2025-09-28
Fondi Ue a Stellantis per assumere cinesi
Industria Stellantis in Spagna (Getty)
Elkann e il colosso asiatico Catl realizzeranno una fabbrica di batterie in Spagna con un finanziamento da 298 milioni di euro. Il Dragone però non vuole condividere segreti industriali, così invierà 2.000 suoi uomini per avviare i lavori. La beffa è doppia.C’era una volta il progetto di una gigafactory in Italia e precisamente a Termoli che avrebbe dovuto dare lavoro a circa 2.000 persone e rappresentare il primo passo verso il nuovo Eldorado dell’automotive: il full electric. Politica e industria ne facevano un punto di vanto e di plastica evidenza della volontà di Stellantis (sito e piano erano i suoi) di voler puntare sull’Italia. Poi è successo che di rinvio in rinvio - lo stabilimento avrebbe dovuto muovere i primi passi nel 2026 - il progetto è svanito nel nulla. Perché nel frattempo si è scoperto che i «veicoli puliti» non si vendevano neanche a regalarli e che quindi non era necessario riempire il Vecchio continente di siti per costruire batterie. Bisognava fare una cernita. E la joint venture nata dall’unione di forze (messi sul piatto 4,1 miliardi) tra la stessa Stellantis e la cinese Catl (il primo produttore mondiale di batterie agli ioni di litio) ha scelto di investire in Spagna, a Saragozza, e di abbandonare Termoli al suo destino fatto di ammortizzatori sociali e futuro incerto. Già all’epoca, quasi un anno fa, si era parlato di beffa, ma il meglio doveva ancora arrivare. Secondo un’inchiesta del Financial Times, infatti, sembra che «gli amici» cinesi non ne vogliano proprio sapere di condividere il loro know how tecnologico con noi europei e che vogliano tenersi ben stretta «la ricetta» per produrre le batterie al litio ferro fosfato (Lfp) che il sito iberico è chiamato a sfornare su larga scala. Quindi si affideranno a lavoratori di Pechino. In buona sostanza, porteranno circa 2.000 addetti dalla Cina per mantenere tutto in casa. Finita qui? Nemmeno per sogno. Visto che a noi europei le cose piace farle in grande stile e che anche il masochismo se non è spinto fino all’estremo non ci dà soddisfazione, abbiamo deciso di foraggiare questo progetto spagnolo con 298 milioni di euro di fondi Next Generation Eu. Riepilogando. L’Europa che sta distruggendo l’industria dell’auto con gli utopistici progetti del Green deal ha «deciso» di regalare il suo mercato alle case automobilistiche cinesi. Le varie Byd, Geely, Dongfeng ormai invadono i nostro saloni (in questi giorni a Torino 17 espositori su 50 sono nati nelle terre del Dragone) e le nostre concessionarie macinano record di vendite (basti vedere il quasi +300% di immatricolazioni Byd nel 2025) grazie al monopolio delle materie prime e alla scarsa cura dell’ambiente (almeno in casa) che gli consente di mettere sul mercato veicoli a basso costo e iper-tecnologici. Non contenti abbiamo anche deciso di finanziare l’assunzione di manodopera specializzata asiatica che avrà il compito di tenere ben nascosto il know how di casa seguendo le indicazioni del presidente Xi Jinping. Un suicidio perfetto e annunciato da tempo. In questo quadro da catastrofe una menzione a parte la meritano, Bruxelles, governo spagnolo e Stellantis. Sulla Commissione e Ursula von der Leyen che ancora oggi traccheggiano di fronte alla necessità di invertire rapidamente la rotta sull’elettrico abbiamo speso un fiume di parole ed è quindi inutile soffermarsi. Mentre vale la pena dire qualcosa in più su Stellantis che, complice la scellerata gestione Tavares, è stata l’ultima casa automobilistica europea a «mollare» le follie dell’elettrico ed è tra le prime ad abbracciare «il nemico» cinese con le joint venture con Leapmotor (lato esportazione, vendita e fabbricazione di vetture elettriche) e appunto Catl (lato batterie). Un po’ sulla falsariga della politica spagnola. Detto del premier socialista Pedro Sánchez che ha incontrato Xi Jinping tre volte negli ultimi tre anni scarsi, anche il Partito popolare ha sostenuto la fabbrica di batterie pur di mantenere le buone relazioni con la Cina anche in virtù dei rapporti gelidi con l’amministrazione Trump. Non a caso a gennaio, la stessa Catl è entrata nella lista delle aziende ritenute pericolose dal Pentagono per i legami con con l’esercito cinese (anche se Catl ha sempre negato). E Scott Bessent ha avvertito Madrid all’inizio dell’anno sui rischi di avrebbe corso stringendo rapporti troppo intensi con Pechino. Ma non sembra che le rimostranze del segretario al Tesoro Usa abbiano avuto grandi effetti. Basti pensare che un altro gruppo asiatico, Aesc envision, sta progettando una fabbrica di batterie nella Spagna occidentale. Mentre Volkswagen, che ha stretto una partnership con la cinese Gotion, sta costruendo stabilimenti in Germania e a Valencia. Ci piacerebbe parlare di invasione, ma la verità è che a furia di stendere tappeti rossi quella con l’economia di Pechino sta diventando una tacita sottomissione.
Ingredienti – 4 melanzane lunghe di media grandezza, 100 gr di farina doppio zero, 100 grammi di pangrattato e volendo due cucchiai di Parmigiano Reggiano o Grana Padano, 6 cucchiai di latte 3 uova, olio extravergine di oliva e sale qb. Se avete degli amici vegetariani e non volete usare le uova escludetele pure, come anche il formaggio, ma tra gli ingredienti mettete un bicchiere di birra ben freddo che vi servirò per preparare una pastella con la farina dove ripassare i ventagli per poi impanarli.
Preparazione – Sbucciate le melanzane poi incidetele con un coltello per il lungo ricavando delle fette alte circa 3 millimetri. Fate attenzione a che le fette restino attaccate al picciolo della melanzana. Salate le melanzane anche in mezzo alle fette e fatele riposare per una ventina di minuti in un colino in modo che perdano parte dell’acqua di vegetazione. Nel frattempo sbattete le uova con il latte, salate. Ora prendete le melanzane e infarinatele con cura da una parte all’altra di ogni fetta (oppure passatele nella pastella che avrete preparato stemperando la farina con la birra) passatele nello stesso modo nell’uovo e poi nel pangrattato che, se volete, potete arricchire con il formaggio grattugiato. Irrorate con olio extravergine di oliva la padella (deve essere grande altrimenti agite con due padelle su due fuochi) adagiatevi i ventagli di melanzane ben aperti e fate dorare da entrambe i lati facendo diventare ben croccante la panatura. Aggiustate di sale e servite avendo cura di allargare bene nei piatti di portata i ventagli. Volendo potete accompagnare con una salsa di pomodoro piccante o con della senape.
Come far divertire i bambini – Fate sbattere a loro le uova, si divertiranno.
Abbinamento – Noi abbiamo optato per uno spumante rosato da Marzemino, vanno bene dei rosati fermi come a esempio quelli salentini, oppure dei rossi giovani come una Lacrima di Morro d’Alba o un Marzemino.
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