2023-11-24
La vera storia del falso testamento di Berlusconi: «Un collage di carte»
Un imprenditore torinese, con precedenti per truffa, aveva provato a incassare 20 milioni dall’eredità del Cavaliere: smascherato da una perizia. La patacca era stata rifilata a «Fatto Quotidiano» e «Report».Speculare sulla morte di Silvio Berlusconi, falsificare un testamento e persino un contratto di lavoro che sarebbe stato firmato dal Cavaliere in persona. L’imprenditore torinese Marco Di Nunzio - denunciato dalla famiglia Berlusconi per falsità in testamento- non passerà alla storia di certo come Arsenio Lupin. Già noto per truffe alle assicurazioni e persino per la creazione di liste civetta alle elezioni, il 55enne sposato con una colombiana, infatti, aveva provato nelle settimane successive alla morte dell’ex presidente del Consiglio di spacciare per vero un testamento non olografo che, a suo dire, era stato sottoscritto proprio da Berlusconi in persona due anni fa in Colombia. Peccato che fosse una truffa vera e propria, neppure così ben congegnata. Al momento Di Nunzio si trova indagato per falsità di testamento, ma anche per estorsione e truffa. I pm Roberta Amadeo e il procuratore Marcello Viola seguono le indagini. E nelle scorse settimane è stata depositata la relazione tecnica commissionata dall’avvocato Giorgio Perrone, che nel luglio di quest’anno aveva incarico la società Axerta (nello specifico a Stefano Martinazzo partner a e capo del dipartimento di Forensic Accounting), di svolgere «specifiche attività tecniche su alcuni messaggi di posta elettronica» e «su alcuni documenti» per capirne manipolazioni e alterazioni. Il risultato della relazione non lascia spazio a dubbi. In pratica, a nemmeno 5 giorni dalla morte di Silvio Berlusconi, Di Nunzio aveva pensato di inviare via mail, tramite pec, al notaio Arrigo Roveda (storico notaio del Cavaliere) come a Fininvest, a Forza Italia Colombia e ad altri notai, una mail dove si allega un testamento «apostillado Forza Italia».La società Axerta ha subito scoperto che il file era stato creato tramite un convertitore, dal formato word a pdf. Per di più la data di creazione del documento è il 15 giugno del 2023, alle ore 17.40, quindi non risale affatto al 2021. Alla mail del 16 giugno, segue un’altra mail certificata del 19 giugno, dove invece viene allegata una «diffida Berlusconi» creata questa volta il 19 giugno. Anche qui i destinatari sono gli stessi. Dal momento che nessuno degli indirizzi aveva risposto ai messaggi di posta elettronica, il 22 giugno Di Nunzio decide di allargare il suo pubblico. E mette in copia nella mail anche il direttore dell’Ansa Luigi Contu, il ministero degli Affari Esteri, l’ambasciata e il consolato colombiano e persino il capo di gabinetto della Farnesina. In questo caso viene allegato anche un comunicato stampa. Qualcuno abbocca all’amo di Di Nunzio. È Il Fatto Quotidiano che il 27 giugno in prima pagina scrive «Testamento di B. a Bogotà: eredità del Bunga Bunga». Di Nunzio ha parlato con il quotidiano diretto da Marco Travaglio e annuncia richieste di risarcimento danni alla società Fininvest se non verrà riconosciuta l’autenticità di questa famigerata «integrazione testamentaria» che sarebbe stata sottoscritta da Berlusconi in Colombia il 21 settembre del 2021. All’epoca, di fronte al notaio Jimenez Najera Mazgarita Rosa (che ha denunciato Di Nunzio a sua volta) Berlusconi avrebbe disposto di «disporre alla mia morte della somma di euro 20 milioni con l’onere di innalzare la struttura politica di Forza Italia i Club Forza Silvio in Colombia».A questa cifra si sarebbero dovuti aggiungere altri 6 milioni «da depositare sul conto corrente di Miami». Di Nunzio sosteneva di non essere un mitomane, ma anzi millantava persino un incarico da consigliere del Comites in Colombia di Forza Italia. Peccato fosse tutto falso e inventato. Anche perché tutti i documenti inviati a giornalisti e notai erano stati creati pochi giorni prima e persino con software di falsificazione di bassissimo livello. Del resto Di Nunzio, stando alla ricostruzione delle 28 pagine della relazione tecnica, non aveva fatto altro che cercare su internet documenti testamentari modificando le parti e aggiungendo il nominativo dello stesso Di Nunzio: in un documento è stato usato anche il correttore bianco per correggere un errore. Lo stesso contratto di lavoro millantato da Di Nunzio è un collage di pezzi presi da internet e compilati in maniera anche dozzinale dall’imprenditore colombiano. «Confrontando poi il testo del documento inviato da Marco Di Nunzio con quello del documento ritrovato online emerge che i due testi risultano essere identici, a meno di piccole sostituzioni e cancellazioni». E le firme di Berlusconi? Stando a quanto ricostruito da Axerta, Di Nunzio non ha fatto altro che scaricarla da internet dopo una ricerca «firma Berlusconi», sovrapponendola a quella già presente nei documenti scaricati. Insomma si tratta di un falso in piena regola.Le mail, comunque, si erano ripetute durante tutto luglio di quest’anno. Era stato persino inviato persino un esposto alla Procura di Monza, anche questo costruito dozzinalmente tramite internet, ed era stato contattato anche lo studio legale Chiomenti dove il 5 luglio era stato realmente aperto davanti a due testimoni e all’avvocato Luca Fossati il testamento ufficiale e autentico di Berlusconi. Il 21 luglio Di Nunzio arriva a inviare una mail con in oggetto «Diffida testamento ed esclusiva a Report». La trasmissione di Sigfrido Ranucci trasmetterà una puntata su Di Nunzio il 22 ottobre, tra le critiche del centrodestra per come il servizio pubblico abbia dato spazio a un millantatore. D’altra parte, che Di Nunzio non fosse una persona di cui fidarsi lo si poteva capire anche da una veloce ricerca su internet. Non a caso, nella relazione tecnica, la stessa Axerta ha allegato alcuni spunti di cronaca che avevano coinvolto Di Nunzio nel 2016, quando insieme con la moglie colombiana Sierra Nunez erano stati fermati per una truffa sulle assicurazioni. Truffavano inscenando finti incidenti e furti. Erano persino arrivati a fingere la morte di una persona per incassare i soldi dell’indennizzo con dei falsi testimoni. Truffe di poco conto. Berlusconi doveva essere il colpo importante. Peccato che, nonostante l’eco su alcuni quotidiani e trasmissioni televisive, siano stati subito scoperti.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.