2025-11-14
«Kiev torni neutrale, l’Italia ci censura». L’intervista di Lavrov cassata al «Corsera»
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov (Ansa)
Il quotidiano ha rifiutato le riposte del ministro: c’erano bugie (per smontarle bastava un editoriale) ma pure spunti rilevanti.Clicca qui per leggere l'intervista integrale, tradotta in italiano, al ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e mai pubblicata dal Corriere della Sera.Polemica rovente tra il ministero degli Esteri della Russia e il Corriere della Sera. Ieri mattina la Tass ha accusato il quotidiano milanese di aver rifiutato di pubblicare le risposte del capo della diplomazia di Mosca, Sergej Lavrov, alle domande inviate dal giornale. L’offerta di una intervista era partita dallo stesso ufficio stampa di Lavrov, si legge sulla Tass, «per mettere fine al flusso di menzogne degli ultimi mesi sulla Russia». Il Corriere ha accettato, ha inviato le domande scritte, ma quando le risposte sono arrivate ha rifiutato di pubblicarle. Secondo Mosca, si tratta di «una manifestazione di palese censura», e sul sito del ministero sono state pubblicate domande e risposte. La direzione del Corriere ha replicato sostenendo che «Il ministero degli Esteri russo ha risposto alle domande inviate preliminarmente dal Corriere della Sera con un testo sterminato pieno di accuse e tesi propagandistiche. Alla nostra richiesta di poter svolgere una vera intervista con un contraddittorio e con la contestazione dei punti che ritenevamo andassero approfonditi», ha aggiunto il Corriere, «il ministero ha opposto un rifiuto categorico». Ora, con tutto il dovuto rispetto per il Corrierone, viene da chiedersi cosa pensassero che avrebbe risposto Lavrov alle loro domande quando hanno accettato la proposta di intervista: difficile immaginare che il ministro degli Esteri di Putin potesse mettersi a criticare il suo leader o a dare ragione a Volodymyr Zelensky. In ogni caso, riportiamo qui qualcuna delle affermazioni di Lavrov mai pubblicate dal giornale (la versione integrale dell’intervista la trovate sul nostro sito, utilizzando il Qr code qui in pagina). Partiamo proprio dalle affermazioni più assurde e chiaramente false: «A differenza degli occidentali», dice Lavrov, «che hanno raso al suolo interi quartieri cittadini, noi proteggiamo le persone, sia civili che militari. Le nostre forze armate agiscono con massimo senso di responsabilità, sferrando attacchi di precisione esclusivamente contro obiettivi militari e relative infrastrutture di trasporto ed energetiche. Di norma, non si parla pubblicamente delle perdite sul campo di battaglia. Dirò solo che quest’anno, nell’ambito del rimpatrio dei militari caduti, la parte russa ha consegnato oltre 9.000 salme di soldati delle Forze armate ucraine. Dall’Ucraina abbiamo ricevuto 143 corpi dei nostri combattenti». È lampante che si tratta di affermazioni false, ma magari, è la nostra umile opinione, sarebbe bastato accompagnare l’intervista con un commento per mettere in risalto tali menzogne.Interessanti sono altre considerazioni del capo della diplomazia russa, ad esempio sul rapporto con l’Italia. Alla domanda: «A che punto sono le nostre relazioni bilaterali?», Lavrov risponde così: «Per la Russia non esistono Paesi e popoli ostili, esistono Paesi con governi ostili. In presenza di un tale governo a Roma, le relazioni russo-italiane stanno attraversando la crisi più grave della loro storia postbellica. Ciò non è avvenuto per nostra iniziativa. Ci ha sorpreso la facilità con cui l’Italia, a discapito dei propri interessi nazionali», aggiunge il ministro, «si è schierata con coloro che hanno scommesso sulla sconfitta strategica della Russia. Roma continua a fornire assistenza a tutto campo ai neonazisti di Kiev. Colpisce anche la volontà di interrompere i legami culturali e i contatti tra le società civili. Le autorità italiane cancellano le esibizioni di eminenti direttori d’orchestra e cantanti lirici russi e da diversi anni non autorizzano lo svolgimento del “Dialogo di Verona”, nato proprio in Italia, dedicato alle questioni della cooperazione eurasiatica. Non sembra affatto un atteggiamento tipico degli italiani, che sono solitamente aperti all’arte e al dialogo tra le persone».Perché è saltato il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin previsto a Budapest? «Per aiutare i colleghi americani a decidere in merito alla loro stessa idea», dice Lavrov, «abbiamo messo per iscritto in via non ufficiale gli accordi di Anchorage e li abbiamo trasmessi a Washington. Pochi giorni dopo, su richiesta di Donald Trump, ha avuto luogo una sua conversazione telefonica con Vladimir Putin, durante la quale si è convenuto di organizzare un nuovo incontro a Budapest, da preparare accuratamente in anticipo. Da dove e da chi siano giunti i rapporti riservati che hanno spinto il leader americano a rinviare o forse cancellare il vertice di Budapest, non mi è dato saperlo».Sugli obiettivi della operazione militare speciale (come la chiamano a Mosca) Lavrov risponde così: «Non si tratta di sfere di influenza, ma del ritorno dell’Ucraina a uno status neutrale, non allineato e non nucleare, del rigoroso rispetto dei diritti umani e di tutti i diritti delle minoranze russe e di altre minoranze nazionali. Stiamo ottenendo e otterremo il ritorno dell’Ucraina alle sane e stabili origini della sua statualità, il che presuppone il rifiuto di concedere servilmente il suo territorio allo sfruttamento militare da parte della Nato e dell’Unione europea, che si sta rapidamente trasformando in un blocco militare non meno aggressivo, la purificazione dall’ideologia nazista, messa fuori legge a Norimberga, il ripristino dei pieni diritti dei russi, degli ungheresi e di tutte le altre minoranze nazionali».
Ll’ex ministro dell’Energia Svitlana Grynchuk (Ansa)