2025-04-01
Listini in picchiata in attesa dei dazi. Ursula vuole bandire le aziende Usa
Piazza Affari maglia nera: -1,77%. Secondo «El Pais», Bruxelles potrebbe escludere le imprese americane da progetti e bandi comunitari come ritorsione. Larry Fink (Blackrock): «Debito e Bitcoin minacciano il dollaro».L’incertezza per l’entità dei dazi che sarà comunicata domani e le dichiarazioni di fuoco del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump all’indirizzo di Vladimir Putin, mandano in tilt le Borse di tutto il mondo.In una sola giornata sono andati in fumo sulle piazze europee 245 miliardi di euro, mentre in mattinata pesanti cali si sono registrati sui mercati azionari asiatici, guidati da Tokyo che ha perso il 4%. Secondo il Wall Street Journal, Trump starebbe valutando dazi universali del 20% per tutti i Paesi che hanno scambi commerciali con gli Usa. Allo stesso tempo, però, le tariffe, secondo quanto dichiarato dal tycoon, «saranno più miti di quelle che questi Paesi hanno concesso agli Stati Uniti d’America nel corso dei decenni». Smentisce, così, quanto dichiarato nei giorni scorsi, invece, dal segretario al Tesoro, secondo il quale sarebbero state colpite solo le 15 nazioni con i maggiori squilibri commerciali con gli Usa. In questo balletto di annunci, smentite e minacce, sul fronte commerciale regna l’incertezza, mentre su quello geopolitico, sembrano riaccendersi le tensioni tra Stati Uniti e Russia.Risultato? Il Ftse Mib di Milano ha chiuso in calo dell’1,77% (bruciati 16,43 miliardi), su livelli simili anche il Cac di Parigi (-1,6%), il Dax di Francoforte (-1,3%), l’Aex di Amsterdam (-1%) e l’Ibex di Madrid (-1,3%). Fiacco pure il petrolio, con il Wti che ha ceduto lo 0,1% a 69,26 dollari al barile, dopo che Trump ha minacciato «tariffe secondarie» sul greggio russo e su chi lo acquista, in mancanza di una tregua con l’Ucraina. In una intervista alla Nbc, il tycoon ha detto di essere «rimasto in un certo senso deluso da alcune delle cose che sono state dette», da Putin «negli ultimi giorni». Ha poi accusato anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di volersi «ritirare dall’intesa sulle terre rare». «Se lo fa», ha avvertito il presidente Usa, «avrà dei problemi, grossi». Parole incendiarie che sono piombate sui mercati.Altra benzina sul fuoco è gettata dagli scenari prospettati da esperti e grandi investitori. «Tutti questi cambiamenti politici aggressivi e disordinati che abbiamo visto dall’amministrazione Trump stanno avendo impatti economici negativi», ha affermato Katrina Ell, direttore della ricerca economica di Moody’s Analytics, citata da Bloomberg. «Ed è per questo che stiamo vedendo una crescita piuttosto aggressiva delle probabilità di una recessione negli Usa». C’è poi l’avvertimento che arriva dal più grande investitore del mondo, il fondatore, chairman e amministratore delegato di Blackrock, Larry Fink. Se gli Stati Uniti non risanano il loro deficit federale e la dinamica del debito pubblico non sarà messa sotto controllo, il dollaro rischia di perdere il suo status di grande moneta di riserva dell’economia mondiale. Ma non a favore dell’euro o dello yuan cinese. Piuttosto, a favore del bitcoin o di qualche altra attività digitale emessa da un operatore privato, dice nella sua lettera annuale agli investitori.Intanto Bruxelles sarebbe pronta a imbracciare il bazooka contro Washington. Il quotidiano spagnolo El Pais, citando qualificate fonti comunitarie, scrive che l’Ue prepara la sua risposta «senza linee rosse nel catalogo europeo di rappresaglie». Questo significa che starebbe valutando di applicare anche il cosiddetto strumento anti-coercizione per la sicurezza economica, che consentirebbe di chiudere il mercato Ue a determinati beni e servizi e anche di impedire ad aziende statunitensi di partecipare a concorsi di licitazione pubblica o a progetti finanziati con il bilancio comunitario. Questo meccanismo è consentito quando l’esecutivo europeo ritiene che un Paese terzo stia utilizzando il commercio per far pressione sull’Unione (o anche su un solo Paese) e interferire con le sue scelte sovrane. Sono previsti anche il ritiro delle licenze di importazione, la preclusione dell’accesso ai mercati assicurativi e finanziari e limitazioni allo sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale.El Pais ricorda che le relazioni commerciali fra Ue e Usa sono fra le più intense al mondo, con un intercambio di beni di circa 900 miliardi di euro e un saldo positivo per l’Unione europea di 235,5 miliardi. Il quotidiano spagnolo riporta che, sempre secondo la fonte comunitaria, nelle varie capitali europee ci sono posizioni diverse in materia di tariffe. Parigi, Roma e Dublino, che temono i dazi sul vino e sul whisky, hanno chiesto alla Commissione più tempo per negoziare con la Casa Bianca. L’articolo, poi, evidenza il timore che i Paesi europei agiscano in modo indipendente per proteggere i propri interessi. «Se Trump riesce a rompere l’unità, l’Ue è perduta», dice la fonte dell’Ue. E siccome il meccanismo anticoercizione richiede un voto a maggioranza qualificata in Consiglio, potrebbe essere difficilmente percorribile.La diplomazia continua a lavorare. Il portavoce della Commissione europea responsabile per il Commercio, Olof Gill, ha ribadito che «i contatti» tra Bruxelles e i governi nazionali «si sono intensificati e c’è un alto grado di convergenza su come agire».
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)