2024-01-18
L’ondata di gelo negli Usa mette a nudo la fragilità delle macchine elettriche
La batteria si esaurisce prima e il tempo di ricarica cresce: code fuori controllo e Tesla abbandonate. Fra guasti e sovraccarico della rete, in 125.000 senza luce.La depressione artica che si è allungata sugli Stati Uniti sta generando nel Paese una serie di problemi agli approvvigionamenti energetici e ai trasporti. Neve, pioggia gelata e temperature ben al di sotto dello zero hanno posto fine a quella che sino a pochi giorni fa veniva chiamata «siccità di neve» in grandi aree del Midwest e dell’Est, compresa New York. Su Central park sono caduti 4 centimetri di neve, nella capitale Washington fino a 10 centimetri e a Buffalo tra i 30 e i 90 centimetri in una notte.Punte di freddo fino a -34 gradi centigradi sulle Montagne rocciose, nelle Grandi pianure e nella valle del fiume Mississippi. Il record di -36 gradi è stato registrato in una piccola cittadina del Colorado. Si segnalano due morti per ipotermia in Oregon. Oltre 3.000 i voli cancellati, con gli aeroporti di New York e di Houston che hanno subito i maggiori disagi. Ma è soprattutto l’approvvigionamento energetico a preoccupare in queste ore, anche se dalla settimana prossima le temperature dovrebbero risalire verso la media del periodo.Il sovraccarico delle reti elettriche, assieme a guasti per linee interrotte, ha causato sospensioni nelle forniture di corrente, in gran parte risolte, ma a ieri sera vi erano ancora circa 125.000 utenze senza elettricità, tra Oregon, Texas, Louisiana e Pennsylvania.Il freddo causa qualche problema indiretto anche a qualche raffineria di petrolio. Un impianto da 238.000 barili al giorno di greggio, sulla costa del Golfo degli Stati Uniti, in Texas, si è fermata per l’interruzione dell’elettricità. Anche l’estrazione del petrolio nei pozzi del North Dakota, una delle zone più battute dal gelo, è diminuita della metà a causa del freddo. Qualche piccolo problema qua e là ad altre raffinerie non desta preoccupazione e i prezzi della benzina sin qui non ne hanno risentito in maniera particolare, anzi i prezzi sono leggermente scesi, considerate le scorte abbondanti e la liquidità del mercato.Piuttosto, sono soprattutto i proprietari di auto elettriche che in questi giorni hanno molte difficoltà a usare i loro mezzi. Con temperature sotto lo zero, le batterie dei veicoli elettrici sono meno efficienti e hanno un’autonomia inferiore, come stanno imparando molti automobilisti nelle zone ghiacciate. A Chicago, Illinois, in particolare, dove la temperatura è scesa fino a -30 gradi, alle stazioni di ricarica per veicoli elettrici si sono viste scene da incubo. Sotto la sferzata del gelo, lunghissime code per ricaricare, batterie scariche, veicoli abbandonati per strada e molte polemiche.Gli indicatori di carica residua nella batteria, con il freddo intenso, non risultano più affidabili. A Chicago vi sono testimonianze di chi è uscito di casa per ricaricare l’auto pensando di avere un’autonomia di 50 chilometri, ma dopo 2 chilometri si è trovato con la batteria scarica e il veicolo fermo. Si è reso così necessario il recupero dei mezzi con i carri attrezzi (a benzina) che hanno dovuto fare gli straordinari.Non solo, anche l’operazione della ricarica delle batterie diventa molto più lunga, fino a cinque volte il normale. Per questo si generano lunghe code alle stazioni di servizio, ma stare in coda con l’abitacolo riscaldato per ore, naturalmente, scarica la batteria.La casa automobilistica di Elon Musk, Tesla, sta fornendo ai suoi clienti americani una serie di consigli per evitare problemi, come mantenere il livello di carica superiore al 20% o utilizzare la funzione «partenza programmata» per «preriscaldare» l’auto. Tutto sta a vedere se ciò è possibile, non sempre lo è. Alcuni guidatori hanno avuto difficoltà anche solo ad aprire il veicolo.Le difficoltà delle auto elettriche in presenza di freddo intenso sono note, ma forse sinora se ne è parlato poco. Che vi sia un calo dell’efficienza in presenza di freddo intenso è normale, tuttavia le caratteristiche costruttive degli attuali veicoli elettrici rendono il problema di difficile soluzione.I veicoli elettrici hanno due batterie, una ausiliaria a bassa tensione (12 volt) e una ad alta tensione. Se la batteria a bassa tensione si scarica, quella ad alta tensione non può ricaricarsi con la carica rapida sino a che quella a bassa tensione non si è ricaricata. Anche le funzioni di base sono impossibili senza la batteria ausiliaria.La questione della carica dei veicoli elettrici è spinosa soprattutto per le grandi città. Infatti, in aree urbane densamente popolate sono pochi, in proporzione, i proprietari di auto elettriche che hanno anche la disponibilità di box privati per la ricarica. Ragion per cui la disponibilità di punti di ricarica su strada diventa un fattore chiave per la diffusione della mobilità elettrica.Gli esempi di relativo successo nella diffusione delle auto elettriche anche in presenza di climi freddi, come la Norvegia, dove le auto elettriche sono il 25% circa del parco circolante, in realtà sono fallaci. In Norvegia la densità abitativa è minima e la gran parte dei proprietari di auto elettriche (si stima nel 90% dei casi) è anche proprietario di una stazione di ricarica casalinga. Il che rende la diffusione dei punti di ricarica su strada meno cruciale, rispetto a realtà densamente popolate come Chicago.Dunque il problema dell’auto elettrica in panne per il freddo si origina a metà strada tra le caratteristiche tecniche intrinseche del mezzo e la disponibilità di capillari reti di ricarica su strada.Mentre la natura continua ad alternare le stagioni, restiamo in attesa di vedere se qualcuno degli appassionati difensori del clima arriverà a occuparsi di questi «trascurabili» dettagli.
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