2023-02-21
Il Dragone a Mosca fa la parte della colomba
Al termine di un tour europeo nei panni del mediatore, Wang Yi va in missione in Russia. L’alto funzionario cinese, che ha tenuto aperto il dialogo con Antony Blinken, potrebbe far ragionare gli invasori. Intanto Pechino replica alle accuse americane sull’invio di armi.Wang Yi, che il mese scorso è stato nominato principale consigliere per la politica estera del leader cinese, Xi Jinping, al termine del suo tour internazionale durato otto giorni che lo ha portato in Francia, Italia, Ungheria e in Germania - dove è intervenuto alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco - secondo il quotidiano Kommersant è atterrato ieri mattina allo Sheremetyevo international airport di Mosca. Motivo della visita, secondo le fonti ufficiali, «un approfondito scambio di opinioni con la parte russa sullo sviluppo delle relazioni Cina e Federazione, nonché su una serie di gravi questioni internazionali e regionali di reciproco interesse». È evidente che al centro dei colloqui c’è la guerra in Ucraina, della quale l’alto funzionario cinese ha parlato anche a Monaco. Dettaglio da non trascurare è che Wang Yi, ieri mattina ha incontrato a Budapest il premier ungherese, Viktor Orbán, e il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, che alla fine del meeting ha dichiarato: «È stato istituito un partenariato strategico approfondito fra la Cina e l’Ungheria». Di cosa si tratta esattamente? Il gigante cinese Catl, azienda globale che produce batterie per veicoli elettrici, ha scelto l’Ungheria per costruire un gigantesco stabilimento di produzione. Per Wang Yi, la Cina «apprezza il fatto che il governo ungherese stia mantenendo una linea politica filocinese nei forum internazionali». A proposito della Conferenza di Monaco, ci sono pochi dubbi sul fatto che, lontano da occhi indiscreti Wang Yi e il segretario di Stato americano, Antony Blinken, si siano incontrati per riallacciare i rapporti tra le due superpotenze, pesantemente intaccati (non che prima fossero ottimali) dalla vicenda dei «palloni spia», vicenda che è stata la ragione dell’annullamento del viaggio di Blinken a Pechino, previsto per lo scorso 5 febbraio. Impossibile che i due pesi massimi delle diplomazia cinese e americana durante il loro meeting non abbiano parlato della guerra in Ucraina e di come uscirne, visto anche la posizione cinese espressa a Monaco: «I problemi tra Paesi non dovrebbero essere risolti attraverso pressioni o sanzioni unilaterali, perché questo porta a infinite difficoltà. La pace dovrebbe avere una possibilità». E non può essere certo un caso fortuito che mentre Wang Yi atterrava a Mosca lo stesso faceva Joe Biden a Kiev. Anche se qui va registrato un vero giallo: per la Tass l’alto funzionario cinese arriverà Mosca solo questa mattina. A discapito delle rispettive narrazioni talvolta bellicose, le due superpotenze a ormai un anno dall’inizio del conflitto hanno capito che russi e ucraini non sono in grado di trovare una via negoziale, da qui la decisione di usare tutta la loro influenza (e non solo) per provare a fermare il conflitto. Per quanto riguarda Wang Yi , alcuni analisti ritengono che sarebbe volato a Mosca anche per dissuadere Vladimir Putin, che parlerà alla nazione oggi, dall’effettuare quell’operazione punitiva sull’Ucraina prevista per il prossimo 24 febbraio, della quale si parla da giorni. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wen Bin, che ha parlato al giornale russo Kommersant, il consigliere di Stato «intende utilizzare questa visita come un’opportunità per promuovere le relazioni bilaterali con la Russia», in modo da «proteggere i diritti e gli interessi legittimi dei due Paesi, oltre a svolgere un ruolo positivo nel garantire la pace sulla scena internazionale». Il portavoce del Cremlino alla Tass ha rilasciato nel pre briefing una dichiarazione a uso e consumo della propaganda di Mosca: «Washington diffonde false informazioni. Non accettiamo che gli Usa puntino il dito sulle relazioni Cina-Russia, né tanto meno che esercitino coercizione e pressione». Diversa la lettura di Sky News, che ritiene che lo scopo principale del viaggio di Wang Yi sia «quello di essere sempre più centrale nella crisi ucraina», anche perché il conflitto «comporta costi crescenti per Pechino». Mentre si moltiplicano le accuse occidentali sul fatto che Pechino possa fornire assistenza militare a Mosca. A questo proposito, nel momento in cui Biden e Wang Yi iniziavano le loro rispettive visite, l’ambasciatrice Usa presso le Nazioni Unite, Linda Thomas Greenfield ha affermato che la Cina passerebbe una «linea rossa» se decidesse di fornire aiuti militari alla Russia: «Accogliamo con favore l’annuncio cinese per la pace, perché è quello che vogliamo perseguire. Ma dobbiamo anche essere chiari sul fatto che se ci sono pensieri e sforzi da parte dei cinesi e di altri per fornire un supporto letale ai russi nel loro brutale attacco contro l’Ucraina, ciò è inaccettabile». Ma chi incontrerà Wang Yi a Mosca oltre a Sergei Lavrov? Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov , ha dichiarato alla stampa: «Non escludiamo un incontro tra Wang e il presidente Putin. L’agenda è chiara e molto ampia, quindi c’è molto di cui parlare». Mentre scriviamo, la Tass ha reso noto che Zhang Jun, rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite ha dichiarato: «La Cina sostiene la bozza di risoluzione russa per indagare sull’attacco terroristico al sistema del gas Nord Stream russo».
Jose Mourinho (Getty Images)