2025-07-06
Hamas-Israele, ripartono i colloqui. L’Iran vieta le ispezioni sul nucleare
Benjamin Netanyahu (Ansa)
I tagliagole verso l’intesa sulla tregua nella Striscia. Ira della Casa Bianca su Teheran.Venerdì sera Hamas ha comunicato un riscontro favorevole all’ultima proposta di tregua nella Striscia di Gaza, che include anche un’intesa per la liberazione degli ostaggi. In una dichiarazione ufficiale il gruppo islamista ha affermato: «Hamas ha concluso le consultazioni interne e con le altre fazioni palestinesi in merito alla più recente iniziativa presentata dai mediatori, volta a fermare l’offensiva contro il nostro popolo a Gaza». Il comunicato prosegue: «L’organizzazione ha trasmesso la propria risposta ai fratelli mediatori, contraddistinta da un atteggiamento costruttivo. Hamas è pronta, con piena determinazione, ad avviare subito un ciclo negoziale per definire le modalità di attuazione del quadro proposto».Un dirigente di alto livello del movimento ha inoltre dichiarato all’agenzia Reuters che l’organizzazione jihadista ha comunicato ufficialmente il proprio assenso all’iniziativa, sottolineando che «è una risposta positiva, che potrebbe agevolare il raggiungimento di un’intesa». Nel frattempo, Kan 11 News ha riferito che Hamas è sostanzialmente favorevole ai principi generali dell’intesa, pur mantenendo delle riserve su tre punti centrali che intende rivedere. Il primo nodo riguarda il ritorno al sistema precedente per la distribuzione degli aiuti umanitari, che consentirebbe al movimento islamista di recuperare un controllo parziale sulle forniture che accedono alla Striscia di Gaza. Il secondo punto sollevato da Hamas è la richiesta che, qualora i colloqui con Israele non si concludano con un’intesa entro il periodo di 60 giorni previsto, il cessate il fuoco venga automaticamente prorogato, evitando una ripresa delle ostilità. Infine, il terzo elemento di discussione è legato all’entità del disimpegno delle forze di difesa israeliane dal territorio di Gaza e alla luce delle riserve espresse da Hamas, ipotizzare una svolta appare prematuro.In ogni caso Benjamin Netanyahu ha autorizzato l’invio di una delegazione di negoziatori a Doha. Lo riferisce il sito Axios, che cita un alto funzionario israeliano secondo cui il gruppo dovrebbe raggiungere la capitale del Qatar entro oggi.A proposito degli aiuti umanitari che Hamas vorrebbe riportare sotto il suo controllo, ieri la Gaza humanitarian foundation (Ghf) ha reso noto che due volontari statunitensi sono rimasti feriti durante le operazioni di distribuzione alimentare nella Striscia di Gaza. «Le prime indicazioni suggeriscono che si sia trattato di un’aggressione deliberata da parte di Hamas. Il fondo sta ancora raccogliendo elementi e fornirà aggiornamenti non appena saranno disponibili ulteriori dettagli», si legge in una nota diffusa dall’organizzazione. Due fonti palestinesi vicine ad Hamas hanno riferito ad Al Sharq che Israele e Hamas potrebbero avviare già da oggi un nuovo ciclo di colloqui indiretti a Doha, con l’obiettivo di definire i meccanismi di attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza.Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso il suo ottimismo e confermato che un’intesa per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi potrebbe essere raggiunta già nella prossima settimana. «È un segnale incoraggiante», ha dichiarato a bordo dell’Air Force One commentando la disponibilità di Hamas ad avviare un nuovo ciclo negoziale. Nel quadro degli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco a Gaza, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rafforzato i contatti con i leader internazionali. Dopo aver parlato con Trump, ha avuto colloqui telefonici con l’emiro del Qatar e con il premier israeliano Netanyahu, sottolineando l’urgenza di fermare le ostilità, liberare gli ostaggi ancora vivi e garantire l’accesso umanitario alla popolazione civile.Trump, conversando con i giornalisti, ha anche reso noto che l’Iran continua a rifiutare sia le ispezioni internazionali sul proprio programma nucleare sia qualsiasi rinuncia all’arricchimento dell’uranio. Il capo della Casa Bianca ha, inoltre, annunciato che affronterà la questione direttamente con il premier israeliano Benjamin Netanyahu nel corso dell’incontro previsto per domani a Washington.
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