![Il «correttore» dominante cancella le razze](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8zMDIzMjk2Ny9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc0NTAwNzE3N30.qO-8vAVdfaooJZeS-Qo5lWJno7geeAtggGfDKWvwbXE/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C0%2C0%2C45)
Anna Netrebko (Jack Vartoogian/Getty Images)
Quella dell’Aida a Verona è solo l’ultima polemica sul «blackface». Chi osteggia il trucco nero, però, non lo fa per rispetto della diversità quanto perché è proprio la diversità a infastidirlo. Perché deborda dal canone prestabilito, rovina la normalità.