2025-10-16
Zaia insiste: corsa in Veneto pronta. Il vicepremier: la Lega sia 1° partito
Luca Zaia (Imagoeconomica)
Il governatore uscente probabile capolista in tutte le Province. Malumori per Roberto Vannacci.Parte la campagna elettorale del candidato a presidente del Veneto per il centrodestra, il leghista Alberto Stefani, ma a tenere banco è ancora Luca Zaia. Il presidente uscente, ieri, non ha mancato di esternare con dichiarazioni assai polemiche: «Ho semplicemente detto», ha sottolineato Zaia, «e confermo che trovo strano, e non sto accusando il mio partito, che un governatore uscente che ha oltre il 70% del consenso tra i veneti, non lo dico io ma i sondaggi, si vede prima negata la sua candidatura, poi negata la sua lista civica che potrebbe portare un sacco di consenso al centrodestra e infine negata la possibilità di mettere il nome sul simbolo. Ne prendo atto. Se sono un problema», ha avvertito sibillino Zaia, «vedrò veramente di crearlo questo problema. Poi vedremo come».Secondo chi conosce a menadito la politica veneta, l’intenzione di Zaia è quella di candidarsi capolista della Lega in tutte le Province (o, almeno, a Treviso) e trascinare in Consiglio regionale una nutrita pattuglia di fedelissimi che possano essere ago della bilancia. Con un peso importante in Consiglio, Zaia potrebbe frenare gli appetti di Fdi nella futura giunta. Intanto tutto il mondo leghista guarda al Veneto per riscattarsi dal deludente esito del voto toscano: «Il risultato in Toscana», ha detto ieri a Sky Tg24 il senatore del Carroccio Massimo Garavaglia, «ci fa proprio pena. Se è necessaria una riflessione? La riflessione ce l’abbiamo già subito perché ora abbiamo il Veneto e non possiamo stare dentro un 4% che ci sta strettissimo, è evidente. Non mi riconosco in una Lega triste e arrabbiata. La Lega è altra cosa: il buon governo di Giancarlo Giorgetti, il buon governo di Zaia ma anche un’idea di libertà e sviluppo che trova nell’autonomia dei territori verso Roma la chiave. L’autonomia in Veneto l’hanno votata in milioni. E poi l’autonomia verso l’Europa», ha detto ancora Garavaglia, «che sta diventando un mostro di burocrazia. Questa è la Lega, non quella che spesso viene dipinta e penso che in Veneto avremo modo di dimostrarlo bene. La Lega è questa qui». Non è possibile non parlare del caso del generale Roberto Vannacci, al quale in molti imputano il flop della Lega in Toscana: «Vannacci? La Lega è questa qui», commenta Garavaglia, «se uno entra dalla porta rispetta le regole di quello che c’è dentro la porta». Difende a spada tratta il generale il senatore Claudio Borghi: «Gli ho parlato», dice a Rai Radio Uno, «ed è bello combattivo. Stavolta è andata male? Si imparano tante cose, fare il politico è diverso da fare il generale, ci sono delle cose che vanno imparate». Spende parole al miele per Luca Zaia il presidente della Lombardia, Attilio Fontana: «Credo che Zaia sia fondamentale», commenta Fontana, «in Veneto ma non soltanto in Veneto, perché sicuramente ha dimostrato di essere un grande presidente di Regione, ma anche un uomo politico di notevole spessore. Penso che il partito debba avere bisogno di persone come Luca Zaia».Il governatore quasi uscente del Veneto, dunque, continua a monopolizzare l’attenzione degli esponenti politici e degli addetti ai lavori, cosa del resto inevitabile considerato il suo peso dopo 15 anni di governo apprezzatissimo dai cittadini. Intanto Matteo Salvini ha convocato per martedì prossimo il consiglio federale della Lega per discutere, tra l’altro, di manovra e per fare un esame dell’esito delle regionali e delle campagne elettorali in Campania, Puglia e Veneto. E ieri sera da Padova ha fissato l’obiettivo: «Essere il primo partito alle Regionali»
Ecco #DimmiLaVerità del 16 ottobre 2025. Ospite il deputato della Lega Davide Bergamini. L'argomento del giorno è: "La follia europea dei tagli all'agricoltura e le azioni messe in campo per scongiurarli".