2018-08-21
Le prigioni di Londra sono dei lager. Il governo cancella le concessioni
Senza penali e perdite di tempo, il governo di Theresa May caccia i gestori del carcere di Birmingham. L'ispettore: «Istituto ostaggio di ratti e criminali». G4S perde l'incarico «senza oneri per i cittadini».Londra. Ci sono anche governi che interrompono fruttuose concessioni dalla sera alla mattina, senza tutti i distinguo che hanno occupato il dibattito italiano dopo la tragedia di Genova. Non accade in qualche Paese «barbaro», ma nella patria della democrazia moderna, l'Inghilterra. Dove il governo di Theresa May si è ripreso velocemente la gestione diretta della prigione di Birmingham dalla G4S, gigante mondiale del business della sicurezza, cui era stata data in concessione fino al 2026.Peter Clarke, capo dell'ispezione governativa condotta nei giorni scorsi al carcere di Birmingham, ha dichiarato alla radio della Bbbc: «È la peggior prigione che abbia mai visto. Qui qualcuno deve essersi addormentato alla guida». La guida era appunto affidata a G4S, in forza di un contratto stipulato nel 2011. Il ministero della Giustizia si è ripreso subito la gestione, «senza alcun onere per il contribuente», precisano le dichiarazioni e i documenti sia del governo che dell'azienda. Insomma di penali per l'interruzione della concessione neppure si parla; semplicemente G4S non viene più pagata.L'accaduto dimostra quanto sia delicata la concessione a privati di servizi pubblici, e come siano necessari controlli frequenti, funzionari integri e veloci decisioni governative. Dall'ispezione di Peter Clarke (già capo dell'antiterrorismo a Scotland Yard), esce infatti un quadro agghiacciante della prigione di Birmingham, che già nel 2016 si era distinta per una rivolta durata più di un giorno, per domare la quale il governo aveva dovuto impiegare la temuta Tornado squad. Si tratta di un gruppo di ufficiali di élite specializzato nell'attacco delle rivolte nelle prigioni, dotato di difese e armi particolari, che comunque ci aveva messo 12 ore per riportare l'ordine. Questa volta gli ispettori di Clarke hanno trovato il carcere in una situazione ripugnante. Le zone comuni, pullulanti di ratti e scarafaggi, erano imbrattate di sangue e vomito. I prigionieri «tranquilli» non uscivano dalle loro celle, e le guardie dai loro uffici. L'edificio era in mano ai più violenti, sostanzialmente liberi di fare ciò che volevano; secondo gli ispettori: impuniti. Ad alimentare questi comportamenti verso le guardie e gli altri prigionieri erano soprattutto l'alcol e le varie droghe e sostanze psicoattive, comprese le micidiali cannabis sintetiche Spice e Black mamba (dal nome del serpente killer sudamericano) di cui era ampiamente rifornita. Roba che al terzo tiro non sai più chi sei, né chi è l'altro che aggredisci. L'uso di queste sostanze è ormai la prima fonte di disordini nei carceri inglesi, tanto da spingere il ministro delle Prigioni, Rory Stewart, a impegnarsi pubblicamente alle dimissioni se non otterrà entro un anno risultati significativi nella riduzione delle droghe e nelle violenze da esse provocate. Alterazione da sostanze e assalti violenti procedono infatti nei penitenziari di pari passo.A Birmingham l'ispezione di Peter Clarke ha messo in luce «l'inerzia che ha paralizzato sia chi monitorava il contratto che chi doveva eseguirlo», ponendo la questione del controllo delle concessioni a privati nelle gestioni dei carceri, qui svolta in libera concorrenza, per evitare posizioni dominanti. Dalle verifiche sembra che le altre tre concessionarie abbiano fatto un buon lavoro. G4S aveva già perso una concessione su un centro per minori tre anni fa. Ma dopo Birmingham i controlli saranno per tutti più puntuali.
Jose Mourinho (Getty Images)