera. Il 19 luglio Tancredi scrive ancora: «Giuseppe, ricorda domani Ripamonti 89…». Poco dopo chiede conferma: «Approvato?». La risposta è secca: «Sì». Secondo gli inquirenti, l’assessore avrebbe esercitato una pressione diretta sul presidente della Commissione, inducendolo a un ribaltamento funzionale alla cessione dell’immobile e all’operazione finanziaria in corso. La vicenda assume contorni ancora più opachi quando emerge che Real Step risulta tra i finanziatori della campagna elettorale di Giuseppe Sala nel 2021, con un contributo di 2.000 euro regolarmente depositato alla Corte d’Appello. E in tutto questo cosa succedeva in Comune? A Milano il piano anticorruzione voluto da Sala anni fa non sembra funzionare, travolto da inchieste e favoritismi urbanistici. La nuova Direzione «Legalità e controlli», guidata da Marco Ciacci, ex capo della Polizia locale, non sembra aver impedito nulla. Emblematico l’addio clamoroso di Gherardo Colombo dal Comitato Legalità dopo l’arresto di Giovanni Oggioni. Trasparenza e legalità, a Palazzo Marino, restano solo parole.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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