2025-09-14
Clima insostenibile, Meloni si ribella: «Accusati di odio da chi festeggia»
Il premier alla kermesse dell’Udc: «È morto un uomo che faceva paura perché era convinto delle sue idee. A chi non ha argomenti resta solo la criminalizzazione». Poi infilza Odifreddi: «Ad alcuni è lecito sparare?».Giorgia Meloni affida al palco della festa dell’Udc, a Napoli, il duro commento circa le reazioni che ha suscitato il brutale assassinio politico di Charlie Kirk. A chi negli anni ha accusato ingiustamente la sua comunità politica di diffondere odio risponde che sono accuse che arrivano «dagli stessi che oggi tacciono, minimizzano o addirittura giustificano o festeggiano l’omicidio premeditato, intenzionale, a sangue freddo di un ragazzo di 31 anni che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee».Di Charlie Kirk racconta: «Semplicemente si sedeva in pubblico e consentiva a chiunque di sfidarlo in un dibattito su qualsiasi tema, perché era convinto delle sue idee. Lo faceva con il sorriso sulle labbra, lo faceva con rispetto, faceva paura per questo». Mentre, «a chi non ha argomenti rimane solamente l’arma della criminalizzazione, l’arma dell’ingiuria, l’arma dell’impresentabilità dell’avversario, l’arma della violenza che inizia sempre come violenza verbale, ma qualche volta diventa anche violenza fisica». A Piergiorgio Odifreddi, intellettuale di sinistra, «che ha usato parole spaventose» come «sparare a Martin Luther King e a un rappresentante Maga magari non è la stessa cosa» chiede: «Cosa intende esattamente? Ci sono persone a cui è legittimo sparare in base alle loro idee o a cui è meno grave sparare sempre perché non condividiamo le loro idee?». Una domanda senza ipocrisie che fa passare un messaggio importante: «Credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo giustificazionismo» perché «il clima, anche in Italia, sta diventando insostenibile». E poi chiosa: «Guardate, lo voglio dire nel tempo in cui l’odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine». «Non condivido l’azione: io sono contro le armi, sono un no gun, non ho fatto il militare ma l’accompagnatore per i non vedenti e ho fatto un’affermazione semplicemente sensata», è stata la replica di Odifreddi, che insiste: «Kirk aveva le sue posizioni, liberissimo di averle, ma era molto divisivo e in merito a una delle stragi fatte in una scuola americana, aveva detto che ci sono vittime collaterali quando si vuole che la gente si armi. Anche chi ha sparato non mi pare sia nel pieno delle sue facoltà mentali». Nel discorso che rivolge ai sostenitori dell’Udc Meloni ha anche parlato di manovra. Nella prossima legge di Bilancio «ci concentreremo sul ceto medio». «Noi abbiamo smesso di gettare i soldi dei cittadini dalla finestra. Nonostante i debiti da pagare che ci hanno lasciato i nostri predecessori non abbiamo aumentato le tasse ma le abbiamo abbassate. Vogliamo proseguire in questa direzione», ha assicurato, aggiungendo: «Dicevano che con il centrodestra al governo, particolarmente con la Meloni presidente del Consiglio, l’Italia sarebbe andata in default. Ma le cose sono andate in maniera leggermente diversa perché la verità è che la sinistra non azzecca una previsione da qualche decennio. Noi siamo ancora di stabilità in Europa», dice senza paura di essere smentita perché ormai è riconosciuto da chiunque nel mondo. «L’Italia è tornata protagonista a livello internazionale, si presenta stabile sul piano politico, chiara nel posizionamento, coraggiosa nelle scelte, solida sul piano economico e finanziario, lo dicono i dati macroeconomici, la crescita del Pil, i numeri sull’occupazione - oltre un milione di posti di lavoro creati in 1.000 giorni - lo dice la ritrovata fiducia degli investitori, dei mercati». E sul Mezzogiorno: «Penso che sia rilevante quello che è accaduto al Sud, perché la verità è che noi abbiamo creduto nel protagonismo del Sud. A chi diceva che il Sud doveva rassegnarsi a vivere di sussidi, di assistenzialismo, abbiamo risposto con infrastrutture, con lavoro, con merito, con provvedimenti seri come la Zes unica per il Mezzogiorno», ha rivendicato, e ancora: «I dati diffusi ieri dall’Istat sull’occupazione che fotografano il più alto tasso di occupazione nel Mezzogiorno dal 2004 cioè degli ultimi 20 anni, dimostrano quanto orgoglioso il Sud sappia essere». Spazio anche alle riforme. Sul fronte giustizia «andremo avanti. Vogliamo spezzare il sistema correntizio che ha umiliato la magistratura e rendere la giustizia più efficiente per i cittadini». Stessa direzione per la riforma del premierato: «Gli italiani chiedono governi scelti dai cittadini stabili. Vogliamo rispondere a questa richiesta con la riforma del premierato, necessaria per rafforzare la democrazia, ma anche l’economia. Stiamo vedendo quanto la stabilità del sistema politico faccia la differenza. Solamente un governo stabile può avere una visione e realizzarla». Il governo vuole «archiviare la stagione dei ribaltoni, dei governi tecnici, dei governi arcobaleno che passano sulla testa degli italiani e non hanno alcuna corrispondenza con la volontà popolare». C’è spazio anche per un po’ di colore. L’Udc ha ringraziato il premier con un omaggio: una maglia azzurra «da capitano». Alla fine del discorso le è stata consegnata da Lorenzo Cesa e Antonio De Poli. Sullo sfondo blu il simbolo dell’Unione di centro, e sulle spalle la scritta «Giorgia #1». Lei sorride e tira su il pollice con la consapevolezza di chi sa che l’Italia non ha mai avuto un governo così forte.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità
Charlie Kirk con la moglie Erika Frantzve (Getty Images)