2020-11-25
La Boldrini dà un’altra chance ai clandestini
Laura Boldrini (Marco Piraccini/Archivio Marco Piraccini/Mondadori Portfolio via Getty Images)
Un emendamento dell'ex presidente della Camera al decreto Sicurezza offre agli irregolari già espulsi da un giudice la possibilità di ripresentare domanda di asilo: 72 ore in più per trovare il modo di restare qui. E Bruxelles annuncia fondi per i «nuovi arrivati».Dopo i migranti che si spacciano per gay, anche i clandestini non possono più essere espulsi. Ce li dobbiamo tenere tutti e ringraziare per questo la dem Laura Boldrini. È stato infatti approvato un emendamento al decreto Sicurezza, a prima firma dell'ex presidente della Camera, in base al quale uno straniero, sebbene formalmente espulso e con domanda di ingresso in Italia già bocciata una volta, potrà comunque ripresentarne un'altra. Tempo tre giorni, sarà il presidente della Commissione territoriale a decidere l'inammissibilità della nuova richiesta di asilo «ove non siano stati adotti nuovi elementi». Via libera dunque alla possibilità di reiterare la domanda, per impedire l'esecuzione di un provvedimento del giudice che ne comporterebbe l'imminente rimpatrio forzato, scaricando l'onere della decisione alla Commissione territoriale. La Boldrini ha chiesto e ottenuto di cambiare l'art. 29-bis del decreto Salvini che invece considerava «inammissibile» una nuova domanda presentata dallo straniero solo per sfuggire all'espulsione. La richiesta non andava esaminata, punto e basta, e il richiedente non aveva il diritto di attendere sul territorio nazionale l'esito dell'esame. Adesso invece si prende tempo, si cercheranno pretesti perché nell'arco di appena 72 ore l'allontanamento venga revocato, magari perché «saltano fuori» elementi nuovi attinenti alla domanda di asilo o di protezione internazionale. Così al clandestino viene riconosciuto il diritto di rimanere nel nostro Paese. «Chi arriva illegalmente avrà, in questo modo, un'opportunità in più per evitare di essere rimpatriato», ha commentato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. «Non c'è niente da fare. La sinistra italiana non abbandonerà mai il vizio tutto ideologico di lavorare per abolire, di fatto, ogni limite agli ingressi di immigrati. E limitare, pertanto, la possibilità di espellere chi in Italia non può stare». Non dimentichiamo che molti stranieri hanno già un decreto di espulsione (o di respingimento differito o un ordine di allontanamento) nel momento i cui si presentano alle forze di polizia per la presentazione della seconda domanda di asilo. «Ennesima Boldrinata», l'hanno definita in una nota congiunta Igor Iezzi, Francesco Paolo Sisto, Emanuele Prisco e Alessandro Colucci, capigruppo di Lega, Fi, Fdi e Nci in commissione Affari costituzionali della Camera. Aggiungono i quattro: «Dopo lo stop alle espulsioni degli immigrati con la scusa del loro orientamento sessuale e della loro identità di genere, arriva un'altra norma ideologica della solita sinistra per la felicità di scafisti, trafficanti di esseri umani e Ong». Centrodestra dunque compatto nel condannare una manovra, che rende ancora più complicato rimpatriare i clandestini. L'emendamento segue di pochi giorni un'altra iniziativa che aveva come prima firmataria sempre Laura Boldrini. È stata infatti approvata la nuova formulazione dell'articolo 19 del Testo unico sull'immigrazione, che vieta l'espulsione o il respingimento di uno straniero verso uno Stato in cui «possa essere oggetto di persecuzione», non solo «per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali», ma d'ora in poi anche per orientamento sessuale e identità di genere. Porte spalancate, dunque, ad accogliere chiunque si proclamerà gay, trans o «fluido» pur di non lasciare il nostro Paese. Una bella trovata, quella del Pd, che ha dimostrato anche un totale spregio dei diritti di chi davvero è perseguitato in patria. «Sapete quante persone può riguardare questa norma? Banalmente, tutte. Questo significa abolire ogni limite all'ingresso indiscriminato», aveva dichiarato Giorgia Meloni, leader di Fdi. Adesso a saltare non sono più solo le limitazioni agli ingressi, cancellate da un altro emendamento del Pd che prevede l'abolizione del tetto per il cosiddetto decreto flussi, «con il rischio di far entrare più stranieri di quanti l'Italia possa assorbire e ingrossare così le fila della criminalità», ha tuonato la Lega. È stata spazzata via anche la possibilità di rifiutare l'asilo a chi si nasconde dietro alla fluidità del gender, e non si può nemmeno più sperare di rendere esecutiva l'espulsione di un irregolare decisa da un giudice. Adesso il clandestino può giocarsi il jolly di ripresentare la domanda per restare in Italia: per tre giorni, il provvedimento viene bloccato e si perde tempo, dalle forze dell'ordine alla Commissione territoriale già sovraccarica di pratiche da esaminare. Intanto, magari qualcuno penserà che anche per quel migrante si possono utilizzare i fondi europei indicati dalla Commissione Ue per integrare i «nuovi arrivati». Un nuovo Piano d'azione annunciato ieri che secondo Bruxelles deve puntare su istruzione e formazione, in iniziative «per valorizzare pienamente il contributo delle comunità di migranti» e promuovere l'accesso ai servizi sanitari e ad alloggi adeguati a prezzi accessibili, il tutto con fondi e finanziamenti europei.