2018-09-06
La versione di Asia: assalita dal minorenne
Presunta violentatrice, Asia Argento ora torna a calarsi nel ruolo di vittima: «Mai avviato relazioni hard con Bennett, non gli pagherò più niente». Se avesse ragione, lei e le furiosi vestali del Me too dovrebbero imparare la lezione: le accuse sessuali possono essere manipolate.«X Factor» la manda via ma anche no: le puntate registrate vanno in onda. Stasera comparirà nel programma. Giudici divisi sulla decisione Manuel Agnelli la difende: «Processo sui media». Fedez e Mara Maionchi zitti.Lo speciale contiene due articoli.Due molestie e due misure. Per difendersi dalle accuse infamanti che le ha rivolto l'attorino Jimmy Bennett (e che le stanno causando un po' di grane anche economiche) Asia Argento ha deciso di cambiare avvocato e linea. Da presunta predatrice che ha abusato di un minorenne, l'attrice italiana vuole ritornare a calcare le scene nel ruolo della vittima. Ovvero la parte che ha interpretato per mesi e mesi durante la tormentata vicenda Weinstein, fino a che non le è stata brutalmente strappata da un articolo del New York Times. Il prestigioso quotidiano americano, dopo la metà di agosto, ha pubblicato un articolo deflagrante. Ha rivelato l'esistenza di un accordo fra la Argento e Bennett che prevedeva il pagamento di 380.000 dollari allo scopo di silenziare una brutta storia. Il ragazzo, che oggi ha 22 anni, ha raccontato di essere stato «sessualmente aggredito» da Asia in una camera d'albergo della ridente Marine del Rey. All'epoca dei fatti, la Argento aveva 37 anni, Bennett appena 17. Piccolo e sgradevole particolare: in California, dove la molestia sarebbe avvenuta, l'età del consenso è di 18 anni. Inizialmente, pare che Bennett avesse chiesto ben 3,5 milioni di dollari di risarcimento, poi abbassò il tiro, accontentandosi di ricevere 380.000 dollari nell'arco di un anno e mezzo. Il primo pagamento fu di 200.000 dollari, e fino a oggi Bennett se ne è messi in tasca 250.000 in tutto, anche provenienti dal portafogli del compianto Anthony Bourdain. Ora che lo chef non c'è più e che la vicenda - da segreta che doveva essere - si è tramutata in un boomerang di sterco, Asia ha deciso che non verserà più nemmeno un centesimo. Il suo nuovo legale, Mark Jay Heller, ha rilasciato un comunicato in cui spiega che «la relazione con Bennett non è mai stata sessuale, ma alla fine si scoprirà che è stata lei ad essere attaccata da Bennett».«Ora che Bourdain è morto e non può commentare sul desiderio di evitare un potenziale scandalo», prosegue il testo, «Asia non permetterà che nessun'altra rata del pagamento di 380.000 dollari concordato sia pagata a Bennett che ha già ricevuto 250.000 dollari». «Il coraggio di Asia quando ha accusato Harvey Weinstein non è svanito», ha detto ancora l'avvocato dell'attrice. «La fase due del movimento Metoo impone che la voce di una vittima, anche quando c'è una storia che la mette in dubbio, sia ascoltata». La speranza, aggiunge il legale, è che «il tribunale della pubblica opinione determinerà che Asia non ha mai avviato un contatto sessuale inappropriato con un minore, bensì è stata attaccata da Bennett e ora soffre le conseguenze di una campagna di fango da parte degli accusati che hanno interesse a che i loro accusatori perdano credibilità».Insomma, la virata è netta. La Argento nega di aver avuto una relazione sessuale con Bennett, perché l'incontro erotico fu uno soltanto. E non fu lei a volerlo, anzi fu il diciassettenne a molestarla. Lei non lo denunciò allora, e non lo farà nemmeno adesso poiché «riconosce che il suo sfortunato passato, la sua carriera di attore in stallo e una causa contro i suoi genitori per presunta appropriazione indebita di oltre un milione e mezzo di dollari dal suo conto potrebbero spiegare la sua disperazione di cercare denaro». Chiaro, no? Asia è stata prima aggredita e poi ricattata dal ragazzino. Il sito Web americano Tmz, nelle scorse settimane, ha pubblicato foto e messaggi privati dell'attrice che suonavano un pochino compromettenti. In un messaggino Asia ha scritto: «Il ragazzino arrapato mi è saltato addosso... Ho fatto sesso con lui, è stato strano». Poi ha aggiunto che, mentre lui era sopra di lei, si sentiva come «congelata». L'immagine diffusa sui media, invece, mostrava la Argento mezza nuda a letto con Bennett. Come si spiega? Beh, secondo il legale dell'attrice è tutto normale. Asia stava descrivendo una molestia. E ha pagato solo perché Bourdain non voleva scandali. Diciamo che questa versione appare leggermente stiracchiata. Ma lasciamo stare per un attimo le questioni giudiziarie, che saranno eventualmente risolte nelle sedi adatte (non sui giornali, ma nei tribunali). Resta un fatto: la retorica del Me too di cui l'attrice si è ammantata per mesi è ridotta a uno straccio. Lo dimostrano le stesse parole dell'avvocato di Asia: «La voce di una vittima, anche quando c'è una storia che la mette in dubbio, va ascoltata». Se vale per la Argento, perché non deve valere per Bennett? Il ragazzino che denuncia una molestia va messo a tacere? Anche se Asia avesse ragione, dovrebbe per lo meno ammettere che il suo atteggiamento fino a oggi è stato sbagliato. Il caso di Bennett dimostra che le accuse di molestie possono essere manipolate, che la verità non è mai evidente al primo sguardo, che uomini e donne di potere possono venire chiamati in causa da gente avida di visibilità e di denaro. Bisogna andarci cauti, dunque. Cosa che le vestali furiose del Metoo non hanno mai fatto. Anzi, Rose McGowan e le altre, dopo aver linciato Weinstein, sono state prontissime a scaricare l'ex compagna Asia. La quale è sicuramente una vittima: vittima di sé stessa, prima di tutto.