2025-08-30
L’inflazione ad agosto cala all’1,6%. Scendono le bollette elettriche
Luci e ombre nei dati Istat: Pil a -0,1%. Findomestic: «Su le intenzioni di acquisto». Se qualcuno pensava che l’Italia fosse destinata a sprofondare tra dazi, crisi economiche e carrelli della spesa sempre più vuoti, legga i dati Istat rilasciati ieri: i numeri parlano chiaro e la tragedia annunciata (e forse da qualcuno a sinistra anche attesa ) non c’è. Nel secondo trimestre del 2025, l’economia italiana segna una contrazione dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, dopo il +0,3% del primo trimestre. Su base annua, il Pil avanza di un timidissimo +0,4% (era +0,7% nel trimestre precedente), mentre la crescita acquisita si ferma al +0,5%. Tradotto: non stiamo volando, ma nemmeno precipitando. Le Cassandre, che ieri hanno dato fiato alle voci, in realtà sono state smentite. Hanno fatto appello alla vera paura delle famiglie che continua a chiamarsi «carrello della spesa». Ad agosto, l’inflazione generale rallenta leggermente al +1,6% annuo (da +1,7% di luglio), soprattutto grazie al calo dei prezzi energetici, passati dal +17,1% al +12,9%. I prezzi sul mercato libero addirittura, vanno in territorio negativo (-5,9%). Una boccata d’ossigeno che però non basta a far sorridere del tutto: la spesa al supermercato corre ancora a +3,5% annuo (da +3,2%), con alimentari freschi a +5,6% e lavorati a +3%. Servizi ricreativi e culturali salgono dal +2,7% al +2,9%, i trasporti dal +3,3% al +3,5%. Insomma mangiare e divertirsi cosa più caro. L’unico a rallentare il passo? Il telefono: i servizi di telecomunicazioni passano da +0,5% a +0,2%. Ma sotto la superficie di estrema severità, il quadro è più confortante Le ore lavorate, annuncia l’Istat, crescono dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, grazie a industria e servizi. I redditi da lavoro dipendente pro capite aumentano dello 0,9% sul totale economia: agricoltura -0,1%, industria +0,6%, costruzioni +2%, servizi +0,9%. Tradotto in soldoni: più lavoro, più stipendi, più movimento nelle tasche degli italiani.I consumi restano piatti, l’industria arretra dello -0,3%, l’agricoltura -0,6%, l’export crolla dell’1,7%, le importazioni crescono di +0,4%. Ma gli investimenti (+1%) e le scorte (+0,4 punti di Pil) tengono il Paese a galla, impedendo alla macchina economica di sbandare. L’Italia procede, passo dopo passo, con famiglie che, pur spendendo di più, guadagnano di più e lavorano di più.A confermare la boccata d’ottimismo ci pensa l’Osservatorio Findomestic di agosto: le intenzioni di acquisto delle famiglie per i prossimi tre mesi salgono del 7,7%, gli ottimisti verso il futuro arrivano al 46% (il massimo degli ultimi due anni) e il 19% delle famiglie si aspetta un miglioramento della propria situazione economica nei prossimi 12 mesi. La capacità media di risparmio si attesta al 9% del reddito mensile, anche se più della metà delle famiglie non riesce ancora a mettere da parte nulla.«Si tratta di una boccata di ottimismo che riflette l’andamento positivo degli indicatori macroeconomici», spiega Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic, «In estate si cerca soprattutto di stare bene e di staccare, si è meno concentrati sulle spese, tanto che la percezione di opportunità a spendere nell’immediato cresce dal 28% al 31%, avvicinandosi ai migliori valori registrati tra novembre e dicembre scorsi».Insomma, mentre i profeti di sventura continuano a predicare catastrofi, i numeri raccontano un’altra storia: il Pil frena, l’inflazione morde ancora la busta della spesa, ma ore lavorate, salari e fiducia delle famiglie regalano un piccolo sorriso agli italiani. Non è il botto, non è la festa, ma nemmeno il naufragio. E, per chi volesse, il colpo di scena finale è servito: in un’estate di bollette più leggere e stipendi in crescita, persino il carrello della spesa sembra destinato a respirare. La fine del mondo è rinviata.