intervista lavrov censurata

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Col metodo Solferino, vietato parlare anche con Zelensky (o con Draghi)
Il direttore del «Corriere della Sera» Luciano Fontana (Imagoeconomica)
Se il punto è la propaganda, ogni leader è sospetto. Il precedente dell’inviato Rai, Marc Innaro, che più volte ha rivelato di avere proposto un’intervista a Lavrov. Risposta dei vertici dell’azienda: «Non diamo loro voce».
«Domandare è lecito, rispondere è cortesia». Il motto gozzaniano delle nostre nonne torna d’attualità nella querelle fra Corriere della Sera e Sergej Lavrov riguardo all’intervista con domande preconfezionate, poi cancellata dalla direzione che si è rifiutata di pubblicarla dopo aver letto «il testo sterminato, pieno di accuse e tesi propagandistiche». Motivazione legittima e singolare, perché è difficile immaginare che il ministro degli Esteri russo potesse rivelare: è tutta colpa nostra, L’Europa non aveva scelta, Le sanzioni sono una giusta punizione. Troppa grazia.
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«Kiev torni neutrale, l’Italia ci censura». L’intervista di Lavrov cassata al «Corsera»
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov (Ansa)
Il quotidiano ha rifiutato le riposte del ministro: c’erano bugie (per smontarle bastava un editoriale) ma pure spunti rilevanti.

Clicca qui per leggere l'intervista integrale, tradotta in italiano, al ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e mai pubblicata dal Corriere della Sera.

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