2024-08-07
Baby trans, la Spagna silura Sánchez
L’associazione dei genitori di minori sottoposti a trattamenti per la disforia di genere chiede di replicare lo stop ai farmaci deciso in Uk. Ma il premier socialista non ci sta.A ridosso della sentenza dell’Alta corte di Londra che ha confermato il divieto di utilizzare, nel Regno Unito, i bloccanti della pubertà, in Spagna genitori di bambini trattati con ormoni sollecitano un rapporto nazionale sulla sicurezza e l’efficacia delle terapie per la disforia di genere. Chiedono uno studio come quello commissionato alla dottoressa Hilary Cass dall’Nhs, il servizio sanitario nazionale inglese, che ha rivelato il clamoroso fallimento del percorso medico nel cambio di sesso.Non ci sono prove sull’efficacia dei farmaci che bloccano la produzione di ormoni sessuali durante lo sviluppo, la medicina che si occupa di cambiamento di genere è costruita su fondamenta poco sicure, denunciava lo studio della famosa pediatra inglese. A fine maggio, il governo allora guidato da Rishi Sunak aveva emanato un provvedimento di emergenza vietando la somministrazione di terapie ormonali, come la triptorelina, ai giovani sotto i 18 anni che dicono di non riconoscersi nel proprio sesso biologico.Una procedura d’urgenza ritenuta giustificata dall’Alta corte, che ha confermato la misura, e ben vista anche dal nuovo ministro della sanità inglese, Wes Streeting, che ha espresso l’intenzione di rendere permanente il divieto. «Non ci sono prove sufficienti, al momento, che i bloccanti della pubertà siano sicuri ed efficaci», ha ribadito.Pochi giorni fa, l’associazione Agrupación de madres de adolescentes y niñas con disforia de género acelerada (Amanda), composta da genitori di minori che sono stati sottoposti a trattamenti per la disforia di genere, è stata finalmente ricevuta dal ministro per l’Uguaglianza, Ana Redondo. Nel primo anno dall’approvazione della Ley trans e Lgbt, 5.100 individui hanno cambiato sesso: c’è «un contagio sociale», hanno denunciato mamme e papà, chiedendo che anche in Spagna venga commissionato un «Rapporto Cass». Secondo i dati presentati da Amanda, il profilo degli adolescenti che si lasciano «trasportare» da questa «moda» coincide con quanto studiato in Paesi come il Regno Unito ed è quello di un adolescente (otto casi su dieci), tra gli 11 e i 17 anni, «con particolare vulnerabilità sociale e difficoltà nelle relazioni con i coetanei», oltre ad altre problematiche che andrebbero affrontate sul piano psicologico, non della terapia ormonale.I genitori di ragazzini trattatati con farmaci che bloccano la pubertà chiedono anche più attenzione ai casi di detransizione, alle richieste di interrompere o invertire il processo di affermazione di genere. E hanno protestato, perché il governo di Pedro Sánchez ha impugnato la decisione della Comunità di Madrid di sottoporre comunque i minori ad accompagnamento psicologico e psichiatrico prima di iniziare un trattamento farmacologico, contrariamente a quanto stabilisce la Ley trans che li vieta.Entrata in vigore ai primi di marzo del 2023, venne riformata a livello regionale dall’assemblea della Comunità di Madrid che, lo scorso dicembre, ha eliminato il diritto all’autoidentificazione di genere già a 14 anni (introdotto dalla legge) imponendo, invece, una perizia psicologica e psichiatrica prima dell’avvio di trattamenti ormonali. Inoltre, secondo principi di maggior prudenza, elimina il diritto dello studente di utilizzare il nome scelto nelle attività didattiche ed extrascolastiche, così pure tutte le misure educative «di genere» imposte dalla legge nazionale.Per il premier Pedro Sánchez e il suo ministro Redondo, questa modifica della legge trans applicata dalla presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso, è incostituzionale e hanno fatto ricorso, provocando l’indignazione di alcuni genitori preoccupati per la facilità con cui si può affermare una identità di genere diversa dal proprio sesso.Nella sola Catalogna, il consumo di trattamenti ormonali che fanno parte della terapia affermativa di genere è passato da meno di 2.000 confezioni nel 2012 a 30.373 nel 2023, secondo i dati sulle vendite di farmaci con prescrizione. Prima del Rapporto Cass, nel gennaio 2023 fu pubblicato online l’Informe 2012-2021 curato da Silvia Carrasco, professoressa di antropologia sociale presso l’Università autonoma di Barcellona e presidente dell’associazione Feministes de Catalunya.Il rapporto rivela un numero altissimo di giovani che si sono rivolti al «Servei trànsit» per disforia di genere nella sola Catalogna. In questa comunità autonoma, il volume totale dei casi trattati è stato di oltre 5.500 persone tra il 2012 e il 2021, con un aumento esponenziale di oltre il 7.000% in dieci anni. I minori sono stati un terzo (34,9%). Nel 2021 i minori seguiti rappresentavano già il 40%. Dal 2015 a 2021, il gruppo più cresciuto è stato quello tra i 10 e i 14 anni (circa il 70% dei casi sono ragazze preadolescenti e adolescenti), con un incremento di casi del 3.480% (5.700% per le femmine e 1.400% riferito ai maschi).I nuovi casi annuali sono quadruplicati tra il 2016 e il 2021. Pure tra i giovani della Comunità Valenciana si è registrata una crescita di richieste di cambio di sesso: oltre il 10.000% nelle fasce di età dai 15 ai 19 anni In Italia, dopo le ispezioni all’ospedale Careggi di Firenze, è in corso una revisione dell’uso di farmaci bloccanti della pubertà. A metà maggio è stato istituito un tavolo tecnico di approfondimento in materia di trattamento della disforia di genere, in base a un decreto firmato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, e dal ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella. Si attendono, a riguardo, delle nuove linee guida.