2020-07-27
È nell’Illuminismo il seme del male assoluto
A scuola e nei libri di testo si dedicano solo elogi alla filosofia di Immanuel Kant e Voltaire. Ma se si censura (o peggio ancora, si giustifica) l'odio anticristiano di quegli «iniziati», non si capisce perché i loro nipotini furono capaci degli stermini più crudeli della storia.Una dopo l'altra le cattedrali bruciano e il sindaco di Parigi, la signora Anne Hidalgo, dichiara che il 15 agosto sarebbe meglio dedicarlo ai più inclusivi mici che non alla divisiva Assunzione di Maria. A Lizzano un altro gioiello di sindaco, la signora Antonietta D'Oria, ha chiesto di schedare gli aderenti a un gruppo di appartenenti alla fede cattolica, fede che condanna la sodomia come peccato che grida vendetta a Dio e che annovera una infinita schiera di santi che l'hanno condannata, perché pregano contro una legge che crea il brillante reato di critica alla sodomia, cioè che condanna di nuovo alla clandestinità e alle catacombe la (vera) fede cristiana.Con il termine scristianizzazione possiamo intendere un processo in tre fasi, strettamente correlate.1 La demolizione del cristianesimo dall'interno. Cinquecento anni fa è nata la massoneria, che è per definizione l'anticristianesimo. La massoneria si dichiara figlia del «cristianesimo esoterico», vale a dire il pensiero gnostico. Peccato che il cristianesimo non possa essere esoterico. Ogni esoterismo è anticristico. Cristo dice con chiarezza: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli». I sapienti e gli intelligenti sono gli iniziati. I piccoli sono i bambini: è sufficiente l'intelligenza di un bambino per amare Cristo. Beati i poveri di spirito, beati i non iniziati, beati quelli che non cercano il segreto, l'oroscopo, i tarocchi, altra boiata, per penetrare una conoscenza che, invece, nella sua essenza è alla portata di tutti: un bimbo è nato a Betlemme e il mondo è stato salvato. Un fiume carsico Gli iniziati non solo non sono più vicini alla verità per la loro sapienza, ma, anzi, ne sono ben più distanti, agli iniziati la verità del cristianesimo è preclusa. Chiunque sia talmente arrogante, ma il termine corretto è il più banale snob, da pensare che, siccome lui ha studiato qualche cosa, e scoperto un qualche mistero, è più vicino a Dio di chi non ha studiato, bestemmia Dio e la sua grandezza.I misteri nel cristianesimo esistono: sono nominati nel Rosario. Nessun uomo è in grado di capirli, ogni credente li comprenderà il giorno della sua morte. Allora, guardando Dio e al suo cospetto capirà il mistero del dolore innocente, quello dell'Annunciazione, quello della Crocifissione e rivivrà la Resurrezione in tutta la sua gloria. La massoneria come un fiume carsico periodicamente affiora in fenomeni storici: l'Illuminsmo, con conseguente rivoluzione francese, un bagno di sangue inenarrabile; il marxismo, con conseguente rivoluzione russa, altro bagno di sangue inenarrabile. L'Illuminismo: figli poco amati, di secondo letto e bastardi, della Dea Ragione.Da sempre, alle elementari, e poi alle medie e poi ancora alle superiori e per quelli che sono andati all'università e ci hanno studiato storia anche da maggiorenni, l'Illuminismo è visto come la luce, l'apogeo: una umanità affranta e sconfitta dai preti e dalla loro religione che finalmente approda alla luce. All'illuminazione. All'Illuminismo, appunto.La storiografia che regna incontrastata è quella marxista e post-marxista, che beatifica l'Illuminismo in cui riconosce un progenitore e di cui condivide il nemico giurato, il cristianesimo. L'Illuminismo e il comunismo sono i due fenomeni di cui vengono raccontati solo gli aspetti meravigliosi, mentre sono pudicamente taciuti tutti gli altri. I fenomeni positivi esistevano, certo, in entrambi i casi, ma Illuminismo e marxismo sono stati le strutture ideologiche che hanno poi permesso a un caporale austriaco di diventare il padrone del male assoluto. Sui libri di storia, con qualche rarissima e valorosa eccezione, l'Illuminismo e il marxismo nuotano nella