2020-08-06
In arrivo un altro bonus inutile. I lavoratori hanno bisogno di soldi
Lo sconto per chi paga con il pos affosserà i ristoranti. La soluzione è tagliare il cuneo.Ora ci sarà il bonus-ristorante, il 20 per cento di sconto, sembra che sarà per tutti. Sembra che arriverà l'acconto direttamente sul proprio conto corrente. Sembra che l'abbiano fatto per aiutare i ristoratori e per combattere l'evasione fiscale, attraverso l'uso della carta di credito e non il contante. Proprio il momento giusto, proprio il settore da controllare: visto che è in ginocchio diamogli una spintina così casca del tutto. Mettiamoci anche un controllino fiscale, che in questo periodo, fa lo stesso bene che fa il sale sulle ferite.Avevano cominciato con il bonus biciclette e monopattini: 100 milioni. Poi non ci ha capito nulla nessuno, salvo che quei soldi li vedranno a babbo morto come sconto fiscale, ancora non si sa bene come e perché. Poi arrivò il bonus vacanze. Anche in quel caso soldi sostanzialmente avanzati dalle imprese che poi riceveranno con calma, e per favore.Fermiamoci qui. Se la gente va poco al ristorante, compra poche biciclette o va poco in vacanza è perché non ha i soldi per farlo. E, generalmente, non ha i soldi perché non ha il lavoro, lavora male e poco, non per cattiva volontà o perché non ne ha voglia, ma perché di lavoro non ce n'è e non se ne riesce a creare. Costa troppo ed è troppo difficile assumere, e solo per il tempo che è necessario. Si chiamano cuneo fiscale e legislazione sul lavoro. Andate a parlare con quegli agricoltori che cercavano gente disposta a raccogliere la frutta e la verdura nei campi. Avevano detto – loro stessi – che la cosiddetta sanatoria dei migranti non sarebbe servita. E così è andata. 600.000 da regolarizzare e siamo a qualche, poche, decine di migliaia. Avevano chiesto i voucher per pagare un lavoro a tempo determinato, stagionale: quello che serviva. No, meglio la disoccupazione che i voucher.I soldi andavano usati e vanno usati per la riduzione del costo del lavoro. Troppi pochi soldi arrivano nelle tasche dei lavoratori e, quindi, pochi soldi vanno nei consumi. C'è chi sostiene che se ci fossero più soldi in giro andrebbero a finire nei risparmi e, quindi, non produrrebbero più consumi e più produzione. Non è utile disperderli in mille rivoli. Tutte cause giuste, per carità, ma con i bonus l'economia non riparte. E comunque, l'aiuto dello Stato, non potrà mai sostituire quello che può fare solo il mercato: offrire reddito ai lavoratori.È vero, durante la pandemia, i soldi depositati sui conti correnti sono aumentati di 35 miliardi. Sì, ma miliardi di chi? Di quel 35 per cento degli italiani che hanno redditi tra 35.000 euro (lordi) l'anno e gli 80.000 e che pagano la maggior parte delle tasse. Dividete per due un reddito da 35.000 (metà se li prende il fisco e quello che viene dividetelo per 12, i mesi dell'anno), sapete quanto fa? Circa 1.500 euro al mese. Questo è lo stipendio netto percepito da una famiglia monoreddito con due figli a carico. Secondo voi se a questa famiglia arriva un po' di reddito in più lo deposita in banca o lo spende? E se lo spende, lo spenderà in beni di lusso o in beni di largo consumo? E se lo spenderà in beni di largo consumo questo produrrà più occupazione da parte delle imprese che venderanno di più o no? O dalle parti di Roma e del governo l'economia l'hanno studiata su Marte?Il premier Conte ha detto che a ottobre sarà pronta la riforma fiscale. Bene. I fantomatici soldi dell'Europa si potranno spendere per quella, e cioè per abbassare il costo del lavoro o per la transizione verde e digitale? No, perché della prima c'è bisogno da qualche anno, delle seconde due il bisogno non è immediato.