
Il giorno della vigilia di Natale, l’ex premier e leader del M5s, Giuseppe Conte ha pubblicato sul proprio profilo Instagram una foto che lo ritrae insieme alla compagna Olivia Paladino, nel suo studio, con accanto un albero di Natale addobbato con gusto.
La cosa che ha colpito è l’espressione della compagna Olivia. Una foto di rito. Una scocciatura. Non un sorriso di circostanza e, anzi, quel volto corrucciato lascia trasparire il momento difficilissimo che la donna sta attraversando, legato alle società di famiglia e al rapporto, ormai ai ferri corti, con la sorella Cristiana.
Cosa è successo tra loro e perché tanta tensione? La verità va ricercata proprio nel rapporto tra le due sorelle, il padre Cesare (l’immobiliarista in capo) e le aziende di famiglia, che stanno accumulando perdite considerevoli e un forte indebitamento con l’erario. Sullo sfondo il lungo contenzioso, per presunte promesse non mantenute, con il fratellastro maggiore di Olivia e Cristiana, Shawn John Shadow.
Non reggendo più a questa pressione, anche mediatica, Cristiana ha comunicato alla sorella Olivia la propria volontà di cedere le sue quote nelle società a un fondo (di cui non ha voluto rendere noto il nome) per una somma complessiva di 150 milioni di euro. In poche parole, ha offerto alla sorella la possibilità di esercitare il diritto di prelazione, invitandola a versarle quella cifra sul conto corrente per diventare proprietaria dell’intera holding di famiglia. Il problema è che Olivia non ha liquidità. Due delle tre società presentano bilanci disastrosi, con debiti milionari verso il fisco, e reperire in breve tempo 150 milioni di euro - oltre ai circa 10 necessari per chiudere il contenzioso con il fratellastro - appare un’impresa quasi impossibile. Far entrare un fondo nella holding di famiglia significherebbe, di fatto, perdere il controllo: basterebbero un paio di aumenti di capitale per mettere in ginocchio il vecchio imprenditore romano e la compagna di Conte.
Ora Olivia è davanti a una scelta: acquistare le quote della sorella Cristiana sborsando almeno 150 milioni, oppure affrontare il futuro con un fondo come socio al 50%, con la differenza che quest’ultimo, in caso di necessità, può ricapitalizzare senza limiti, mentre lei no. In alternativa, resta l’ipotesi più drammatica: portare i libri contabili in tribunale e svendere il patrimonio di famiglia, composto anche da numerosi appartamenti a Roma e in varie regioni d’Italia. In tutto questo c’è la posizione, inflessibile, della sorella Cristiana: non vuole sentire ragioni, vuole uscire dalla holding di famiglia. Non le importa chi le darà i soldi, la sorella Olivia o il fondo immobiliare, lei vuole i suoi 150 milioni di euro e vivere i prossimi anni senza più rogne.
E che le cose non stiano andando particolarmente bene sarebbe confermato da un intervento di maquillage societario che è stata messo in piedi proprio sotto Natale. Olivia Paladino e la sorella Cristiana hanno avviato un’operazione di facciata legata al palazzo di via Fontanella di Borghese - dove vive anche Giuseppe Conte - intestato alla Sorelle Fontana alta moda (Sfam) srl. Davanti alla notaia Silvana Masucci di Roma si è presentata Roberta Bichel, nella sua duplice veste di amministratrice unica sia della Unione esercizi alberghi di lusso (Ueal) sia della Immobiliare di Roma Splendido (Irs). Un dettaglio tutt’altro che secondario, perché l’operazione formalizzata riguarda una compravendita interamente interna allo stesso gruppo societario.
Ueal ha ceduto a Irs il 70% di Sfam per un valore nominale di 6 milioni di euro, da corrispondere in sei rate annuali da un milione ciascuna: la prima entro la fine dell’anno, l’ultima fissata al 31 dicembre 2030. Si tratta, però, di un passaggio puramente contabile: non c’è una reale uscita di cassa, né una vera circolazione di denaro tra soggetti indipendenti, ma solo uno spostamento di partecipazioni tra società riconducibili alle stesse proprietarie.
Sia la società venditrice sia quella acquirente sono infatti controllate dalle sorelle Paladino attraverso la Agricola Monastero Santo Stefano vecchio srl, che detiene anche il restante 30% di Sfam. L’operazione serve dunque a trasferire la proprietà di una società in grave difficoltà patrimoniale sotto una holding del gruppo con una situazione finanziaria più solida.
Sfam ha chiuso il 2024 senza alcun ricavo e con una perdita di 148.000 euro, che ha portato il patrimonio netto a un valore negativo di 1,67 milioni di euro. Una condizione che, per legge, impone la ricapitalizzazione o, in alternativa, la messa in liquidazione della società. Le perdite del 2020 devono essere coperte entro la fine di quest’anno, quelle del 2021 entro il 2026 e quelle del 2022 entro il 2027. In questo quadro, la cessione infragruppo non rappresenta un’operazione di mercato, ma uno strumento per ricollocare Sfam sotto una società del gruppo in grado di sostenerne il risanamento. Ultimo, ma non ultimo problema in casa Paladino, è quello che riguarda il fratellastro Shawn.
Quest’ultimo è in attesa che le sorellastre gli liquidino il compenso pattuito di 10,2 milioni di euro per la cessione delle sue quote nella capofila delle società di famiglia, la Agricola Monastero Santo Stefano vecchio, a fronte dei 250.000 euro già versati dopo l’accordo transattivo siglato davanti al Tribunale civile di Roma per la liquidazione del suo 5% del capitale delle società cointestate. Papà Cesare, negli anni scorsi, aveva suddiviso il capitale della Agricola, che ha in pancia pure la proprietà del Grand hotel Plaza di Roma, donandone il 47,5% ciascuna alle due figlie naturali Olivia e Cristiana, e lasciando il restante 5% al figliastro Shawn John.
Il lungo braccio di ferro tra le sorelle, il patrigno e Shawn sembrava essersi concluso con il già citato accordo. Ma non era così. Le sorelle Olivia e Cristiana hanno infatti versato solo la prima rata da 250.000 euro al fratellastro, come previsto dall’accordo messo a punto dal professor Guido Alpa (morto lo scorso marzo a Genova), maestro di Conte, che nel contenzioso ha assistito Cesare Paladino e le due figlie.
Dopo quel pagamento tutto si è bloccato e Shawn è stato costretto a ricorrere nuovamente alla giustizia per far valere l’accordo, facendo notificare un’ingiunzione di pagamento che verrà discussa, dopo quasi due anni, nell’ottobre del 2026. Nel frattempo Cristiana vuole lasciarsi alle spalle le beghe di famiglia, diventare multimilionaria e dedicarsi a una vita di agi senza questioni giudiziarie e problemi economici da gestire. Resta da capire se Olivia e papà Cesare vorranno continuare a combattere sulla tolda di comando dell’azienda di famiglia o se anche loro preferiranno incassare, concedendo a Shawn la sua parte. E Conte in tutto questo? Qualcuno dice, ironicamente, ma non troppo, che stia cercando casa. Anche perché la foto di Natale non promette nulla di buono neppure per lui.





