Interviste e personaggi

Il maestro Riccardo Muti si rivolge alla politica perché trovi una via per far tornare a Firenze i resti del genio toscano.

Con Giuseppe Trizzino fondatore e Amministratore Unico di Praesidium International, società italiana di riferimento nella sicurezza marittima e nella gestione dei rischi in aree ad alta criticità e Stefano Rákos Manager del dipartimento di intelligence di Praesidium International e del progetto M.A.R.E.™.

«Serve un vero piano industriale per le telecomunicazioni italiane»
Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer del gruppo di telecomunicazioni Wind Tre
Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer di Wind Tre: «Il Paese non può rischiare di rallentare lo sviluppo digitale. La nostra industria è energivora e strategica: merita attenzione e un quadro regolatorio che favorisca gli investimenti».

«L’Italia merita un vero piano industriale per le telecomunicazioni: lo sviluppo digitale non può essere interrotto o rallentato». A dirlo alla Verità è Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer di Wind Tre. «Il settore delle tlc - prosegue – è diventato un’infrastruttura critica per la competitività del Paese, ma allo stesso tempo rimane tra i meno compresi e tutelati. La nostra è un’industria energivora, strategica e abilitante. Merita più attenzione e deve essere riconosciuta come tale, perché senza reti performanti non esiste innovazione digitale, né per le imprese né per la Pubblica Amministrazione. Il nostro già lo facciamo, investiamo e tanto. Anche in Europa serve un maggiore interesse verso la nostra industria».

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«Torneremo alla fiera, nonostante la cupola»
Marco Scatarzi in foto piccola (Ansa)
Il direttore di Passaggio al bosco Marco Scatarzi rompe il silenzio: «A “Più libri, più liberi” abbiamo venduto tantissimo. I saggi definiti fascisti? Abbiamo 300 testi di vari autori e tendenze: forniamo, come fanno altri a sinistra, un punto di vista radicale ma del tutto legittimo».

Dopo giorni di polemiche, attacchi, insulti e qualche aggressione verbale (ma anche tanti libri venduti, enorme pubblicità e non poche soddisfazioni), Passaggio al bosco - che per tutta la durata della tempesta ha mantenuto un silenzio pressoché totale - si concede giusto qualche punzecchiatura e si leva un paio di sassolini delle scarpe, con eleganza. «Abbiamo assistito», dice la casa editrice in una nota, «allo psicodramma collettivo di una sinistra in fase terminale: proposte di censura in nome della libertà, diserzioni fisiche con gli stand aperti e stucchevoli proteste cadute nel vuoto. Hanno fatto tutto da soli: si sono indignati, poi organizzati e infine divisi. Il risultato è lampante: il cortocircuito di un’egemonia culturale che si è ridotta al solo business, che si definisce per antitesi, che innalza recinti morali, che elargisce scomuniche preventive e che pretende di stabilire arbitrariamente che cosa sia lecito scrivere, leggere e persino pensare».

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Sapelli: «Meno Unione europea, più Stati nazionali»
Giulio Sapelli (Ansa)
L’economista interviene sul documento dell’amministrazione americana in cui si preconizza la fine del Vecchio continente: «Una comunità di Paesi non può esistere senza una Costituzione. Ha prevalso una burocrazia celeste personificata da Ursula».

Professor Giulio Sapelli, non si fa che parlare del documento americano National security strategy. Che molti nostri media raccontano come un attacco frontale di Trump all’Unione europea.

«Che come ho scritto in pochi hanno letto. Non si può nascondere che il trumpismo si presenti spesso come fenomeno quasi caricaturale. A partire dal presidente col cappello rosso Maga dentro lo Studio Ovale. Ma al netto di questo, si intravedono segnali di cambiamento profondi dentro l’establishment americano».

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