2018-06-05
Il professor «acchiappabugiardi» che riconosce i ballisti dal sorriso
I segreti dello psicologo Enzo Kermol che ha portato in Italia il sistema facciale usato da Tim Roth in Lie to me: «Kate Middleton il ritratto della gioia vera. Clooney falso da sempre. Come Di Maio da Mattarella».Vi toccate il naso per alleviare il prurito? C'è la possibilità che stiate mentendo, anche a voi stessi. Fate un passo indietro mentre parlate? Vi imbarazza l'interlocutore o ciò che gli state per dire. Sorridete solo con la bocca come George Clooney? Siete falsi come una moneta da tre euro. Si chiama Fact (Facial action coding system), permette di capire da comportamenti o microespressioni del volto ciò che vorremmo nascondere. È una scienza entrata nelle nostre vite senza chiedere permesso. Negli aeroporti viene utilizzata per catturare potenziali terroristi, nelle aule di tribunale per capire se mente l'imputato o la vittima, in tv per fare il botto dell'audience come capita alla serie americana Lie to me (Prova a mentirmi, appunto). Il Tim Roth italiano non somiglia neanche un po' all'originale. Enzo Kermol, psicologo e docente universitario che lavora fra Gorizia, Trento e Roma, è un signore di peso con occhiali e intenso pizzetto. Vent'anni fa si imbatté negli studi scientifici di Paul Ekman, il padre americano del settore, che con il libro Giù la maschera già nel 1975 teorizzava la verità delle espressioni involontarie. Ora il nostro «acchiappabugiardi» è richiesto in tutta Italia: corsi, lezioni, consulenze, perizie. L'ultima a Milano, in tribunale, perito del collegio di difesa di un prete accusato di abusi sessuali su un minore.Professor Kermol, che fortuna avere un telefilm di successo come testimonial.«Fortuna fino a un certo punto. Nel 1999 con il collega Francesco Pira all'Università di Trieste creammo il primo master in comunicazione e contattammo specialisti americani allora sconosciuti: Erika Rosenberg, Harriet Oster, altri. Erano gli allievi di Ekman, oggi nella serie tv gli attori interpretano loro, e loro fanno gli aiuto sceneggiatori. Sulla copertina del manuale Facs, nel telefilm c'è il volto di Tim Roth ma nella realtà quello di Ekman. Abbiamo colto l'importanza del filone. Oggi mentire è uno sport molto diffuso, ma ci sono le contromisure».Immagino le diffidenze. Quando è decollato in Italia il sistema facciale?«Attorno al 2010 mi sono accorto che tre dottorandi di ricerca proponevano tesi sul Facs in campo pediatrico per comprendere le reazioni dei bambini. Ma c'erano rilievi giuridico-forensi da approfondire, c'erano implicazioni di sicurezza. Cominciammo a esercitarci su film di processi americani, finché non arrivarono i primi due casi giudiziari: uno a Vicenza e l'altro a Como».Ce li può raccontare?«A Vicenza un ragazzo era stato denunciato dalla fidanzata per violenza sessuale. Ma sorrideva durante la descrizione dello stupro e quando parlava dell'ex fidanzato mostrava reazioni nascoste di tristezza: si era inventata tutto, le incoerenze convinsero il giudice ad archiviare il caso. A Como un insegnante era stato accusato di abusi su alunni, ma dimostrammo che le testimonianze non erano attendibili; negli interrogatori le forze dell'ordine suggerivano le risposte. C'era solo coercizione e l'uomo fu assolto. È chiaro che sul valore legale del nostro lavoro i giudici hanno la più ampia discrezionalità. Sono loro a decidere».Ma voi cosa cercate nel linguaggio del corpo di un interrogato?