2022-08-31
Yankees e LeBron: è un Milan a stelle e strisce
A destra, LeBron James (Ansa)
La franchigia di baseball e la stella dell’Nba pronti a investire sui campioni d’Italia, attirati dal proprietario entrante Gerry Cardinale. Negli Usa gli atleti europei sono visti come un asset importante, tant’è che Lukaku e Bernardeschi finiscono alla corte del rapper Jay-Z.Gli sceicchi arabi dominano il calcio europeo? Forse, ma neanche poi troppo. I colossi americani stanno entrando in campo a gamba tesa per farli impallidire, come suggerirebbe questa piccola ricetta di alchimia finanziaria: prendete una franchigia del baseball statunitense tra le più ricche, un famoso giocatore di pallacanestro dell’Nba, metteteci di fianco della polvere di stelle rappresentata da un produttore musicale molto in voga e un rapper internazionale. Poi aggiungete un fondo specializzato in investimenti istituzionali di capitali su aziende non quotate o - come impone il gergo mercantile - di private equity. Ecco gli ingredienti per ottenere un Milan a stelle e strisce, americano nelle sue fondamenta e piuttosto solido nelle prospettive economiche. La notizia di ieri, riportata dal Financial Times, racconta di numerosi soggetti pronti a intervenire nella società di calcio rossonera, in modo diretto e indiretto. Dal cestista Lebron James al rapper Drake, dal produttore musicale Jimmy Iovine alla franchigia di baseball Mls dei New York Yankees. Quest’ultima ha un valore complessivo di 6 miliardi di euro, è già coproprietaria del New York City Football Club, appartenente alla galassia del Manchester City, ed è capeggiata dalla famiglia Steinbrenner. Il catalizzatore degli intenti sarebbe Gerry Cardinale, a breve nuovo patron del Milan con la sua Redbird, gruppo di private equity che lavora da anni a stretto contatto con il fondo Elliott e che proprio da Elliott e dalla famiglia Singer sarebbe pronto a definire l’acquisto della società milanese già oggi per la cifra di 1,2 miliardi di euro. Cardinale, ex uomo di Goldman Sachs, ha collaborato per lungo tempo con gli Steinbrenner durante gli anni della creazione del canale sportivo americano Yes (di proprietà degli Yankees, di Sinclair Broadcast Group, Amazon, Blackstone, Mubadala e Redbird), e avrebbe convinto i New York Yankees a entrare nell’affare. Le stelle del basket e della musica come Lebron James e Drake, invece, investirebbero indirettamente parte delle loro fortune nei calciatori rossoneri perché investitori di Main Street Advisor, un fondo di Los Angeles da tempo attivo con diversi esponenti dello sport internazionale, convinto proprio da Cardinale a far parte della sua cordata. Vi sarebbero ulteriori dettagli gustosi. Il primo riguarderebbe proprio Lebron James. Il cestista ha già legami con Redbird dopo che l’azienda ha investito nella sua società SpringHill Company lo scorso ottobre. Il sostegno di Redbird avrebbe consentito di valutare l’azienda circa 725 milioni di dollari. James vanta anche una partecipazione economica come investitore passivo nelle attività del Liverpool, in Premier League. In tutto questo, non mancherebbe un sostanzioso tornaconto per il fondo Elliott, proprietà uscente del Milan. Gordon Singer avrebbe accettato di prestare a Redbird 600 milioni di euro (circa 602 milioni di dollari) per contribuire a finanziare l’acquisizione della squadra. Con gli interessi addebitati al sette per cento, Cardinale ha riferito di aver trascorso l’estate parlando con potenziali co-investitori al fine di ridurre le dimensioni del prestito. Ecco spiegata l’esigenza di coinvolgere altri partner. Quanto ai propositi per il futuro, Cardinale vorrebbe un Milan giovane, stiloso e affamato di vittorie. Ma la vicenda desta interesse non soltanto per quanto riguarda i destini dei campioni d’Italia. Pare che negli Usa si sia risvegliata un’autentica mania per il calcio europeo e che siano proprio le superstar dello spettacolo a cavalcarla. La Roc Nation Sports, agenzia fondata dal rapper Jay-Z che si occupa della procura di numerosi atleti e artisti in tutto il mondo, si è da poco assicurata il nome di Federico Bernardeschi nel novero dei suoi assistiti. L’ex centrocampista offensivo della Juventus è quest’anno approdato al Toronto Fc, nel campionato dell’Mls, assieme all’ex attaccante del Napoli Lorenzo Insigne. Jay-Z, fondatore della Roc Nation nel 2008, ha iniziato rappresentando Robinson Canò, giocatore di baseball con la casacca dei New York Yankees e da qualche anno ha fiutato la possibilità di rendere ancor più redditizi i suoi introiti rappresentando i calciatori a tutto tondo. Dai contratti pubblicitari alla cura della loro immagine attraverso la galassia dei social. Lo scopo sarebbe trasformare i giocatori da semplici atleti di pallone in influenzatori dei costumi in grado di intervenire nelle vicende politico-sociali un po’ come sta accadendo, in salsa maccheronica, da noi con le starlette di instagram. «Guardate il potere delle celebrità negli Stati Uniti, sia degli atleti, sia delle star del cinema, e pensate ai calciatori, all’impatto sui media che potrebbero avere se solo le loro figure fossero rese più commerciabili», avrebbe detto Michael R. Yormark, che di Roc Nation è presidente. Oltre a Bernardeschi, l’agenzia ha già sotto contratto Jerome Boateng, Axel Witsel, Kevin De Bruyne e soprattutto Romelu Lukaku, su cui si dice abbia giocato un impatto decisivo nel suo ritorno all’Inter. La biografia di Lukaku, del resto, pare cucita su misura sul progetto di Jay-Z e soci: origini africane, nato nei sobborghi di Anversa, infanzia povera trascorsa con la madre. Le caratteristiche adeguate per raccontare storie di riscatto e sottolineare il potere balsamico dello sport secondo i crismi narrativi d’oltreoceano. Da un lato, le novità in questione mostrano scenari di ghiotte rivoluzioni nell’asfittico panorama pallonaro, dall’altro ci rendono testimoni, nel bene e nel male, di un’americanizzazione lenta e progressiva di ogni comparto culturale europeo.
Il fiume Nilo Azzurro nei pressi della Grande Diga Etiope della Rinascita (GERD) a Guba, in Etiopia (Getty Images)
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 12 settembre con Carlo Cambi
iStock
Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
Continua a leggereRiduci