![Il volo iperattivo del pipistrello riflette l’autolesionismo occidentale](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8yMjg2NTQxMy9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc2MTYwNjA3NX0.O2VUzcES-d6cKmPcjviPvrNeAO7a2qJCLg2cPrCW8Yw/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C0%2C0%2C0)
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Come l'«untore con le ali» non può cessare di batterle un secondo se vuole stare in aria, così l'uomo globalizzato è prigioniero del suo essere predatore del mondo circostante. Una pulsione disturbata che ci è risultata fatale.
Da Depero a Wildt, dalle avanguardie futuriste all’architettura razionalista, con un’esposizione ricca di oltre 400 pezzi (aperta al pubblico sino al 1° settembre 2024) il Mart di Rovereto torna a indagare l’arte del Ventennio, interrogandosi su come il regime fascista influì sulla produzione figurativa italiana dei primi decenni del Novecento.