«La coerenza dei movimenti involontari. È quello che cercano anche gli specialisti, soprattutto israeliani e americani, nei loro aeroporti per smascherare i terroristi. Noi solleviamo il sopracciglio sinistro quando abbiamo un dubbio sulle parole di qualcuno, ma se a mentire siamo noi lo solleviamo perché abbiamo dubbi su ciò che stiamo dicendo. Accadde a Gorizia a una famiglia che voleva interdire un parente anziano per spartirsi l'eredità. Quell'uomo era capacissimo di intendere e di volere».Quali sono i microindicatori più efficaci?«Gli esseri umani si toccano il naso quando hanno il raffreddore, ma anche quando si emozionano. Tutte le emozioni, tranne tristezza e disgusto, portano ad aumentare la frequenza cardiaca nei periferici, quindi a far affluire più sangue anche ai capillari del naso, causa del prurito. Noi lo tocchiamo per ridurre l'afflusso. Chi mente si emoziona, ha paura di essere scoperto, ed ecco che l'indicatore diventa interessante. Tenga presente che lavoriamo su microespressioni che appaiono e scompaiono in un quinto di secondo; le videoregistrazioni sono decisive».Mia nonna diceva che le braccia conserte mostrano diffidenza e non conosceva il Facs.«Saggezza antica. Quella può essere una posizione semplicemente di comodità. Ma se è accompagnata da un passo indietro o dallo spostamento del corpo, è indice di imbarazzo. Lo è anche lo sguardo frontale con l'abbassamento degli occhi, la rotazione a sinistra del capo e un sorriso sociale. Pericolosissimo».Smascherati da un sorriso, come dire «ridere per non piangere».«Si ricordi la coerenza dei movimenti. Il vero sorriso, che si chiama Duchenne dal neurologo francese che per primo lo ha descritto, deve avere avere sette caratteristiche: gli angoli della bocca orientati verso l'alto, i muscoli degli occhi compressi, gli occhi stessi semichiusi, le palpebre inferiori dritte, le borse sotto gli occhi più nette, gli zigomi che si innalzano e le rughette ai fianchi degli occhi più visibili, a meno che la persona non abbia un chilo di fondotinta. È il sorriso autentico, mentre quello sociale è falso. È fatto solo con la bocca e gli zigomi lievemente innalzati, serve per entrare in relazione con l'altro. Il terzo è il sorriso da paura, dove la bocca s'allunga a forma di trapezio: succede al luna park sulle montagne russe, dove siamo contenti per l'esperienza, ma travolti dalla paura».Professore, chi esibisce il sorriso più sincero?«Albert Einstein rappresentava la gioia. Kate Middleton ha un sorriso luminoso, anche se lei potrà dirmi che essere felice nella sua posizione è semplice. Le condizioni di vita contano, è illuminante in una persona anziana: se ha gli angoli della bocca che curvano in alto è stata felice, se invece ha il sopracciglio a V rovesciata o a piramide ha avuto un'esistenza complicata. Charlie Chaplin ha un sorriso da presa in giro, quello di George Clooney è falso da sempre, senza rughette ai lati degli occhi e con le borse solo di vecchiaia».Luigi Di Maio e Matteo Salvini davanti al capo dello Stato durante le consultazioni?«Molto differenti. Vero e un po' luciferino il sorriso di Salvini, misto di collera e piacere, quello che si esibisce a qualcuno che riteniamo ci abbia fatto qualche torto, ma adesso abbiamo noi la situazione sotto controllo. Il sorriso di Di Maio mi è risultato falso, con il labbro superiore che sale, segno di disgusto, e tutte e due le labbra che si assottigliano, segno di contrarietà».Non tutti i corpi parlano allo stesso modo, ci sono anche quelli taciturni.«Il linguaggio è universale perché la base è genetica. La differenza è nell'intensità: la cultura giapponese prevede di non mostrare emozioni, quindi i segnali saranno più deboli. Noi latini siamo più espressivi anche nella menzogna. Non fatevi illusioni: tutti, a tutte le latitudini, abbiamo qualcosa da nascondere».
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