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Conte scalza Schlein: si mette alla testa del campo largo e poi detta le regole al Pd
Giuseppe Conte (Ansa)
Il capo 5s, ospite ad Atreju, scarica su Giancarlo Giorgetti il disastro del Superbonus. Guido Crosetto porta via a forza Matteo Renzi dal palco.

Il penultimo giorno di Atreju ospita ben due ex premier, Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Già presidenti del Consiglio ma ancora prime donne. «C’è una sedia vuota qui. Manca Giorgia Meloni, la padrona di casa», è la provocazione di Conte, inevitabile, dopo che il direttore del Giornale, Tommaso Cerno, al quale è stato affidato il compito di intervistarlo, gli chiede che fine abbia fatto Elly Schlein. E controbatte: «Ci sarebbe stata se aveste deciso chi è il leader del campo largo». Conte insiste, sentendosi evidentemente già leader del campo largo: «Verrà il giorno, io sono sicuro che verrà un giorno in cui faremo questo confronto». E poi sul campo largo precisa: «Noi siamo disponibili a dialogare con Il Pd e con le altre forze progressiste. Se verrà fuori un’alleanza dipenderà solo dai programmi, se ci verranno scritte le nostre battaglie di sempre, dall’etica pubblica alla legalità, alla giustizia ambientale e sociale».

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Putin si fermerà solo se Kiev lascia il Donbass
Sergio Mattarella: «Chi muove guerra non può evocare la pace». Giorgia Meloni lunedì a Berlino al vertice con Volodymyr Zelensky.

Resta per il momento aggrovigliato il processo di pace in Ucraina. Donald Trump si è mostrato disponibile verso delle garanzie di sicurezza nei confronti di Kiev ma ha al contempo ammesso che un accordo tra i belligeranti sia più lontano del previsto. «Daremmo una mano con la sicurezza perché è, credo, un fattore necessario», ha dichiarato il presidente americano, per poi aggiungere: «Pensavo che fossimo molto vicini a un accordo con la Russia. Pensavo che fossimo molto vicini a un accordo con l’Ucraina. In realtà, a parte il presidente Zelensky, la gente ha apprezzato l’idea dell’accordo».

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Il premier, intervenendo alla prima edizione dei Margaret Thatcher Awards, evento organizzato all’Acquario Romano dalla fondazione New Direction, il think tank dei Conservatori europei: «Non si può rispettare gli altri se non si cerca di capirli, ma non si può chiedere rispetto se non si difende ciò che si è e non si cerca di dimostrarlo. Questo è il lavoro che ogni conservatore fa, ed è per questo che voglio ringraziarvi per combattere in un campo in cui sappiamo che non è facile combattere. Sappiamo di essere dalla parte giusta della storia».

«Grazie per questo premio» – ha detto ancora la premier – «che mi ha riportato alla mente le parole di un grande pensatore caro a tutti i conservatori, Sir Roger Scruton, il quale disse: “Il conservatorismo è l’istinto di aggrapparsi a ciò che amiamo per proteggerlo dal degrado e dalla violenza, e costruire la nostra vita attorno ad esso”. Essere conservatori significa difendere ciò che si ama».


Per la prima volta la cucina italiana è patrimonio Unesco
La scritta sulla parete del Colosseo per festeggiare il riconoscimento (Ansa)
  • Certificato il valore culturale della tradizione gastronomica. Giorgia Meloni: sono fiera. Il riconoscimento sarà un volano economico.
  • Dopo un surplus di produzione in Nuova Zelanda e Usa, al dicastero dell’Agricoltura è stata raggiunta un’intesa che fissa una nuova quotazione a 54 centesimi al litro per il prezzo del latte.

Lo speciale contiene due articoli

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Espulsioni, controlli e Paesi sicuri: così cambiano le norme sui migranti
Cpr in Albania (Getty)
Aumenta il numero delle nazioni in cui si potranno mandare gli stranieri irregolari che arrivano in Italia. Il modello Albania adesso può diventare realtà. Sara Kelany (Fdi): «Si tratta di una vittoria del governo Meloni».

I nuovi regolamenti sull’immigrazione approvati l’altro ieri a Bruxelles dal Consiglio europeo Giustizia e Affari Interni avranno effetti positivi anche sui centri di Gjader e Shengjin in Albania che tanto hanno fatto discutere in questi ultimi mesi. Il primo regolamento riguarda la lista europea dei Paesi considerati sicuri, un elenco valido per tutti e che comporta che le domande di asilo verranno trattate in modo uniforme in tutti i Paesi europei. La lista comprende Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Kosovo, Marocco e Tunisia oltre ai Paesi candidati all’adesione all’Ue, ovvero Albania, Bosnia ed Erzegovina, Georgia, Macedonia del Nord, Moldavia, Montenegro, Serbia e Turchia.

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