simpatia. L'accenno allo sterminato numero di vittime di entrambi è lieve, sobrio, appena abbozzato. L'impressione è che secondo gli storiografi questi morti non siano stati veri morti, gente che è stata nel ventre di una madre con un nome e un futuro, ma ombre su un muro, figurine, ologrammi. Sono gli illuministi che nei loro salotti cominciano a parlare dello sterminio di interi popoli come mezzo per migliorare la civiltà; Marx ed Engels rilanciano. Tutte persone che non torcerebbero un capello a nessuno, ma le idee di sterminio cominciano a essere teorizzate, cominciano a circolare. Chi inorridisce viene tacciato di essere un povero bigotto baciapile.Negli anni Settanta è avvenuto qualcosa di analogo. Alla facoltà di Sociologia della Sorbona di Parigi tutti i professori cominciano a sproloquiare idiozie, in un ambiente per molti versi sovrapponibile ai brillanti salotti di due secoli prima. La borghesia deve essere fisicamente sterminata, la religione vietata, il denaro abolito. Tutte cose dette tanto per dire, per épater le bourgeois, sciocchezze dette per stupire i borghesi. Ognuno di questi professori dalle minuscole menti e dalle anime ancora più impalpabili inneggia all'assassinio di qualcuno tanto per essere trasgressivo, senza che nessuno si renda conto che se tutti i docenti della stessa facoltà farneticano allo stesso modo non è più una trasgressione, ma l'inganno universale di George Orwell, e tutti insieme stanno fornendo le linee guida per condannare a morte un popolo. Tutte elucubrazioni di poveri babbei, che alla fine della lezione prendevano la loro auto comprata grazie a una banca e protetta da un'assicurazione e se ne tornavano alle loro linde casette, dove poi a Natale facevano l'albero e il pranzo con la tovaglia buona, salvo poi lamentarsene come usanza da piccoli borghesi, mentre loro chissà cosa pensavano di essere. In quegli anni girava per Parigi tale Pol Pot, arrivato dalla Cambogia: tornato a casa sua, metterà poi in pratica le brillanti idee imparate nel salotto buono dell'Europa, e sterminerà in maniera atroce tre milioni di creature umane. L'Illuminismo ha inaugurato la fase «razionale» e «scientifica» del razzismo aprendo la strada allo schiavismo - che esisteva già da prima, certo, ma di cui l'Illuminismo ha teorizzato le linee guida -, e all'antisemitismo razziale, che sostituisce e supera l'antigiudaismo cristiano, schema persecutorio ripugnante e atroce, nel quale però i bambini non potevano essere toccati. Manca, nella maggioranza dei testi scolastici dedicati all'Illuminismo, la parola razzismo, come manca antisemitismo; non si accenna a quanto Voltaire e Kant considerassero africani ed ebrei esseri inferiori. Lo storico russo francese Léon Poliakov, studioso dell'antisemitismo e del genocidio, ha raccolto in un unico testo tutti gli scritti antisemiti di Voltaire, attualmente sotto censura altrimenti ci fa una figuraccia, e ha messo insieme un tomo di 250 pagine.La censura sui crimini dell'Illuminismo, una volta abbattuto il cristianesimo non ci sono più argini al razzismo omicida e al genocidio, crea un salto logico: il genocidio del XX secolo è incomprensibile, giustificato da un vago e generico «obbedire agli ordini». La base dell'Illuminismo è l'odio per il cristianesimo e quindi per la società ebraico-cristiana da cui lo stesso Illuminismo è nato. Gli stessi due principi sono presenti nel marxismo, che dell'Illuminismo si considera il figlio diretto e prediletto. Dato che la storiografia ufficiale è in grandissima parte marxista e post-marxista, falsifica i dati a favore di Illuminismo e comunismo, minimizza o cancella i loro crimini, ridicolizza le loro vittime, esalta i loro successi. L'odio contro il cristianesimo è santificato, milioni di cristiani uccisi nei lager, nei gulag e nei laogai (i campi di lavoro e rieducazione cinesi) dal comunismo diventano ombre come i morti della Vandea, il crimine peggiore tra i molti commessi dai figli della ragione.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.