2020-05-16
Fase 2, le regole per le riaperture: mobilità tra regioni solo dal 3 giugno
Ieri Consiglio dei ministri fino a notte per varare le nuove misure. Bisognerà aspettare l'inizio del mese prossimo per avere spostamenti liberi su tutto il territorio nazionale, salvo limitazioni per aree specifiche. Ancora tensioni tra governatori e governo centrale. Luca Zaia: «Da Roma una logica che non sta in piedi». E anche il presidente dell'Emilia Romagna ha da ridire. Lo speciale contiene due articoli. Un decreto legge quadro di appena tre articoli, insieme a un Dpcm, per disciplinare le riaperture a partire da lunedì prossimo in tutta Italia, ma che fino alla tarda serata di ieri non era stato ancora licenziato dal Consiglio dei ministri, è l'ultima frontiera tra la fase 1 e la fase 2 dell'emergenza coronavirus. Il Cdm di ieri è stato caratterizzato da diversi stop and go: iniziato poco dopo le 13, con all'ordine del giorno il decreto legge recante «ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19», è stato sospeso una prima volta intorno alle 16.30, per consentire al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di firmare il protocollo d'intesa con le confessioni religiose diverse da quella cattolica per la ripresa delle funzioni da lunedì prossimo. Il Cdm è ripreso alle 18, per essere nuovamente sospeso dopo un quarto d'ora, fino a sera, poiché si è reso necessario un nuovo confronto con le Regioni. La bozza sulla quale si è protratto il confronto tra governo e Regioni prevede innanzitutto che «a partire dal 18 maggio 2020 gli spostamenti all'interno del territorio regionale non sono soggetti ad alcuna limitazione, fatte salve le misure di contenimento più restrittive adottate relativamente a specifiche aree del territorio regionale, soggette a particolare aggravamento della situazione epidemiologica». Dunque, si potrà circolare senza alcun problema all'interno della propria regione. «È fatto divieto assoluto di mobilità», si precisa nella bozza, «dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena per provvedimento dell'autorità sanitaria in quanto risultati positivi al virus, fino all'accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria». Una norma che ha sollevato perplessità da parte di diverse Regioni è questa: «Fino al 2 giugno 2020», recita il testo della bozza, «sono vietati i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti sul territorio nazionale», prosegue il documento, «possono essere limitati solo con provvedimenti adottati in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree». Per quel che riguarda i Comuni, «il sindaco può disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro». Passiamo alla riapertura delle attività. «Le attività economiche e produttive», recita la bozza, «sono consentite a condizione che rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale. Le singole Regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità. Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida che non assicuri adeguati livelli di protezione», si legge ancora, «determina la sospensione dell'attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza». La discussione tra governo e Regioni, a Cdm ancora in corso, avrebbe portato a modificare questa norma: «Le attività economiche e produttive potranno riaprire», reciterebbe il testo modificato, «secondo le linee guida regionali che assicurano il contenimento del contagio, in assenza delle quali valgono le linee guida nazionali». Una forte autonomia viene concessa alle Regioni, che potranno non solo rendere più restrittive le maglie dei provvedimenti del governo, come è stato fino ad ora, ma anche allargarle, a seconda di come procede il contenimento dell'epidemia: «Per garantire lo svolgimento delle attività economiche e produttive in condizioni di sicurezza», recita la bozza, «le Regioni monitorano con cadenza giornaliera l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle Regioni al ministero della Salute, all'Istituto superiore di sanità e al comitato tecnico-scientifico. In relazione all'andamento della situazione epidemiologica sul territorio, la Regione, informando contestualmente il ministro della Salute, può introdurre, anche nell'ambito delle attività economiche e produttive svolte nel territorio regionale, misure derogatorie, ampliative o restrittive». Le imprese che dovessero violare queste norme rischiano la chiusura da 5 a 30 giorni, oltre a una sanzione che va da 400 a 3.000 euro. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima. «Il prefetto», si legge nella bozza, «assicura l'esecuzione delle misure disposte da autorità statali, nonché monitora l'attuazione delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti». <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/fase-2-le-regole-per-le-riaperture-mobilita-tra-regioni-solo-dal-3-giugno-2646009190.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="persino-bonaccini-si-ribella-a-conte" data-post-id="2646009190" data-published-at="1589571363" data-use-pagination="False"> Persino Bonaccini si ribella a Conte