2018-05-08
Il governo di Mattarella nasce già morto
Il Quirinale ha in serbo una soluzione con la data di scadenza a Natale: un pugno di saggi che dovrà occuparsi della manovra. L'ipotesi di votare ancora prima, non esclusa per niente, è una pistola alla tempia di Fi e Pd perché sblocchino la situazione.Sergio Mattarella si prepara a varare un governo morto. In un certo senso è stato lo stesso capo dello Stato a definirlo così, indicando quale data di scadenza il mese di dicembre di quest'anno. Come un vasetto di yogurt e qualsiasi altro prodotto preconfezionato, il nuovo esecutivo dovrà durare pochissimo e fare ancor meno. La cosa principale sarà la manovra per evitare l'aumento dell'Iva: fatta quella, premier e ministri potranno essere buttati via, perché nessuno pare avere voglia di sostenerli e ancor meno di intestarsi i loro risultati. Tuttavia, rappresentando le difficoltà di trovare un'intesa e rimettendo la patata bollente nelle mani dei partiti perché scelgano se votare o meno la fiducia a un governo a tempo, il presidente della Repubblica ha anche lasciato aperta la porta alle elezioni a luglio o, più realisticamente, a ottobre. Se i tre schieramenti in cui è diviso il Parlamento non troveranno un accordo e non decideranno di votare quello che il Quirinale ha chiamato esecutivo neutrale, i seggi potrebbero essere riaperti a breve, cioè già in estate o al massimo in autunno. Il che potrebbe sembrare ad alcuni una promessa, anzi quasi una resa dell'uomo del Colle di fronte alla complessità della faccenda, ma in realtà è una minaccia. L'ultimo spauracchio agitato contro le forze che più hanno da perdere per indurle a un passo indietro o a un passo avanti, ma comunque a sbloccare una situazione che appare immobile. Il senso è chiaro: se Forza Italia decidesse di farsi di lato, un governo tra 5 stelle e Lega sarebbe ancora possibile, così come se il Pd si scongelasse e abbracciasse Di Maio. Qualcuno potrebbe chiedersi che interesse avrebbero il partito di Silvio Berlusconi e quello di Matteo Renzi a una piroetta da novantesimo minuto. La risposta sta in quelle elezioni pericolosamente ravvicinate, a luglio o a ottobre. Non è un mistero per nessuno che né Forza Italia né il Pd, i due che il 4 marzo hanno perso di più, abbiano voglia di riaprire le urne. I sondaggi, per quel che valgono ma qualcosa valgono, danno entrambi i partiti in discesa, mentre al contrario in caso di elezioni i 5 stelle ma soprattutto la Lega incasserebbero altri consensi. E allora Mattarella, parlando dopo l'ennesimo balletto delle consultazioni, ha lanciato l'ultimo appello o forse sarebbe meglio dire l'ultimo avvertimento. Il capo dello Stato, pur a conoscenza da giorni del vicolo cieco in cui si è ficcato il Paese, non ha fatto il nome dell'uomo, o della donna, cui vorrebbe affidare l'incarico di un governo di tregua. Prudentemente lo ha tenuto ancora coperto, sperando che sul filo di lana qualcuno ci ripensi. Se tutto ciò non avvenisse, cosa assai probabile visti i troppi veti in campo, il presidente della Repubblica procederà con una nomina. Un uomo o una donna disposti a un giro di valzer di pochi mesi, due o forse dieci, non di più. Molto probabilmente senza una maggioranza e dunque in carica solo per gli affari ordinari. Mattarella lo ha chiamato un esecutivo neutrale, ma più realisticamente sarebbe meglio dire un esecutivo che prenda tempo. O che lo perda. Un premier e dei ministri che giurino fedeltà alla Repubblica ma anche di non candidarsi alle prossime politiche, in modo da non avere indebiti vantaggi dall'esercizio del loro mandato. Un governo dunque destinato a condurre prima possibile il Paese alle elezioni. E questa è l'unica cosa certa di tutta la vicenda: comunque vada, le elezioni si avvicinano. Che si voti fra due mesi o si riesca a far durare la legislatura fino a Natale per poi tornare alle urne a febbraio o marzo, il voto rimane il solo punto di intesa fra i partiti che sono usciti vincitori dalle elezioni. Ieri, quando ancora non si erano concluse le consultazioni ma risultava evidente che i tentativi di Mattarella per trovare una soluzione erano naufragati in un mare di veti, da ambienti vicini alla presidenza della Repubblica è stata fatta circolare la possibilità di riaprire i seggi in tempi ravvicinati. La mossa ha spinto Lega e 5 stelle ad ipotizzare addirittura la data dell'8 di luglio, cioè a italiani con la valigia in mano per le vacanze. Poi il Quirinale ha tirato il freno ma la sostanza non è cambiata. Al punto che Giorgia Meloni ha annunciato come cambiare la legge elettorale, introducendo un premio di maggioranza per evitare lo stallo attuale. «Basterebbero poche ore per votare la modifica», ha detto la capa di Fratelli d'Italia. E ciò significa che la campagna elettorale è già iniziata. Anzi, non è mai finita. Insomma, oggi o domani nascerà un nuovo governo, per scaldare la sedia al prossimo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.