cop 30

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  • Uno studio italiano prende in esame 43 indicatori globali (fisico-ambientali, socioeconomici e sanitari) per vedere se negli anni sono peggiorati, come la narrazione mediatica suggerirebbe. Ecco i risultati.
  • L’obiettivo dovrebbe essere un altro: produrre energia abbondante e a basso costo.
  • Parla il fisico Gianluca Alimonti, coautore del saggio scientifico recentemente presentato a Venezia: «È giunto il momento di adottare un approccio basato sui dati oggettivi. Abbiamo tutto il tempo per sviluppare politiche più ragionevoli. L’innovazione tecnologica è decisiva».

Lo speciale contiene tre articoli.

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Mentre i fedeli scarseggiano i vescovi pensano a predicare i dogmi green
Bill Gates (Ansa)
Dalla Cop30 in Brasile i prelati lanciano un appello per la «conversione ecologica». Una linea cieca, a scapito dei credenti che cercano in Dio il mistero del sacro.

Ora anche Bill Gates cambia direzione sulla questione green e molti altri statunitensi importanti, anche a causa del crollo del mercato automobilistico, con un ritardo che solo dei testardi hanno potuto accumulare, si accorgono che andare dietro a un’ideologia senza fare di conto porta nel baratro. L’ideologia green produce leggi e regolamenti che non sono sostenibili, così come erano stati pensati, in particolare dell’Unione Europea, né dalle famiglie (vedi norme sulla casa con costi fra i 60 e i 70.000 euro ad abitazione), né dalle imprese (vedi per tutti quella automobilistiche con quella follia dell’auto elettrica). Se è arrivato a dirlo Bill Gates, il capitalista più stucchevolmente ideologizzato ma sempre con la mano sul portafoglio (per verificare se l’ideologia gli conviene o no), vuol dire che siamo al capolinea.

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Riparte la litania catastrofista di Ocse & C.
Ansa
Gli obiettivi imposti sono rifiutati perché deleteri e insostenibili. Farebbero meglio a seguire i consigli di Bill Gates.

L’appuntamento è fisso e il corollario di allarmi sulla imminente fine del mondo arriva puntuale. Alla vigilia della Cop30 - la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terrà a Belém, in Brasile, dal 10 al 21 novembre - il fronte allarmista globale ha rinnovato il coro catastrofico con la pubblicazione di due rapporti cruciali. L’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) ha diffuso il suo State of the Global Climate Update 2025, mentre l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha pubblicato il suo Climate Action Monitor 2025.

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