2022-01-06
Macron: «Romperò le palle ai non vaccinati»
Emmanuel Macron (Getty images)
Volgare sbandata del presidente francese nella strategia anti Covid: «Voglio rendere loro la vita impossibile».«Ho veramente voglia di rompere le palle fino in fondo ai non vaccinati». È con queste parole che Emmanuel Macron - presidente francese e titolare della presidenza semestrale del Consiglio dell’Ue - ha parlato della strategia di lotta al Covid, in un’intervista pubblicata dal quotidiano Le Parisien martedì sera. Il leader francese ha anche precisato che vorrebbe limitare «il più possibile l’accesso alle attività della vita sociale» dei non vaccinati. Oltre alle parole volgari, l’attuale inquilino dell’Eliseo ha rivolto delle minacce a coloro che - senza infrangere alcuna legge - non vogliono o non possono vaccinarsi. «Quando la mia libertà va a minacciare quella degli altri», ha detto il leader transalpino, «sono irresponsabile. Un irresponsabile non è più un cittadino»L’affermazione fatta dal capo di Stato francese è di una gravità inaudita perché sottintende che chiunque non si sottoponga a certi trattamenti sanitari dovrebbe perdere la cittadinanza del proprio Paese. Seguendo il ragionamento di Macron, qualcuno potrebbe spingersi a dire a certe persone obese o ad alcuni malati di cancro che hanno perso il loro status di cittadini, perché hanno seguito una dieta sbagliata o perché hanno fumato troppe sigarette. La sbandata di Macron è ingiustificabile anche perché il vaccino ha dimostrato la propria utilità nella riduzione delle forme gravi di Covid, ma non nel bloccare la diffusione del virus. Il primo effetto delle parole del presidente francese è stato quello di bloccare nuovamente la discussione all’Assemblea nazionale, sul progetto di legge che punta ad introdurre il pass vaccinale. Come spiegato ieri da La Verità, nella notte tra lunedì e martedì, i deputati delle opposizioni erano già riusciti a ottenere la sospensione del dibattito rifiutandosi di votare in fretta e furia la bozza della norma, come esigeva il governo guidato da Jean Castex. L’aula aveva ripreso la discussione nella serata di martedì in un clima definito «costruttivo» da molti presenti. Ad esempio, la maggioranza e una parte delle opposizioni avevano raggiunto un compromesso sull’obbligatorietà del pass vaccinale a partire dai sedici anni, invece che dai dodici come inizialmente previsto. A quel punto, tra i deputati ha iniziato a circolare la notizia relativa alle parole di Macron sui no vax. L’aula si è animata a tal punto che il presidente di turno ha dovuto sospendere la seduta. L’onda d’urto si è propagata ancora più con le interviste politiche del mattino successivo trasmesse da radio e canali d’informazione francesi. Ieri, ai microfoni della radio pubblica France Inter, l’ex candidato alle primarie del partito dei Républicains, Eric Ciotti, ha ricordato che «nel 2016, Emmanuel Macron aveva rifiutato di togliere la cittadinanza ai terroristi islamici basandosi sul fatto che tutti sono cittadini. Ora i non vaccinati sarebbero più pericolosi dei terroristi?». Il candidato alla presidenza per l’estrema sinistra de La France insoumise, Jean-Luc Mélenchon, si è chiesto se «il presidente sa quello che dice» visto che «l’Organizzazione mondiale della sanità dice di convincere invece di obbligare».Ma nonostante le polemiche, la maggioranza si è stretta attorno al proprio leader. Il portavoce del governo, Gabriel Attal (che nel 2018 aveva definito «vomitevole» l’atteggiamento del governo italiano di allora in materia di migranti) è riuscito a rincarare la dose. Rispondendo alla stampa, il membro dell’esecutivo ha rivolto una domanda ai giornalisti «parliamoci francamente: chi rompe le balle a chi?». Difficile dire se i francesi apprezzeranno le parole del loro presidente. Proprio ieri sera è stato pubblicato il sondaggio Ifop-Fiducial per Le Figaro e LCI, che ha confermato il vantaggio di Macron sia su Marine Le Pen che su Valérie Pécresse. Ma l’indagine è stata realizzata molto prima dell’ultima uscita del capo dello Stato. In attesa di conoscere l’impatto della volontà del presidente francese di «rompere le balle ai non vaccinati», dalla vicenda emerge un profondo cinismo politico. È chiaro che le parole del leader transalpino sono state rilette e approvate dal suo staff di comunicazione. In altre parole, Macron ha voluto creare uno shock e, magari, mettere in difficoltà Valérie Pécresse, la sua concorrente più pericolosa nella corsa all’Eliseo. Quest’ultima si trova in una posizione scomoda, a meno di cento giorni dall’elezione, perché si è detta favorevole al pass vaccinale con dei limiti, ma anche al lockdown dei non vaccinati. Inoltre, non va dimenticato che mantenere alta la tensione sulla pandemia, evita attacchi al presidente uscente sui risultati del proprio mandato, non sempre positivi.E mentre in Francia, Macron fa l’ultras pro vaccino a tutti i costi, i responsabili politici di altri Paesi sembrano privilegiare il raggiungimento dell’immunità di gregge naturale. In Germania sono state allentate le restrizioni per le persone in arrivo da Regno Unito, Sudafrica e altre sette nazioni dell’Africa meridionale. Il premier inglese Boris Johnson ha invece ricordato che «la pandemia non è finita e chi lo pensa si sbaglia profondamente» ma, ha aggiunto «possiamo superare Omicron senza lockdown».