2018-05-26
I 5 stelle puntano a Servizi e Difesa, la Lega alla macchina dei ministeri
Scade a breve lo Stato Maggiore, così come sono da rinominare i vertici di Aisi, Aise e Dis. Il pentastellato Vito Crimi sogna il Copasir. Il Carroccio mira a nominare i mandarini di Mef e Infrastrutture. Colpo di scena: Vincenzo Spadafora, braccio destro di Luigi Di Maio, lascia.Cinque giorni fa, la rassegna stampa del Viminale si apriva trionfalmente con gli articoli sul nuovo diario della legalità presentato a Cuneo dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, con una madrina scelta tra le cuneesi illustri: Elisa Isoardi. Accidentalmente, si tratta della fidanzata del leader della Lega, Matteo Salvini. In polizia molti hanno malignato per la scelta già in linea con il nuovo corso gialloblù, ma in realtà Gabrielli, in passato amicissimo dell'ex premier Enrico Letta, è stato prorogato sine die ai primi del mese e quello che ha colpito è che i vincitori delle elezioni non abbiano fatto un fiato, o quasi. A cominciare proprio dal leader del Carroccio. Del resto, anche volendo, in polizia non ci sarebbe una vera e credibile alternativa a Gabrielli, se non, forse, Vittorio Rizzi, il brillante capo dell'Anticrimine. E se ai vertici di carabinieri e Gdf non sono previsti scossoni, visto che le scadenze sono per l'anno prossimo, c'è una notevole allerta tra i servizi segreti. E questa volta non è colpa dell'Isis. Sulla delega di governo è battaglia, anche se al momento sembra appannaggio del grillino Vito Crimi. L'alleato leghista non è convintissimo, ma con Salvini al posto di Marco Minniti non è che i post padani possano pretendere di fare filotto sul comparto sicurezza. In ogni caso la prima poltrona in scadenza è quella di Mario Parente all'Aisi, il servizio interno, che va rinnovata a giugno. Parente è considerato molto istituzionale e non “invasivo" da parte dei politici, e in via Lanza ha portato lo stile austero dell'Arma. In molti più che una conferma però vedono un suo trasferimento al Dis. Aise e Dis, il coordinamento dei servizi segreti, sono invece in scadenza tra un anno, ma in ambienti pentastellati si sostiene che entro agosto Alberto Manenti (Aise) e Alessandro Pansa (Dis) verranno «avvicendati». Del resto, per la loro proroga Salvini non fu interpellato. Era il 7 marzo scorso, a urne ancora calde, e il premier Paolo Gentiloni prorogò di 12 mesi entrambi i direttori, trincerandosi dietro «le raccomandazioni e le osservazioni del Copasir». Salvini non ne rimase molto convinto: «Incredibile che dopo un voto che ha cambiato gli equilibri e il volto del Paese, cacciato ministri, ci sia un governo delegittimato che mette mano a rinnovi di incarichi importanti». Per parlare dei successori, però, è ancora presto. Il nome che circola con maggiore insistenza è quello della diplomatica Elisabetta Belloni all'ex Cesis, ma è stata «bruciata» da Sergio Mattarella, che la voleva per un governo del Presidente. In ambito militare, Lega e 5 stelle dovranno anche sistemare un paio di poltrone di primo livello. La prima è quella del capo di stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano. Il generale, che mercoledì scorso è andato alla Camera a salutare ufficialmente uno dei questori, il deputato di Fdi, Edmondo Cirielli, è in scadenza in autunno. O meglio, il 5 novembre diventerà presidente del Comitato militare dell'Unione europea al posto del generale greco Mikhail Kostarakos. In sostituzione di Graziano potrebbe arrivare il capo di stato maggiore dell'Aeronautica, Enzo Vecciarelli (61 anni). Scade invece a settembre l'incarico del segretario generale degli Armamenti, il generale di squadra aerea Carlo Magrassi, ex consigliere militare di Matteo Renzi quando questi era premier. Per entrambe queste caselle, è ovviamente importante sapere chi sarà il ministro della Difesa. In ambito militare, sono in molti ad augurarsi che sia Guido Crosetto, che conosce bene l'industria degli armamenti ed è stato sottosegretario alla Difesa. Lui si è dimesso da parlamentare, ma c'è chi già lo vede al posto di Alessandro Profumo alla guida di Leonardo. La battaglia tra i due elementi del governo nascente potrebbe però trovare una sintesi nel caso in cui ai grillini vadano più nomine nel comparto servizi e Difesa, mentre al Carroccio la competenza di indicare le seconde linee dei ministeri, i capi di gabinetto. In pole position per il Mef c'è Vincenzo Fortunato. Il dirigente è stato numero uno del ministero di Giulio Tremonti, poi di Antonio Di Pietro, quindi di nuovo di Tremonti, dopodiché di Mario Monti e infine di Vittorio Grilli. Fortunato è sostenuto anche dall'entorurage di Giulio Sapelli e in ogni caso ha dato anche la disponibilità per il ministero dell'Infrastrutture. Su questo i 5 stelle hanno storto il naso, ritenendo che l'incarico di collaudatore del Mose sia troppo ingombrante. In ogni caso nel dicastero che ora è ricoperto da Graziano Delrio potrebbe andare Carlo Deaodatoex capo dipartimento degli affari legislativi, allontanato da Matteo Renzi per fare spazio ad Antonella Manzione. Per la Lega una figura come Deodato garantirebbe una gestione della Guardia Costiera coerente con le promesse elettorali. Il Carraccio, infine è conscio che governare la macchina dei ministeri e scegliere i «mandarini»in taluni casi vale di più che nominare il ministro. Sul fronte delle partecipate dello Stato, l'ad di Mps Marco Morelli rischia di fare le valigie. Ci sono mire anche su Poste, dove il fiorentino Matteo Del Fante rappresenta un po' il simbolo della passata stagione politica. Ma il manager è arrivato soltanto un anno fa e sta macinando utili su utili, per la gioia degli azionisti (+24% in Borsa negli ultimi 6 mesi). Insomma, non sarebbe facile metterlo alla porta. Più complicata la posizione di Claudio De Scalzi, l'ad di Eni che ha tre inchieste da affrontare. Colpo di scena invece sul nome di Vincenzo Spadafora il braccio destro di Luigi Di Maio ha dato ieri pomeriggio la sua indisponibilità a ruoli di governo. Probabilmente per alcune intercettazioni pubblicate dalla stampa. Il suo passo di lato cambierà un po' di equilibri e dovrebbe impattare anche su un eventuale ruolo di Pasquale Salzano, attaule ambasciatore in Qatar, nel futuro esecutivo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.