2023-10-15
Joe Biden ha stracciato il piano di pace di Trump senza avere l’alternativa
Il progetto di coesistenza, voluto dall’ex presidente, fu elaborato in chiave anti Iran. Ma ora le tensioni fanno il gioco di Teheran.La vile aggressione di Hamas contro Israele ha riportato sotto i riflettori la necessità di una soluzione al conflitto israeliano-palestinese. Il problema è che, almeno al momento, né l’amministrazione Biden né la Commissione Ue sembrano avere un piano concreto. Ci si limita infatti a invocare genericamente la «soluzione dei due Stati» senza però entrare nel dettaglio. Ora, che la soluzione del conflitto sia assai difficile, è fuori dubbio. Tuttavia, dopo anni di fallimenti seguiti agli accordi di Oslo, l’amministrazione Trump aveva cercato di avanzare una proposta, che sarà anche stata caratterizzata da alcuni limiti, ma che aveva almeno il merito di uscire dagli schemi. Eppure, quell’idea fu velocemente archiviata da Joe Biden. Il piano di pace di Donald Trump, da lui battezzato l’«accordo del secolo», si inseriva all’interno di una precisa architettura geopolitica: promuovere una progressiva convergenza tra Israele e i Paesi sunniti. Una convergenza che Trump cementò attraverso la comune avversione di Gerusalemme e Riad nei confronti di Teheran. Non a caso, la sua amministrazione adottò la politica della «massima pressione» sulla Repubblica islamica, abbandonando anche la controversa intesa sul nucleare con l’Iran (il Jcpoa) . Fu questa logica che, nel 2020, avrebbe portato agli accordi di Abramo: cioè alla normalizzazione dei rapporti, mediata da Washington, di Israele con gli Emirati Arabi e il Bahrein. Accordi, questi, che di fatto avevano ottenuto anche la «benedizione» di Riad. È in questa cornice che veniva a inserirsi il piano di pace che, presentato a cavallo tra il 2019 e il 2020, ottenne l’appoggio tanto di Benjamin Netanyahu quanto di Mohammad bin Salman. Da subito quella proposta fu criticata da molti, che la consideravano troppo favorevole a Israele. «Non è questa la strada», disse l’allora candidato dem, Joe Biden. «Siamo certi che il nostro popolo palestinese non lascerà passare queste cospirazioni», tuonò Hamas. «Diciamo mille no all’accordo del secolo», disse il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas. «La politica diabolica e feroce dell’America nei confronti della Palestina, chiamata “accordo del secolo”, non si materializzerà mai. Tutte le nazioni musulmane la combatteranno e non lasceranno che si materializzi», dichiarò l’ayatollah Ali Khamenei. Lo si condivida o meno, è necessario capire il senso complessivo del piano di Trump. Il lato politico era finalizzato a soddisfare le esigenze di sicurezza israeliane e, contemporaneamente, a promuovere valori democratici nell’area palestinese. A Israele sarebbero andate parti della Cisgiordania, mentre parti del deserto del Nagev sarebbero state trasferite al nuovo Stato palestinese, che non avrebbe avuto a disposizione forze militari o paramilitari e avrebbe anche dovuto impegnarsi a tenere «elezioni libere ed eque», oltre che a rispettare la libertà religiosa. Il piano stabiliva anche che «i diritti dei rifugiati palestinesi ad immigrare nello Stato di Palestina fossero limitati in conformità con le disposizioni di sicurezza concordate». Per quanto riguarda la parte economica, il progetto prevedeva 50 miliardi di dollari in investimenti nell’arco di un decennio: oltre la metà sarebbe andata alle aree palestinesi, mentre il resto sarebbe stato impiegato in Giordania, Libano ed Egitto. L’idea era quella di realizzare infrastrutture (tra cui un tunnel di collegamento tra Gaza e Cisgiordania), promuovere il settore privato e favorire l’integrazione palestinese con altre economie regionali: soprattutto Israele, Egitto, Libano e Giordania.La logica da cui partiva il piano di Trump era quindi chiara: cercare di disinnescare la conflittualità etnica, religiosa e politica, facendo leva sulla promozione del benessere materiale e sulle relazioni economico-commerciali. D’altronde, secondo il filosofo Leo Strauss, questa era l’essenza del liberalismo di John Locke: «La soluzione del problema politico mediante mezzi economici». Magari il piano avrebbe potuto essere migliorato in alcuni punti ma la sua ossatura aveva un senso. E lo stesso fatto che fu aspramente criticato da fautori della tensione regionale, come Hamas e Iran, doveva suggerire che stesse probabilmente andando nella giusta direzione. Invece Biden non solo ha archiviato il piano ma ha anche avviato un appeasement verso Teheran, cercando di ripristinare il Jcpoa e sbloccando sei miliardi di dollari di asset iraniani (salvo poi fare marcia indietro pochi giorni fa). Un appeasement che ha avuto, tra i suoi effetti, quello di rafforzare indirettamente Hamas ed Hezbollah. Non esattamente un capolavoro.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.